Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Addio a Leonard Cohen
“Non ho paura della morte, mi preoccupa ciò che viene prima”, aveva confidato Leonard Cohen solo tre settimane fa al settimanale francese Les Inrockuptibles. L’annuncio della sua scomparsa, pubblicato questa notte su facebook, lascia annichiliti dal dolore. Dopo David Bowie e Prince, questo 2016 così infausto per la musica che non sembra finire mai, si
“Non ho paura della morte, mi preoccupa ciò che viene prima”, aveva confidato Leonard Cohen solo tre settimane fa al settimanale francese Les Inrockuptibles. L’annuncio della sua scomparsa, pubblicato questa notte su facebook, lascia annichiliti dal dolore. Dopo David Bowie e Prince, questo 2016 così infausto per la musica che non sembra finire mai, si porta via a 82 anni uno dei più grandi della canzone d’autore di tutti i tempi.
Scherzare sulla propria morte
Leonard Cohen lascia dietro di sé un vuoto incolmabile, un’eredità pesantissima che il suo ultimo album You Want It Darker, uscito il mese scorso, aveva presagito. Come Bowie. Ma era già pronto ad andarsene, Leonard. Ultimamente lo ripeteva spesso. Con il consueto umorismo, il cantautore canadese aveva detto al New Yorker: “Sono pronto a morire, spero che non sia troppo scomodo”. Con altrettanta autoironia aveva poi ritrattato: “Ho intenzione di vivere per sempre, voglio restare fino a 120 anni”.
Canzoni, poesie e lettere d’amore
All’inizio di quest’anno Cohen aveva inviato una lettera alla sua musa ispiratrice e amica di lunga data, Marianne Ihlen, appena due giorni prima che lei morisse. “Beh Marianne, è arrivato il momento in cui siamo davvero così vecchi e i nostri corpi si lasciano andare, penso che ti seguirò molto presto. Ecco, io sono così vicino dietro di te che se stendi la tua mano puoi raggiungere la mia. Lo sai che ti ho sempre amato per la tua bellezza e la tua saggezza, non ho bisogno di dirti altro perché sai già tutto. Ora voglio solo augurarti buon viaggio. Addio, vecchia amica. Mio amore eterno, ci incontreremo di nuovo”.
Scoperto dallo stesso talent scout di Bob Dylan, Aretha Franklin e Bruce Springsteen, Leonard Cohen era anche un noto poeta e romanziere. Prima del suo debutto discografico nel 1967, con Songs of Leonard Cohen, aveva già pubblicato i due romanzi The Favourite Game e Beautiful Losers. Cohen ha continuato a scrivere poesie intergenerazionali per tutta la vita, sotto forma di canzoni eterne come Suzanne, Hallelujah, So Long, Marianne e Everybody Knows. È stato inserito nella Rock & Roll Hall of Fame nel 2008.
Immagine di copertina: Leonard Cohen a Melbourne, 2013 © Graham Denholm/WireImage
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