L’anno speciale di Parma è iniziato: durante tutto il 2020 tanti gli appuntamenti per scoprire e imparare ad amare il piccolo gioiello dell’Emilia Romagna.
Albarella, l’isola scrigno di biodiversità e tranquillità, ora anche sede espositiva di land art
Nel piccolo paradiso del Parco del delta del Po e Riserva di biosfera Unesco, l’isola di Albarella, sbarca l’arte che parla delle emergenze ambientali.
È legata alla terraferma solo da un ponte l’isola di Albarella, dev’essere anche per questo che ciò che custodisce sembra un mondo perfetto, a parte, fatto di pace e tranquillità, ricca e vasta vegetazione, panorami unici. Si trova all’interno del Parco del delta del Po – che ha meritato il titolo di Riserva biosfera Unesco – che ne fa un territorio di grande biodiversità, curato e protetto. In questa porzione di terra, oltre a rilassarsi e a godere dell’ambiente che la circonda, ora è anche possibile visitare una mostra open air, Evoluzioni, che attraverso sette installazioni testimonia le conseguenze dei cambiamenti climatici sul territorio e sulla biodiversità, ma allo stesso celebra la resilienza e la forza rigeneratrice della natura. Una forma d’espressione, la land art, che arriva dritta al centro, perché fatta di ciò di cui parla ed esposta lì dove occorre comunicare il suo messaggio.
I pericoli dei cambiamenti climatici e la forza della natura in “Evoluzioni”
È un’operazione coraggiosa quella degli artisti che formano Officinadïdue – Vera Bonaventura e Roberto Mainardi: portare l’arte in un’isola che sembra esclusiva come Albarella. Ma non l’hanno fatto come atto provocatorio. Anzi, assolutamente meditato e ragionato perché anche qui nell’isola, la furia climatica di cui le loro opere “parlano”, si è abbattuta nell’agosto 2017. Il risultato sono stati 8mila alberi divelti su una superfice di quasi 600 ettari. Un disastro che ha lasciato i suoi segni, naturali. Alcune delle 7 installazioni in giro per l’isola ne danno esperienza: “Quiescenza” e “Attesa” raccontano sia la nuda cronaca della forza distruttrice del clima attraverso i trucioli delle piante abbattute e una grande quercia sradicata che diventano parte integrante delle opere, ma anche l’intelligenza biologica della natura, in grado di rinnovarsi in presenza delle condizioni più adatte. In alcun casi però nemmeno la natura può fare tutto da sola e gli artisti rendono in arte questo concetto con la scultura di ferro “La Foglia” capace di sorregge un albero piegato dal vento e destinato a cadere.
Su desertificazione e siccità, da cui è stato colpito anche il nostro paese nel 2018, invita a riflettere l’installazione “Zolla”. La salinizzazione, l’impoverimento del suolo e la perdita di fertilità che ne derivano sono nocivi anche per la biodiversità, tema di “Ovuli”: una rappresentazione – caratterizzata da grazia e bellezza estrema – delle oltre mille banche dei semi che esistono a livello internazionale e hanno lo scopo di preservare la varietà biologica della flora. “Lettino per Farfalle” ci parla invece degli insetti da cui dipende un terzo della produzione alimentare e due terzi della frutta e verdura consumata quotidianamente: la diminuzione di questa popolazione nel mondo è un danno incalcolabile. Chiude il percorso, al laghetto Palancana di Albarella, l’unica opera che ha come protagonista il mare e che si avvale di un altro dei cinque sensi: Il Grande Orecchio” infatti è un vortice che sgorga dall’acqua, accompagnato dal rumore della natura del mare, per gli artisti “un invito a mettersi in ascolto del fragile ecosistema marino”.
Evoluzioni sarà una bella scoperta, inaspettata soprattutto e ha il grande pregio di parlare di natura e ambiente nei luoghi che le sono propri e utilizzando materiali, anzi, materia, di natura: rami secchi, trucioli, semi…Tutti primordiali. Il risultato è l’immediatezza del messaggio, una grande forza comunicativa che è sempre più necessaria quando si parla e vuol far riflettere sull’ambiente.
Dall’isola di Albarella per scoprire il delta del Po
Siamo in Provincia di Rovigo, in una riserva di biosfera di 528 ettari coperti dalla macchia mediterranea, con 2 milioni di alberi di 150 specie arboree diverse, tra cui il pino marittimo e il pioppo bianco, il “Populus Alba”, da cui l’isola prende il nome. Tutta la superficie dell’isola, sia terrestre che acquatica, è sotto stretta tutela ambientale ed è l’habitat naturale di daini, fagiani, lepri, aironi, falchi di palude, cavalieri d’Italia e garzette. Un piccolo paradiso che accoglie molti turisti, specie famiglie che qui trovano servizi e tranquillità in una natura davvero incontaminata. Tante le attività da fare durante una vacanza: prima di tutto dei bei giri in bicicletta. Sull’isola infatti è il mezzo prediletto dalla maggior parte dei visitatori e si possono noleggiare con facilità. È di 10 chilometri la ciclabile che permette di visitare tutta Albarella, ma la meta più gettonata è sicuramente Valle Pozzatini, pochi chilometri prima di raggiungere l’isola, dove è possibile ammirare i fenicotteri rosa, eleganti e maestosi uccelli stanziali del territorio. Qui numerose colonie bianche e rosa si trovano solo a poche centinaia di metri dalla strada arginale perfette per essere fotografate. Lo spettacolo è unico, soprattutto al tramonto del sole quando il rosso/rosa del cielo si specchia nelle acque delle valli dando vita ad un’opera d’arte della natura del Delta del Po.
Il mare, specie quello di questi luoghi, che si “confonde” con il Po, va scoperto in barca e le occasioni nella zona sono moltissime: il consiglio è quello di concedersi una gita per ammirare la flora e la fauna unica della riserva che stupisce per la sua varietà e per un generale senso di pace che avvolge tutto. Chi “pilota” l’imbarcazione è generalmente una persona del luogo, appassionata, che vi aiuterà non solo a individuare gli uccelli che popolano la zona, ma anche a comprendere a fondo l’unicità di luoghi che hanno ispirato molti, tra gli altri Montale che poi scrisse “Ode all’anguilla”, o Gian Antonio Cibotto con le sue “Cronache dell’alluvione”. Anche alcune scene de La donna del fiume di Soldati con la mitica Sophia Loren vennero girate in queste zone.
Un’isola dalla biodiversità così importante ha certamente bisogno di accortezze che salvaguardino le sue peculiarità, così Albarella incentiva come detto l’utilizzo di biciclette, la raccolta differenziata nelle sue strutture e tra i proprietari e l’abolizione della plastica. Il progetto più importante e ambizioso – “Albarella Futuro – Zero Carbon Emission” – è però quello che punta a far diventare Albarella la prima isola al mondo a garantire un impatto nullo sulle emissioni di CO2. Un altro passo per il pieno rispetto dell’ambiente.
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