
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata associata dai ricercatori a una salute cerebrale ottimale, con una migliore integrità della sostanza bianca, riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo.
Una lunga ricerca del Rodale Institute dimostra che l’agricoltura biologica migliora il suolo, garantisce una resa maggiore in caso di eventi climatici estremi ed è più redditizia per gli agricoltori.
I sistemi di agricoltura biologica eguagliano o superano la produzione convenzionale in termini di rendimento, fornendo al contempo una serie di vantaggi agronomici, economici e ambientali per gli agricoltori, i consumatori e la società: è quanto dimostrano i risultati del Farming systems trial (Fst) un progetto di ricerca del Rodale Institute inaugurato nel 1981 e condotto per più di 40 anni che è attualmente lo studio più significativo sull’agricoltura biologica mai realizzato.
La ricerca si è svolta sul campo, attraverso analisi scientifiche che hanno documentato l’impatto di diverse pratiche agricole su cinque ettari terreno, divisi in 72 appezzamenti, coltivati a cereali, situati nei pressi del Rodale Institute a Kutztown, in Pennsylvania. In particolare, il Farming systems trial ha messo a confronto tre sistemi agricoli fondamentali: un sistema convenzionale basato su input chimici, ovvero azoto sintetico per favorire la fertilità ed erbicidi chimici di sintesi per controllare le erbe infestanti; un sistema biologico basato su legumi, con le colture di copertura di leguminose come fertilizzanti e la rotazione delle colture come principale linea di difesa contro i parassiti; un sistema biologico basato su letame, con colture di copertura di leguminose e applicazioni periodiche di letame come fertilizzanti e con la rotazione diversificata delle colture come difesa contro i parassiti.
Nello specifico, i risultati dello studio mostrano che i terreni gestiti in biologico hanno migliori capacità di trattenere l’anidride carbonica e tenerla fuori dall’atmosfera e che l‘infiltrazione dell’acqua è significativamente più veloce con la gestione organica a lungo termine rispetto alle pratiche convenzionali. Secondo i dati raccolti, inoltre, i sistemi biologici hanno una resa pari a quella dei sistemi convenzionali, e ancor di più in condizioni meteorologiche estreme: in caso di siccità, per esempio, la resa complessiva del mais biologico è stata del 31 per cento superiore alla produzione convenzionale. Per quanto riguarda, infine, l’analisi del lavoro, dei costi, dei rendimenti e dei rischi per i tre sistemi, risulta che il sistema del letame organico è il più redditizio per gli agricoltori.
“Mentre semi ogm e input chimici causano danni ai nostri suoli e ne inibiscono la vitalità a lungo termine, il suolo negli appezzamenti biologici diventa più sano anno dopo anno, i costi sono inferiori e i rendimenti netti delle colture sono più elevati”, ha affermato Jeff Moyer, chief executive officer del Rodale Institute. “Davanti a noi vediamo l’agricoltura biologica rigenerativa come soluzione ai molti problemi ambientali, economici e sociali che affliggono il mondo”.
Secondo il Rodale Institute, lo studio dimostra in modo chiaro e coerente che le pratiche convenzionali portano inevitabilmente al degrado del suolo e a rendimenti decrescenti per gli agricoltori; al contrario, una gestione biologica tutela la salute dei suoli, le colture, l’ambiente e gli agricoltori ed è la strada da seguire per garantire un futuro sano alle persone e al pianeta.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata associata dai ricercatori a una salute cerebrale ottimale, con una migliore integrità della sostanza bianca, riduzione dell’infiammazione e dello stress ossidativo.
In Italia lo spreco di cibo è cresciuto, basterebbe però che ognuno di noi lo tagliasse di 50 grammi ogni anno per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda 2030.
Dalla crema di ceci e bergamotto al burger di fagioli neri, ecco 5 idee per portare in tavola i legumi, buoni per noi e per il Pianeta.
Nonostante le varie forme di greenwashing, il mercato del bio in Italia resiste e cresce. I dati del Rapporto Bio Bank 2024.
Il giudice ha dato ragione a Greenpeace: entro il 2030 i Paesi Bassi dovranno abbassare i livelli di azoto in metà delle aree interessate dall’inquinamento.
Più frutta e verdura, meno salumi e dolci. E poi più tempo lento in cucina. Le tendenze sui consumi alimentari per il 2025 secondo il Rapporto Coop.
L’associazione è stata osservata in uno studio statunitense. Consumando molta carne rossa processata il rischio di demenza aumenta del 13 per cento, il declino cognitivo soggettivo del 14 per cento.
Il fotografo George Steinmetz ha girato il mondo per raccontare la produzione di cibo e ha raccolto i suoi scatti in un libro che ci restituisce più consapevolezza su quello che mangiamo.
Alcune fotografie del libro “Nutrire il pianeta” di George Steinmetz su come viene prodotto il cibo nel mondo.