Il paese del Caucaso punta su eolico, solare e idroelettrico. Ma il legame con il petrolio è ancora forte. Quali progetti ci sono nel cassetto e che ruolo gioca l’Europa.
Siria, la tragedia degli abitanti di Aleppo. In città si combatte ancora
Sospeso l’accordo con i ribelli, ad Aleppo si combatte. Fonti locali riferiscono di bombardamenti. Migliaia di civili ancora intrappolati. La diretta live.
Ore 17:43 – L’associazione Medici senza frontiere ha lanciato un appello alle parti in conflitto “affinché risparmino i civili intrappolati ad Aleppo”. “Siamo indignati – ha spiegato la ong – per la violenza esercitata contro i civili e la passività dimostrata da tutti gli attori che possono fare qualcosa per fermarla. Chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare il proprio dovere di proteggere i civili, sia nelle aree assediate sia in quelle riprese dal governo siriano. Tutti i negoziati per garantire l’accesso delle Nazioni Unite e di altri attori, tra cui Msf, per fornire assistenza umanitaria nelle aree assediate di Aleppo est sono state infruttuose. Nella maggior parte dei casi sembra che le persone non abbiano avuto la possibilità di fuggire quando e dove avrebbero voluto. Non è stato possibile evacuare i pazienti, rifornire gli ospedali e fornire assistenza cruciale alle persone intrappolate nell’area. Tutte le parti coinvolte sono state e sono ancora responsabili di questo fallimento”.
“È una delle peggiori crisi che MSF abbia testimoniato negli ultimi anni – ha dichiarato Teresa Sancristoval, responsabile dell’Unità di emergenza di Msf ad Aleppo -. Ricordiamo a tutte le parti in conflitto che anche la guerra ha delle regole”.
Ore 17:33 – Alcuni gruppi di ribelli starebbero bloccando l’evacuazione dei civili da Aleppo-est. A riferirlo è la Commissione d’inchiesta sulla Siria dell’Onu, che parla di “gruppi di opposizione, tra i quali i terroristi Fateh al-Cham e Ahrar al-Cham che starebbero impedendo alla popolazione di partire”. Inoltre, “alcuni combattenti si starebbero mescolando ai civili”.
Ore 15.41 – Circa mille persone sarebbero state evacuate da Aleppo Est. Secondo quanto riferito dall’agenzia turca Anatolie, che cita il direttore della Croce Rossa locale, sarebbero bloccate ad un check point controllato dalle forze iraniane.
Ore 13:50 – Secondo l’esercito siriano il numero di persone ancora intrappolate nei quartieri orientali di Aleppo sarebbe pari a circa quindicimila. La ragione per la quale l’accordo raggiunto ieri per la loro evacuazione non è stato ancora attuato sarebbe legata al fatto che si attende che esso venga “validato da tutte le parti, compresi l’Iran e la Russia”.
Ore 13:45 – Le milizie curde delle Unità di protezione del popolo (Ypg) controllano il quartiere di Sheikh-Maqsoud e alcune posizioni nelle zone circostanti. Tra loro e l’esercito siriano vige una sorta di patto di non belligeranza reciproca.
Ore 12.50 – Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato in tv che chiamerà il suo omologo russo Vladimir Putin per tentare di salvare la tregua ad Aleppo.
Ore 12:05 – Violenti bombardamenti scuotono in questi minuti Aleppo. L’artiglieria di Assad attacca l’ultimo baluardo dei ribelli, che evidentemente non hanno dato seguito alla resa annunciata dalla Russia. Un carro armato dell’esercito lealista è entrato in azione, secondo quanto riportato da un giornalista dell’Afp presente sul posto.
Ore 11:02 – Testimoni interrogati dall’agenzia Reuters parlano di nuovi bombardamenti. Esplosioni udite in città. La Bbc ha raggiunto in diretta un giornalista.
Shelling interrupts TV interview from #Aleppo https://t.co/qgdzUBu8Ix pic.twitter.com/dLX2tZdM5G
— BBC News (World) (@BBCWorld) 14 dicembre 2016
Aggiornamento 14 dicembre ore 10:54 – Secondo quanto riportato da fonti locali l’accordo raggiunto martedì tra forze filo-governative e ribelli sarebbe stato già sospeso, e l’evacuazione dei civili non è ancora cominciata. L’esercito russo ha annunciato che i combattimenti sono ripresi ad Aleppo. La situazione appare dunque particolarmente caotica e difficile da decifrare. Ore 22:35 – La prima pagina completamente bianca dell’edizione di mercoledì 14 dicembre del quotidiano francese Libération. Al centro le parole: “Qui giace Aleppo”.
«Ci-gît Alep», la une de Libération ce mercredi https://t.co/5ftiIOMTd0 pic.twitter.com/3lwDb3DIal
— Libération (@libe) 13 dicembre 2016
Aggiornamento 13 dicembre ore 22:19 – Secondo un fotografo dell’agenzia Afp, alcuni bus messi a disposizione dal governo di Assad sarebbero già pronti nei quartieri est di Aleppo per evacuare la popolazione civile. Fonti locali riferiscono che le operazioni dovrebbero cominciare domani all’alba.
Aggiornamento ore 21:39 – I combattenti ribelli, che da mesi si battono nei quartieri orientali di Aleppo contro le forze governative di Assad, hanno accettato la resa. I miliziani potranno in cambio lasciare la città senza dover abbandonare le loro armi. Una fonte militare ha dichiarato che l’evacuazione dei combattenti dovrebbe cominciare domattina attorno alle 5.
Agreement for Syrian rebels to withdraw from east Aleppo is latest by surrounded opposition forces https://t.co/sj0lMhv5En — AFP news agency (@AFP) 13 dicembre 2016
“Penso che questo sia il mio ultimo messaggio. Ormai aspetto solo la morte”. Appelli come questo sono stati lanciati durante l’intera notte tra lunedì e martedì dai quartieri orientali di Aleppo, in Siria, mentre imperversava la battaglia tra le forze governative di Bashar al-Assad e quelle, residue, dei ribelli. I social network hanno veicolato una drammatica sequenza di testimonianze di violenze commesse dai combattenti sulla popolazione civile, inerme. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha lanciato un appello dai toni disperati, chiedendo di “proteggere i civili rispettando le regole umanitarie internazionali”.
Violenze atroci nelle strade di Aleppo
L’agenzia Afp riferisce di “uomini e donne che dormono per strada, sdraiati sulle loro valigie, senza nulla da mangiare”. Una riunione immediata del Consiglio di sicurezza dell’Onu per fare il punto sulla tragedia umanitaria è stata chiesta da alcune diplomazie.
Mentre l’Alto commissariato per i rifugiati ha parlato di decine di esecuzioni sommarie. “Le informazioni di cui disponiamo parlano di persone uccise in strada mentre fuggono, o dentro le loro abitazioni. Siamo estremamente preoccupati per chi è ancora in città”, ha affermato il portavoce dell’organismo Rupert Colville.
My name is Bana, I’m 7 years old. I am talking to the world now live from East #Aleppo. This is my last moment to either live or die. – Bana — Bana Alabed (@AlabedBana) 13 dicembre 2016
Un accordo per evacuare i civili
C’è perfino chi riferisce di uomini bruciati vivi e di medici uccisi nei pochissimi presidi sanitari ancora funzionanti. Secondo quanto riferito al quotidiano 20Minutes da Jean-François Corty, direttore della ong Médecins du Monde, il numero di civili bloccati dovrebbe essere compreso tra 50 e 100mila. Per loro non c’è alcuna possibilità di fuga: nel tardo pomeriggio di oggi è trapelata la notizia di un accordo che sarebbe stato concluso “sotto l’egida della Russia e della Turchia” per permettere la loro evacuazione.
L’operazione dovrebbe essere effettuata nelle prossime ore, secondo quanto confermato da fonti locali. Ancora incerta la destinazione di chi vive nei quartieri assediati.
I ribelli vicini alla resa
L’annuncio arriva quando ormai i ribelli appaiono vicini alla resa definitiva. Dallo scorso mese di luglio, le truppe di Assad, appoggiate dalle forze russe, hanno lanciato una vasta offensiva sulla città, riuscendo dopo mesi di sanguinosi combattimenti a conquistare buona parte del territorio.
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