Per assistere le persone colpite dalla pandemia, dai conflitti e dalla crisi climatica, serviranno aiuti umanitari per un totale di 36 miliardi di euro.
La pandemia che non mostra segni di cedimento nonostante gli enormi sforzi per la campagna vaccinale in corso. I conflitti di cui fa le spese soprattutto la popolazione civile. I disastri naturali esacerbati dai cambiamenti climatici. Tutto fa pensare che anche il 2022 sarà un anno estremamente difficile in termini umanitari. Secondo l’Ufficio di coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha), 274 milioni di persone avranno bisogno di protezione e aiuti umanitari.
Le crisi umanitarie più gravi da affrontare subito
Già nel 2021 ben 235 milioni di persone hanno avuto bisogno di aiuti umanitari, un numero che non si toccava da decenni. Il record verrà infranto nel 2022 arrivando a un totale di 274 milioni di persone. Se fossero uno Stato, sarebbero il quinto più popoloso del mondo, poco al di sotto dell’Indonesia (che conta 276 milioni di abitanti).
Tra i paesi più in crisi ci sono senza dubbio l’Afghanistan, ricaduto nelle mani dei talebani ad agosto, e il Myanmar, teatro di un colpo di stato militare a febbraio. Ma i conflitti sono in corso anche in Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Siria e Yemen.
Tutto questo nel pieno di una pandemia che colpisce sia direttamente – con 1,8 milioni di morti nei paesi assistiti dai piani di aiuti umanitari – sia indirettamente, inasprendo la povertà, interrompendo gli studi per 870 milioni di persone ed erodendo le risorse dei sistemi sanitari nazionali. Sullo sfondo, la crisi climatica che nel solo 2020 si è tradotta in una crisi alimentare per circa 16 milioni di persone in 15 paesi. E, dove manca il cibo, diventano più frequenti gli episodi di violenza soprattutto ai danni di donne e bambini.
Serviranno 36 miliardi di euro di aiuti umanitari
L’Onu, anche attraverso le sue agenzie, ha in programma di assistere 183 milioni di persone in 63 paesi. A tale scopo serviranno 36miliardi di euro (41 miliardi di dollari), all’incirca l’equivalente del pil della Tunisia. Questi soldi arriveranno davvero? La domanda è lecita, visto che nel 2021 i donatori internazionali hanno fornito circa 15 miliardi di euro, la metà rispetto al reale fabbisogno.
“Le sfide sono immense e i finanziamenti rimangono ben al di sotto di quanto necessario. Questo è il momento di raddoppiare. Per proteggere i guadagni che abbiamo duramente conquistato, per stare al fianco di coloro che hanno bisogno del nostro sostegno e intraprendere quel tipo di azione decisiva che è nell’interesse di tutti. Abbiamo bisogno del vostro supporto”, ribadisce Martin Griffiths, Sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza per le Nazioni Unite.
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