Con una sentenza storica, la Cassazione conferma la condanna per il comandante italiano che ha consegnato 101 migranti alla Libia.
Aleppo, evacuate 25mila persone secondo la Croce Rossa
La Croce Rossa ha fatto sapere che le operazioni di evacuazione di Aleppo est proseguono. Ma fonti locali lanciano l’allarme sulle condizioni degli sfollati.
Sono circa 25mila le persone – tra civili e ribelli – che sono hanno lasciato i quartieri orientali di Aleppo dall’inizio delle operazioni di evacuazione. A renderlo noto è la Croce Rossa, che specifica tuttavia come il lavoro sia ancora lontano dall’essere terminato. Le cifre fornite dal ministro degli Esteri della Turchia sono tuttavia sensibilmente diverse: le persone messe in salvo secondo la diplomazia di Ankara sarebbero 37.500. Meno ottimista l’Osservatorio siriano per i Diritti dell’uomo parla di 16.200, tra i quali sarebbero presenti circa cinquemila combattenti.
“Evacuati da Aleppo in campagna, in condizioni deplorevoli”
La situazione, dunque, continua ad essere confusa, nonostante la presenza nel quartiere di Ramoussa, punto di passaggio dei camion e delle ambulanze utilizzati per l’evacuazione, di personale dell’Onu (che sarà a breve integrato da venti osservatori). E se il trasbordo di ribelli e civili, pur tra innumerevoli difficoltà, prosegue, secondo quanto riferito dall’emittente francese Rfi la situazione per coloro che hanno già lasciato la città siriana sembra particolarmente delicata: “Molte delle persone che sono state costrette a lasciare le loro case – fa sapere la radio transalpina – si trovano ora nella campagna ad ovest di Aleppo, in condizioni deplorevoli. Gli aiuti delle organizzazioni umanitarie sembrano non bastare”.
Russia, Turchia e Iran valutano un cessate il fuoco “esteso”
Resta critica anche la situazione di chi è rimasto in città. Ingy Sedky, portavoce della Croce Rossa a Damasco, ha spiegato che “manca il cibo, manca l’acqua e mancano i farmaci. La situazione è davvero molto grave. Speriamo di poter raggiungere la popolazione non appena saranno terminate le operazioni di evacuazione: è la nostra priorità”.
A rendere ancora più difficile l’evacuazione è stata una tempesta di neve che si è abbattuta sulla seconda città della Siria tra ieri e oggi. Robert Mardini, direttore della Croce Rossa per il Medio Oriente ha confermato che “le condizioni climatiche sono difficili e le persone sono esauste”.
Intanto, dopo il vertice trilaterale tra Turchia, Russia e Iran, appare possibile la valutazione di un cessate il fuoco allargato all’intero territorio della Siria. Le tre nazioni si porrebbero inoltre come “garanti” nell’ambito dei colloqui di pace che potrebbero svolgersi nel mese di febbraio a Ginevra sotto l’egida delle Nazioni Unite.
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