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Casa Bertallot: 10 domande a Alessio Bertallot e Giacomo De Poli
È in onda su LifeGate Casa Bertallot. È un format nuovo, rivoluzionario e crossmediale, lontano dalla radio come l’abbiamo conosciuta e che guarda al futuro, alle nuove tecnologie, a nuove modalità di interazione con il pubblico. LifeGate è un punto di riferimento per la sostenibilità nello stile di vita. Alessio Bertallot è un punto di
È in onda su LifeGate Casa Bertallot. È un format nuovo, rivoluzionario e crossmediale, lontano dalla radio come l’abbiamo conosciuta e che guarda al futuro, alle nuove tecnologie, a nuove modalità di interazione con il pubblico.
LifeGate è un punto di riferimento per la sostenibilità nello stile di vita. Alessio Bertallot è un punto di riferimento per la qualità della musica. Vediamo come è avvenuto quest’incontro tra l’artista e il responsabile LifeGate Music.
Partiamo da un dato. I commenti. Al lancio sui social dell'arrivo di Casa Bertallot in Fm sulle onde di LifeGate, tutti hanno commentato "giusto", "bene così", "la scelta giusta, in armonia con lo spirito". Ve l'aspettavate? | |
Un po' sì. credo che fra Casa Bertallot, LifeGate e il suo pubblico ci siano "affinità elettive”. | |
Io meno, non mi aspettavo una tale “adesione” e tanti apprezzamenti da parte di entrambe le community. Vuol dire che abbiamo avuto un’idea quanto meno buona, che evidentemente Alessio e LifeGate hanno tanto in comune. E che forse davvero era destino che a un certo punto le nostre strade si incrociassero. | |
Quando e come è nata l'idea di questa collaborazione, che poi è diventata una sinergia? | |
Appena ho letto di Casa Bertallot ho pensato che mi sarebbe piaciuto contribuire in qualche modo all’operazione. E che l’FM in Italia senza la musica e la voce di Alessio sarebbe stato un luogo ancora più triste. Gli ho scritto immediatamente. |
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Come tutte le buone idee, da un contatto spontaneo, dal rilanciarsi idee, da assist creativi: eravamo partiti da una semplice collaborazione, abbiamo immaginato una rete. | |
Un flash, un'immagine del vostro primo incontro. | |
Casa Bertallot vuota, solo una consolle, un microfono, un bellissimo tavolo bianco e le sedie e noi seduti intorno. Uno sbocciare, una primavera... | |
Mi ricordo Alessio che scarica la nostra app e schiaccia play; ho pensato “speriamo che ci sia in onda qualcosa di bellissimo”. Suonavamo One Of These Nights degli Eagles e lui si è messo a canticchiarla. Ho tirato un sospiro di sollievo e mi sono detto: “cominciamo bene”. |
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Cosa stiamo trasmettendo? Ok, è un programma. Ma cosa è realmente, cosa c'è dentro? | |
Riprendersi la radio: riprendersi indipendenza sia sui contenuti che sulla distribuzione. Libertà e innovazione ibridando il nuovo (la rete) con il fondamento (la radio). | |
Stiamo trasmettendo qualcosa di “rivoluzionario” e ambizioso. | |
Casa Bertallot è uno spazio vero, reale, a Milano molto suggestivo. Lo descrivi per chi non lo ha ancora visto nei diversi reportage sui social? | |
Un open space sviluppato in verticale, invece che in orizzontale. Scale da illustrazione di Escher, un giardino dentro una casa, una terrazza su Milano. Una radio da casa, verso il mondo. | |
Casa Bertallot è la casa in cui ognuno di noi vorrebbe svegliarsi, e al tempo stesso il “posto di lavoro” che tutti vorrebbero raggiungere. | |
In Fm normalmente si parla agli "ascoltatori" e stop. Ma, Alessio, tu da anni hai sempre spronato il tuo pubblico a non fare gli "ascoltatori" passivi, bensì hai impostato un dialogo con persone senzienti, che "sentono" nel termine più nobile, che guardano, che scrivono, che propongono. Perché una strada così, tanto più impegnativa? | |
Ho la fortuna di avere un pubblico senziente, sensibile e musicalmente preparato. Sarebbe uno spreco non dare spazio a queste virtù. La radio può rinnovarsi grazie ai nuovi orizzonti di partecipazione che offre la rete. | |
Giacomo: è questa capacità di dialogo il tratto su cui hai intuito la possibile collaborazione? | |
Sì, questa è una delle tante qualità che rendono Alessio il numero uno nel suo campo. | |
Prossimi sviluppi e prossime evoluzioni del progetto? | |
Raggiungere una sostenibilità per la mia impresa, perché possa avere collaboratori premiati per quello che fanno e diventi "grande"; e magari un modello da seguire. | |
Mi auguro che questo progetto possa crescere - in tutti i sensi - e divenire sempre più sostenibile - tanto per usare una parola a noi cara. | |
La settimana scorsa nella playlist di Casa Bertallot l’accostamento più ardito, quasi mozzafiato, è stato il precipizio emotivo tra Nine Inch Nails e la bellissima, inusitata versione di Ain’t No Sunshine di Coeur de Pirate. Ma anche tra Prodigy (Firestarter) e Laura Mvula. La creazione di questo burrone da cui lanciarsi nella quiete, nel vuoto, è una tua cifra stilistica, che replicherai, stasera o nelle prossime puntate, o sono stati due episodi? | |
Cerco sempre di inventare playlist dinamiche, con colpi di scena, come fosse un film. Creare un flusso è fondamentale, e in questo @Dj Fiore è imbattibile. Le due cose insieme fanno un buon set. | |
Moby ha detto, durante un'illuminante, splendida intervista a Maranda Pleasant [Origin, settembre 2013] che la musica ha un effetto terapeutico, simile a quello della meditazione trascendentale. Alessio, Giacomo, vi ci ritrovate? | |
Assolutamente: soprattutto suonare, produrre musica, è sempre stato il migliore scacciatristezza del mondo. | |
Se la musica avesse un effetto terapeutico sarei in terapia da una vita. Posso dirti che un giorno ascoltando God Only Knows dei Beach Boys mi sono messo a piangere e ho capito che c’era qualcosa che non andava. | |
Qual è l'ultima canzone che avete ascoltato, che vi ha fatto venire la pelle d'oca? | |
Joni Mitchell , Both Sides Now, la versione con l'orchestra arrangiata da Vince Mendoza. | |
Ultimissima: 'Non è più come prima' di Riccardo Sinigallia. | |
Tu Alessio con operazioni come Altrisuoni italiani, e tu Giacomo con le undici stagioni di The Bridge, avete contribuito a lanciare molti artisti. Quali di questi siete più orgogliosi d'aver "suonato" per primi? | |
Non credo di aver “lanciato” nessuno. In relazione a The Bridge, posso dire di essere orgoglioso (e geloso) di alcune “sigle” del programma: brani che ho scelto in tempi non sospetti senza curarmi del nome dell’autore. Penso a Intro dei neonati xx, Aliante Giallo di Esperanza, Kibou dello sconosciuto Kami Kapnobatai e quella della stagione in corso: Acceptance di Wildarms. |
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Fink. Diego Mancino. I Calibro 35. James Blake. | |
Quando si scrive per l'online, si devono mettere come metatag almeno tre parole chiave. Singole. Tre keyword che si vuol dare in pasto ai motori di ricerca per riassumere il contenuto, e indirizzarvi correttamente i navigatori. Per questa rinnovata dimensione di Casa Bertallot, quali tre keyword ci suggerite? | |
Mediocrazia, rivoluzione, qualità della vita. |
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