Nel suo ultimo discorso Raúl Castro ha lanciato un appello a un nuovo “dialogo rispettoso” tra Cuba e gli Stati Uniti.
Fidel Castro e l’ultimo discorso al Congresso: “Presto non ci sarò più”
Ricorda il Simón Bolívar alla fine dei suo anni, quello raccontato dal suo amico Gabriel García Márquez ne Il generale nel suo labirinto, il Fidel Castro che ha parlato martedì 19 aprile all’ultimo congresso del Partito comunista cubano, in cui c’è stata la conferma in blocco degli attuali vertici, gli ultimi ad aver combattuto in
Ricorda il Simón Bolívar alla fine dei suo anni, quello raccontato dal suo amico Gabriel García Márquez ne Il generale nel suo labirinto, il Fidel Castro che ha parlato martedì 19 aprile all’ultimo congresso del Partito comunista cubano, in cui c’è stata la conferma in blocco degli attuali vertici, gli ultimi ad aver combattuto in prima persona la rivoluzione del 1957-58, a partire dal presidente, Raúl Castro, di cui però resta ribadito il ritiro nel 2018.
L’ultima giornata di lavori del congresso è stata però contraddistinta dal discorso pronunciato dal “líder de la Revolución”, ritiratosi nel 2008 da incarichi di governo, ma inevitabilmente rappresentazione dello stato rivoluzionario. In un discorso insolitamente breve per i suoi standard, Castro ha tracciato una sorta di bilancio della sua vita politica.
“Perché sono diventato socialista? E perché poi mi sono convertito al comunismo?”, chiede Fidel, “questa parola rappresenta il concetto più distorto e calunniato della storia”, spiegando poi di non aver avuto nessun precettore che lo educasse politicamente e di aver sviluppato autonomamente una fiducia totale nell’Unione Sovietica e nell’opera di Lenin, per poi scagliarsi contro i nemici di sempre: colonialismo e imperialismo. Castro nel suo discorso accenna alle sfide che dovrà affrontare l’umanità in futuro, a partire dall’avere cibo per tutti.
La parte più umana però arriva verso la fine, quando Fidel dice: “Forse questa è l’ultima volta che parlerò in questa sala. Sto per compiere 90 anni [il 13 agosto], non lo avrei mai creduto, presto sarò come i più. Verrà il nostro turno per tutti – per poi concludere, incrollabile – ma rimarranno le idee dei comunisti cubani”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Limitazioni a viaggi, commercio e trasferimenti finanziari. Donald Trump ha annunciato una serie di pesanti sanzioni contro l’isola di Cuba.
Il 2 gennaio Cuba ha festeggiato il sessantesimo anniversario della Revolución. A due mesi dal referendum che dovrà approvare la nuova Costituzione.
Questa notte Harris e Trump si sfidano alle elezioni presidenziali Usa più incerte degli ultimi anni. Nella piccola Dixville Notch, dove si è già votato, è già pareggio. LifeGate seguirà i risultati dalla tarda serata.
Per la prima volta da quasi 60 anni non sarà la famiglia Castro a dirigere l’isola di Cuba. Il candidato unico alla successione di Raul è Miguel Diaz-Canel.
“Con profondo dolore, appaio in tv per informare il nostro popolo, gli amici della nostra America e del mondo che oggi, 25 novembre 2016, alle 22:29, è morto il comandante in capo della rivoluzione cubana, Fidel Castro Ruz. Nel rispetto della volontà espressa dal compagno Fidel, i suoi resti saranno cremati nelle prime ore della
Una risoluzione a favore della fine del blocco economico americano contro Cuba è stata votata da 191 paesi, sui 193 appartenenti alle Nazioni Unite.
Papa Francesco e Fidel Castro insieme, a parlare di ambiente e clima. Un incontro storico, quasi surreale figlio della prima visita ufficiale del pontefice argentino nel paese caraibico e comunista, dal 19 al 22 settembre. Uno scambio di opinioni (e di doni) durato circa trenta minuti, avvenuto presso la residenza di Castro nella capitale L’Avana
Fra le montagne della Sierra Maestra oltre mezzo secolo fa Fidel Castro condusse la sua disperata guerriglia contro il colonnello Fulgencio Batista. Su questa cordigliera dirupata, che si stende per 150 km all’estremità orientale di Cuba, il comandante della rivoluzione resistette per due anni, preparando la vittoriosa marcia verso l’Avana. “Ogni accesso alla Sierra Maestra