Baku ha rifiutato di firmare il documento basato su articoli già concordati da ambo le parti. Secondo l’Azerbaigian, l’Armenia avrebbe rimosso diversi punti chiave.
Aleppo. Via libera a tregua per gli aiuti umanitari
La Russia accetta la tregua di 48 ore a settimana proposta dall’Onu. Mentre gli aerei russi partono anche dall’Iran.
Non c’è pace per la Siria e per la città simbolo del conflitto, Aleppo. In queste ore si sono intensificati i bombardamenti da parte dell’esercito russo e di quello di Assad, mentre l’inviato dell’Onu Staffan de Mistura ha ribadito più volte la necessità di una tregua duratura per poter far entrare in città i convogli umanitari e distribuire così cibo e medicinali urgenti alla popolazione.
Tregua di 48 ore a settimana ad Aleppo
“Il ministero della Difesa russo è pronto a sostenere la proposta dell’inviato speciale del Segretario generale dell’Onu per la Siria de Mistura riguardo l’avvio di una tregua umanitaria per fornire cibo e medicine alla popolazione della città e per riavviare sistemi vitali distrutti dagli attacchi delle milizie», ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, nel corso di una conferenza stampa. “Siamo pronti a mettere in atto la prossima settimana la prima tregua umanitaria di 48 ore per portare aiuti umanitari ai civili di Aleppo come ‘progetto pilota’ e a confermare la sicurezza della distribuzione di beni alla popolazione della città”.
La condanna dell’Ue
Anche l’Alto rappresentante a nome dell’Ue Federica Mogherini “condanna fermamente l’escalation di violenza ad Aleppo, i bombardamenti continui e gli assedi che hanno messo la vita di centinaia di migliaia di siriani in ulteriore pericolo e sta ostacolando gli sforzi della comunità internazionale, sia per fornire aiuti umanitari e per sostenere una politica soluzione al conflitto”. Sottolineando come: “l’UE condanna fermamente tutti gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili e gli attacchi eccessivi e sproporzionati da parte del regime siriano”.
Calling for an immediate halt to the fighting in Aleppo: https://t.co/vtbyUFIb2L
— Federica Mogherini (@FedericaMog) 18 agosto 2016
Le immagini di Omran Daqneesh
Stanno girando ormai da più di 24 ore le immagini del piccolo Omran Daqneesh, 5 anni, recuperato vivo dalle macerie di casa sua dopo l’ennesimo bombardamento.
https://www.youtube.com/watch?v=r41foRA-QvE
Fa clamore la piccola figura impolverata e insaguinata, ripresa da tutti i social network e dalle prime pagine dei maggiori media internazionali. Forse potrebbe servire. Forse no.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La siccità ha messo in crisi il trasporto fluviale in Brasile e il presidente Lula ha deciso di completare una vecchia autostrada in disuso nella foresta amazzonica. Insorgono gli ambientalisti.
Il bilancio del raid israeliano nel campo profughi di Nuseirat è di almeno 18 morti. Dal 7 ottobre uccisi almeno 220 operatori dell’Unrwa.
La fuga in Spagna di Edmundo González Urrutia, rivale politico di Maduro alle ultime elezioni, ha esteso oltreconfine una crisi politica di lunga data, aggravatasi con le elezioni di metà luglio.
Nel primo, secondo molti decisivo, dibattito in vista delle presidenziali, Kamala Harris ha convinto. Secondo la testata americana Cnn il 63 per cento degli spettatori ha preferito la candidata democratica.
Le proteste antigovernative in Israele, l’attentato in Cisgiordania, i raid israeliani in Siria. Il Medio Oriente è una polveriera.
La sovrana Nga Wai succede al padre morto nei giorni scorsi. Il suo è un ruolo non ufficiale: il re della Nuova Zelanda resta il britannico Carlo III.
Due taglialegna sono stati uccisi in uno scontro con i Mashco Piro incontattati. Una tragedia evitabile se il Perù avesse protetto il popolo indigeno.
Dopo decenni di battaglie delle tribù native, le quattro dighe sul fiume Klamath che hanno devastato la popolazione di salmoni sono state demolite.