L’energia mareomotrice utilizza le maree per produrre, grazie a dighe e turbine, energia elettrica. Vantaggi e sfide di una fonte ancora poco sfruttata.
Agostino Re Rebaudengo. Elettricità Futura, una sfida al presente
In principio era Aper, l’associazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili in Italia, la prima a trattare ad alta voce con governi ed enti locali per difendere e promuovere le esigenze di chi genera energia pulita. Poi, nel luglio 2013, l’aggancio con AssoSolare e la trasmutazione in AssoRinnovabili, importante passaggio per esplicitare meglio il fine ultimo
In principio era Aper, l’associazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili in Italia, la prima a trattare ad alta voce con governi ed enti locali per difendere e promuovere le esigenze di chi genera energia pulita. Poi, nel luglio 2013, l’aggancio con AssoSolare e la trasmutazione in AssoRinnovabili, importante passaggio per esplicitare meglio il fine ultimo dell’associazione, cioè sostenere le azioni per promuovere un settore che era già diventato un pilastro del Paese (interessante quello che disse allora Giovanni Simoni di AssoSolare: “È giunto il momento di ‘mescolarci’ con le altre filiere rinnovabili perché nessuna filiera può pensare di affrontare in autonomia le sfide che ci attendono nei prossimi anni”).
In quel momento, AssoRinnovabili è come la prima associazione italiana in quanto a rappresentatività e una delle maggiori a livello europeo per numero di associati e potenza installata.
Poi, oggi,con l’unione di AssoRinnovabili e AssoElettrica, nasce Elettricità Futura, .
L’ambizione coraggiosa è di rappresentare le imprese – tutte – impegnate a promuovere la transizione energetica verso un mercato sempre più sostenibile, innovativo e concorrenziale in Italia. Scrivono:
La creazione di un solo soggetto unitario che rappresenti l’intera filiera elettrica, caso pressoché unico fra i grandi Paesi europei, avrà l’obiettivo di rispondere alle sfide della decarbonizzazione, dell’integrazione dei mercati e della centralità del consumatore in un contesto di grande sviluppo tecnologico. L’elettricità ricopre un ruolo fondamentale nel raggiungimento di questi obiettivi fissati dall’Unione Europea.
Le tappe di avvicinamento alla fusione
Un anno fa, il 13 maggio 2016, durante il Festival dell’Energia a Milano, era stato firmato il protocollo di intesa tra AssoRinnovabili e Assoelettrica, passo avanti decisivo nel percorso d’avvicinamento iniziato un anno prima.
Con questo accordo le due entità si impegnavano a verificare che esistessero tutte le condizioni per costituire un’unica, nuova associazione entro un anno. L’intesa era stata siglata dai numeri uno delle associazioni, Agostino Re Rebaudengo e Simone Mori, che era da poco subentrato a Chicco Testa.
“Puntiamo a costruire un nuovo soggetto associativo – commentava allora Re Rebaudengo – che rappresenti, con una formula innovativa, le moltissime aziende, piccole e grandi, che operano nel settore dell’energia elettrica. Essere tutti insieme non significa perdere rappresentatività, ma rafforzarla per vincere le nuove sfide e i cambiamenti di mix e di mercato del nostro settore”.
Nasce la nuova associazione dei produttori di energia, Elettricità Futura
Il percorso di fusione è appena sfociato al Centro Congressi Roma Eventi, dove s’è svolta il 28 aprile 2017 la prima assemblea di Elettricità Futura. Nasce così una nuova associazione, costituita dall’integrazione fra AssoElettrica e AssoRinnovabili.
In quel contesto, il nuovo presidente Simone Mori ha dichiarato: “Elettricità Futura costituisce un passo importante, che porterà le imprese del settore elettrico, indipendentemente dalle tecnologie e filiere di appartenenza, ad acquisire una voce più forte e autorevole e così contribuire alla trasformazione dello scenario energetico italiano ed europeo”.
Agostino Re Rebaudengo: “La nuova associazione saprà interpretare e tutelare gli interessi di tutta la filiera elettrica italiana”
Il presidente di AssoRinnovabili, Agostino Re Rebaudengo, che ora diviene vicepresidente di Elettricità Futura, ha tenuto il timone dell’intera traversata, dalla partenza all’arrivo. “Questa fusione conferma come il mondo delle rinnovabili sia parte integrante del sistema energetico italiano, pronto ad affrontare le sfide poste dalla transizione energetica – ha dichiarato a Roma -. Sono certo che la nuova associazione saprà interpretare e tutelare al meglio gli interessi di tutta la filiera elettrica italiana”.
Torinese, dotatissimo imprenditore, Re Rebaudengo ha fondato Asja Ambiente Italia, di cui è presidente e azionista, e Reba Capital Uk. È nel contempo da sempre nel mondo della cultura: è stato consigliere del Museo d’arte contemporanea Castello di Rivoli, presidente del Teatro Stabile di Torino dal 1996 al 2007 ed è oggi impegnato in enti no profit tra cui, con Patrizia Sandretto, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’arte contemporanea della quale è cofondatore e vicepresidente, il Museo A come Ambiente di Torino che presiede, e sta animando con Adele Re Rebaudengo il progetto di restauro dei Giardini reali di Venezia, gestita dalla Venice Gardens Foundation, che nel 2016 ha siglato un accordo con Assicurazioni Generali; il restauro sarà realizzato grazie all’Art bonus.
Sotto la guida di Agostino Re Rebaudengo ci sono stati cambiamenti, in AssoRinnovabili, sia a livello strategico, sia strutturale: una nuova sede romana, l’unione di AssoSolare e Aper appunto, la crescita del numero di aziende aderenti (che hanno superato le 500), un progressivo rafforzamento nei confronti delle istituzioni. Ma la confluenza in Elettricità Futura è un punto di svolta che segnerà la storia delle energie rinnovabili in Italia.
Avendo già avuto modo, in LifeGate, di scambiare opinioni e pareri con Agostino Re Rebaudengo, anche e soprattutto oggi dobbiamo approfittare della chance di rivolgergli alcune domande. Come lo definisce, questo momento?
È un momento importante, ponderato e meditato. D’altronde la decisione di fondersi è stata presa quasi all’unanimità, all’assemblea il 97 per cento degli iscritti ha detto sì. È una bella cosa. Ora in Elettricità Futura bisogna lavorare per un’elettricità che sia sostenibile e decarbonizzata, posizioni che del resto erano già in AssoElettrica data la presenza di aziende operanti nelle rinnovabili.
Rintraccerei i primi indizi di questo percorso in alcuni comunicati congiunti di due anni fa, per esempio uno contro i sovracanoni dovuti dai piccoli impianti idroelettrici ai Comuni dei bacini imbriferi montani, uno sulle nuove tariffe post certificati verdi; è corretto?
Confermo, l’idea è partita due anni fa. È nata in un momento in cui ci siamo trovati a ragionare su avvicinamenti, sul mondo Confindustria, sulle ipotesi di come aggregarsi… Nel frattempo ci eravamo già uniti con gli amici di AssoSolare. Poi, i primi contatti con Chicco Testa, proficuamente proseguiti un anno fa con Simone Mori e con i principali protagonisti.
Lavorare tutti insieme è una formula inedita e unica in Europa. Cosa implica, questa consapevolezza?
Significa che abbiamo sentito prima degli altri l’opportunità di unirci e studiare insieme come ridurre le emissioni dei consumi elettrici il più coerentemente possibile con quanto sottoscritto alla Cop 21, fondamentale punto di svolta nella percezione della pericolosità dei cambiamenti climatici. L’Europa non è più sola in questa lotta e, per non perdere la leadership, deve rilanciare sugli obiettivi al 2030: il che vuol dire elettricità sempre più sostenibile.
Non la spaventa un po’, questa sfida?
Le sfide devono anche spaventare un po’, se no non sono sfide. Ma penso che sia stato assolutamente sensato portare a compimento questa unione: le prime riunioni sono già state molto positive, tutte le imprese – sia che operino nell’idroelettrico, nel fotovoltaico, nell’eolico e anche nel fossile – sono interessate ad avere un sistema elettrico che funzioni, una borsa elettrica aggiornata, una posizione comune forte rispetto alla strategia energetica nazionale che in questo momento è in fase di redazione.
Quindi, sarà forse questo il crocevia delle dinamiche prossime venture, il processo di formazione di una “posizione comune forte”?
Certo. Se cerchiamo, prima di uscire all’esterno, di discutere e ragionare, la voce è più forte. Ma, quello che più mi piace, autorevole. Gli anni in cui ho presieduto AssoRinnovabili hanno dimostrato quanta differenza c’è tra posizioni urlate (che non servono più) e documenti affidabili, soluzioni intelligenti.
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