
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Uno dei modi migliori per capire come si sente una donna col burqa quando cammina per la strada è indossarlo. È quanto ha affermato uno degli uomini che hanno marciato giovedì 5 marzo per le strade di Kabul, capitale dell’Afghanistan, indossando burqa di colore blu cobalto sotto un cielo a dir poco plumbeo.
Uno dei modi migliori per capire come si sente una donna col burqa quando cammina per la strada è indossarlo. È quanto ha affermato uno degli uomini che hanno marciato giovedì 5 marzo per le strade di Kabul, capitale dell’Afghanistan, indossando burqa di colore blu cobalto sotto un cielo a dir poco plumbeo.
I dimostranti, circa una ventina, hanno dichiarato di far parte di un gruppo che si chiama Afghan peace volunteers, volontari afgani per la pace, e di aver scelto di manifestare per esprimere – in occasione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo – la loro solidarietà alle donne che in Afghanistan godono, ancora oggi, di pochi diritti.
Il burqa è un abito, se così si può dire, che copre la donna dalla testa ai piedi, viso incluso, e che le consente di “vedere” solo attraverso una rete bucherellata all’altezza degli occhi. L’uso del burqa risale al Diciannovesimo secolo, ma è stato imposto negli anni Novanta dal regime dei talebani, poi rovesciato in seguito all’invasione occidentale avvenuta come risposta all’attentato del 2001 alle Torri gemelle di New York, negli Stati Uniti.
La marcia ha colto di sorpresa quasi tutti, dalla polizia alle stesse donne che si sono imbattute negli uomini col burqa. Molti manifestanti hanno detto di essersi sentiti come “in prigione” e per questo hanno chiesto la parità di diritti tra uomo e donna. Una condizione difficile da ottenere visto che le madri e le nonne più anziane ormai portano il burqa per abitudine: “Mio marito e mio figlio mi hanno detto che dovrei togliermi il burqa, ma ci sono abituata. Lo indosso da 35 anni”, ha detto Bibi Gul, una donna di circa 60 anni intervistata dalla Reuters.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.
No other land ha vinto l’Oscar come miglior documentario. Un film, doloroso ma necessario, che racconta la forza della resistenza palestinese.
Condannato nel 1977 per l’uccisione di due agenti, Leonard Peltier – ritenuto da molti un prigioniero politico – finirà di scontare la sua pena ai domiciliari.
In un Volvo Studio ampliato e rinnovato torna un programma culturale che esplora l’interazione creativa tra arte, musica e innovazione, riflettendo l’approccio olistico del marchio alla sostenibilità e alla valorizzazione della persona.
Mentre in molte aree del pianeta si acuiscono i conflitti, l’Italia relega la cooperazione allo sviluppo, un pilastro della politica internazionale, a una “comparsa” senza soldi.