Zone a limite di velocità 30 km/h, più aree pedonali e pista ciclabili, boschi urbani, una mobilità sempre più a emissioni zero, riqualificazione degli edifici: ecco le proposte anti smog che Legambiente ha lanciato nel dossier Mal’aria 2017.
Airo, l’auto elettrica mangia smog
Airo, l’auto elettrica mangia-smog, è (ri)apparsa al Goodwood Festival of speed. Ad incuriosire il design e le sue doti da “spazzina” dell’aria.
E’ riapparsa nei giorni scorsi in Inghilterra, nella sezione Future Lab 2021 del Goodwood Festival of speed accanto ad altre curiosità, come l’auto volante Pal V, riaccendendo così l’attenzione di pubblico ed esperti. Lei si chiama Airo, la concept car dotata di una tecnologia capace di ripulire l’aria dagli inquinanti.
Dopo aver destato molta curiosità in occasione del debutto al Salone dell’auto di Shangai, nell’aprile scorso, Airo è stata ospite dell’appena conclusosi evento inglese di Goodwood, dove la Bbc ha incontrato Thomas Heatherwick, il suo inventore, per fare un punto sugli sviluppi futuri. Intanto, la concept car che “mangia” lo smog, continua a far parlare di sé, accendendo anche speranze sullo sviluppo di una tecnologia che potrebbe rivoluzionare la mobilità del futuro.
Airo, l’auto che filtra l’aria, riducendo gli inquinanti
Progettata per la cinese IM Motors (partecipata del colosso AliBaba) dallo studio Heatherwick, è un veicolo completamente elettrico e a guida “mista” – autonoma e controllata – che grazie a uno speciale sistema di filtraggio non si limita a non inquinare, ma addirittura riduce l’inquinamento. Airo è infatti una sorta di “spazzina” che al suo passaggio pulisce l’aria prodotta dagli altri veicoli sfruttando il sistema di filtraggio Hepa e rilascia aria pulita.
Non solo: grazie alla particolare conformazione degli spazi interni, l’auto può trasformarsi in un’area relax per rilassarsi, pranzare e anche per dormire, sfruttando il tetto completamente vetrato che può diventare opaco nascondendo l’interno e donando la privacy necessaria. Previsto anche uno schermo a scomparsa per proiettare film o giochi.
Un’auto dove pranzare, lavorare. Persino dormire
“Airo non è semplicemente un’altra auto elettrica che non inquina l’aria, ma va oltre, aspirando anche gli inquinanti emessi dalle altre auto durante la guida – ha spiegato Thomas Heatherwick, fondatore dello studio londinese che prende il suo nome – Progettata per affrontare contemporaneamente la carenza di spazio globale, Airo è anche una stanza multifunzionale con spazio extra per pranzare, lavorare, giocare o persino dormire”.
Accanto all’auto, lo studio ha progettato anche una stazione di ricarica brandizzata per IM Motors che, nelle intenzioni dell’azienda, entrerà a far parte in modo integrante dell’infrastruttura cittadina: realizzata in materiali industriali, tra cui acciaio resistente alle intemperie, ha un cavo retrattile e una maniglia ergonomica per essere facilmente collegata ai veicoli e un design pensato per integrarsi nel tessuto urbano.
Non è la prima “incursione” nel mondo della mobilità elettrica per lo studio Heatherwick, che ha tra l’altro firmato il futuristico “Vessel” – il vascello – uno dei nuovi simboli architettonici di New York. Heatherwick ha inoltre realizzato il progetto Routemaster, rivisitando gli iconici double-deck, i bus rossi a due piani simbolo di Londra, e Boat, l’imbarcazione per il trasporto turistico sulla Loira tra Nantes e Saint-Nazaire.
Per ora è un prototipo. Ma nel 2023 potrebbe diventare realtà
Airo, che dovrebbe entrare in produzione nel 2023, è di fatto una perfetta sintesi del futuro, trait d’union tra le auto a emissioni zero e la gamma di “arredi urbani” che non si limitano a decorare, ma partecipano attivamente alla pulizia dell’aria.
È il caso, per esempio, dei murales anti smog, opere d’arte che grazie a speciali vernici contribuiscono a diminuire l’inquinamento, o di una particolare tipologia di arbusto da siepe, il Cotoneaster, che secondo la Royal Horticultural Society sarebbe in grado di assorbire del 20 per cento in più rispetto ad altre piante le particelle inquinanti nell’aria.
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