Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Alcuni tipi di imballaggi alimentari fanno ingrassare
Secondo i ricercatori del Centro Helmholtz per la ricerca ambientale, gli imballaggi alimentari di plastica possono provocare aumento di peso, per l’esposizione agli ftalati.
Già sotto osservazione per la migrazione di sostanze tossiche negli alimenti, gli imballaggi alimentari contenenti ftalati, i prodotti chimici che conferiscono alla plastica flessibilità e modellabilità, sono stati studiati per valutarne l’influenza sul peso corporeo.
Gli ftalati sono sostanze tossiche per la riproduzione, soggette a restrizione europea. Passano con facilità nell’organismo, anche attraverso il semplice contatto, ancor più attraverso cibi contaminati. Sono considerati interferenti endocrini che agiscono sul testosterone e sullo sperma, aumentano il rischio di ipertensione e di parto prematuro. Studi recenti hanno evidenziato che, tra gli alimenti, sono le carni confezionate, il latte intero, la panna, le margarine e alcuni oli da cucina quelli che contengono le più alte concentrazioni di queste sostanze.
Gli effetti sulla salute degli ftalati presenti negli imballaggi alimentari
Lo studio tedesco, pubblicato su Plos One, ha dimostrato che l’esposizione agli ftalati causa un problema in più: interferisce con il metabolismo, spianando la strada al sovrappeso. “È evidente che gli ftalati possano seriamente interferire con l’equilibrio ormonale. Essi danno luogo a cambiamenti significativi, aumento di peso per esempio, anche in basse concentrazioni”, ha detto Martin von Bergen, responsabile della ricerca.
La causa, secondo gli studiosi, risiede nell’aumento di espressione dei recettori degli estrogeni e nella riduzione di espressione dei recettori PPARg presenti nel tessuto adiposo, che svolgono un ruolo importante nella regolazione del metabolismo lipidico e dei carboidrati, aumentando la sensibilità all’insulina.
Come difendersi dagli ftalati
Per mettersi al riparo dagli ftalati presenti nel packaging degli alimenti è dunque preferibile l’acquisto di cibi freschi e non confezionati. Per conservare il cibo, poi, è meglio utilizzare contenitori in vetro, acciaio inossidabile, ceramica o legno, evitando le materie plastiche.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Vegetariano, di stagione, dai sapori mediterranei, ma anche profumato con spezie che vengono da Paesi lontani: ecco il nostro menù per ricordarci, anche a tavola, che il Natale è unione e condivisione!
I dati emersi dall’ultimo rapporto Ismea, l’ente pubblico che analizza il mercato agro-alimentare, ci obbligano a riflettere sul costo del cibo e su come buona parte del prezzo pagato non arrivi agli agricoltori.
Secondo una ricerca dell’Università di Tor Vergata, la dieta biologica mediterranea aumenta i batteri buoni nell’intestino e diminuisce quelli cattivi.
Tutti parlano della dieta mediterranea, ma in pochi la conoscono davvero. Ecco in cosa consiste e come possiamo recuperarla. L’incontro di Food Forward con gli esperti.
Secondo Legambiente, le analisi effettuate sugli alimenti restituiscono un quadro preoccupante sull’uso dei pesticidi.
Cosa deve esserci (e cosa no) nella lista degli ingredienti di un buon panettone artigianale? Cosa rivela la data di scadenza? Sveliamo i segreti del re dei lievitati.
A dirlo è uno studio della Commissione europea che ha fatto una prima stima del potenziale contributo della Pac agli obiettivi climatici.
Il residuo fisso indica il contenuto di sali minerali nell’acqua. Meglio scegliere un’acqua con un valore alto o basso? Scopriamolo.