Il bike delivery, la consegna dell’ultimo miglio in bicicletta, rappresenta una valida soluzione per ridurre l’impatto ambientale nelle aree urbane.
Il sole sorgerà e ci sarà tempo per fare altre cose. La storia di Alex Zanardi
Alex Zanardi, il campione, l’uomo e quell’invito a non mollare degli atleti paralimpici. Perché “il sole sorgerà e ci sarà tempo per fare altre cose”.
Una canzone per Alex Zanardi. L’ultimo, emozionante, invito a non mollare è arrivato pochi giorni fa sulle note di Don’t stop me now dei Queen. A dedicarglielo, gli atleti paralimpici che hanno scelto di cantare, tutti insieme, per mostrare vicinanza al campione ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano, dopo essere rimasto ferito in un grave incidente stradale il 20 giugno scorso.
Bebe Vio, la cantante Annalisa Minetti, Martina Caironi, Daniele Cassioli, il nuotatore Simone Barlaam, Giulia Ghiretti, Mario Bertolaso, Nicole Orlando, decine di atleti e amici si sono uniti, interpretando uno dei brani musicali più amati da Alex.
La staffetta, mai finita, dell’Obiettivo Tricolore
“Dico spesso che la vita va amata riempiendola di tentativi e che anche quando ti impone difficoltà impreviste, continuare a sorriderle è l’unico modo per fare accadere le cose”. Così Alex Zanardi in uno degli ultimi post pubblicati su Facebook, proprio mentre era impegnato in Obiettivo Tricolore, la grande staffetta che, partita venerdì 12 giugno avrebbe dovuto concludersi il 28 giugno, con il coinvolgimento di oltre 50 atleti paralimpici, tra i quali lo stesso Zanardi. L’obiettivo? Passarsi di mano in mano il testimone lungo l’Italia per lanciare un messaggio di rinascita, un viaggio dal forte valore simbolico, una festa itinerante che avrebbe dovuto abbracciare decine di luoghi, eventi e manifestazioni.
Alex Zanardi, l’incidente del 2001, la rinascita e l’impegno sociale
Alessandro Zanardi, per tutti Alex, classe 1966, bolognese, è uno che la morte la vista in faccia più di una volta. Dopo una carriera di successo nel mondo delle corse, a cambiargli la vita è un incidente in gara, il 15 settembre 2001, quando rimane vittima di un terribile tamponamento in cui perde entrambe le gambe. E al quale Alex reagisce così: “Quando mi sono risvegliato senza gambe ho guardato la metà che era rimasta, non la metà che era andata persa”.
Da allora, dopo una difficile riabilitazione, per Alex comincia una seconda vita e il suo forte impegno sociale per dare ai disabili maggiori opportunità, lottando per una mobilità senza limiti e accessibile a tutti, impegno coronato nel 2018 con il lancio del progetto Obiettivo 3. Intanto Zanardi comincia a partecipare a numerose manifestazioni per atleti disabili, intraprende una nuova carriera sportiva nel paraciclismo, corre in handbike. Vincendo, ovvio. E divenendo un esempio per molte persone.
Conquista 8 titoli mondiali, due medaglie d’oro e una d’argento nella staffetta a squadre miste alle Paralimpiadi di Londra 2012. Ai Mondiali di Nottwill 2015, in Svizzera, sale sul primo gradino del podio in tutte le gare a cui partecipa. Nel 2016 per la quinta volta conquista la Maratona di Roma nella categoria handbike. Insomma, per il campione che ha dedicato la vita alla Formula Uno, che ha ottenuto grandissimi risultati in molte altre competizioni automobilistiche, si apre una seconda vita. Ma un sogno rimane ancora da realizzare, tornare al volante di una macchina da corsa.
A giugno l’annuncio del ritorno alle corse con Bmw
Giugno, Monaco di Baviera. Un comunicato Bmw annuncia: il pilota ufficiale Bmw Alessandro Zanardi torna al volante di una macchina da corsa per la finale del Campionato Italiano GT serie Endurance di questa stagione a Monza, dal 6 all’8 novembre. “Non vedo davvero l’ora di tornare al volante”, dichiara il pilota.
Zanardi, questo è quello che ci rende umani – l’intervista
Aprile, nel cuore dell’emergenza sanitaria, poco prima del recente incidente, Alex rilascia un’intervista a Bmw, marchio a cui è legato da tempo in veste di ambassador, che racconta molto di lui, e che per questo abbiamo deciso di riproporvi in parte qui. Una lunga intervista raccolta nel pieno dell’emergenza Covid-19 – a cui in buona parte si riferisce – ma che va molto oltre e che tratteggia bene l’atteggiamento positivo di Alex Zanardi, la voglia di non mollare mai, nemmeno nei momenti più difficili, come quello che sta attraversando adesso, forse il più difficile della sua vita.
Alessandro, puoi descrivere la tua vita quotidiana al momento?
Personalmente, come qualcuno che ha ancora obiettivi sportivi di fronte a sé, posso concentrarmi molto di più sul mio allenamento. Sicuramente non avrei mai desiderato che accadesse qualcosa del genere, ma in ogni cosa ci sono sempre aspetti diversi e non tutto è sempre negativo come non tutto è sempre positivo. Ma per me un aspetto positivo è che il telefono non squilla molto, che nessuno mi sta chiedendo di andare da nessuna parte, quindi ho molto più tempo per valutare le mie priorità nell’ordine che desidero. Mi sveglio la mattina e dico: okay, questo è il momento della giornata in cui mi allenerò. Quindi pianifico la mia giornata attorno ai miei programmi sportivi e ovviamente sto lavorando molto con il computer, rimango connesso a livello professionale inviando e-mail, preparando materiali. Fino a poco tempo fa, tutti i preparativi riguardavano anche l’obiettivo più importante dell’anno che sarebbe stato Tokyo. Ovviamente ora devo riconsiderare tutto, ma per come sono non sarà difficile trovare un nuovo obiettivo da inseguire. Posso concentrarmi su diversi progetti e ne ho molti.
Ma uno dei tuoi obiettivi e progetti è ora Tokyo 2021?
Beh, dal punto di vista sportivo alla mia età ogni anno è come un anno per i cani, ne vale sette. Se è stato quasi un miracolo mirare ad andare a Tokyo con l’approssimarsi del mio 54° compleanno, sarà ancora più difficile farlo tra un anno quando mi avvicinerò ai 55. Ma di sicuro posso dirti che per quanto riguarda le mie intenzioni, potrei esserci. Il tempo potrebbe trasformare le intenzioni in azioni, vedremo.
Sei stato un combattente per tutta la vita e soprattutto dopo l’incidente (quello del 2001, ndr). Oggi sei fonte d’ispirazione per molte persone. C’è qualcosa che vuoi dire ai tuoi concittadini italiani e al resto del mondo in questi tempi difficili?
Prima di tutto devo dire che il fatto che ho dovuto combattere alcune situazioni difficili nel corso della mia vita non significa che mi piaccia questo tipo di lotta (ride). Preferirei piuttosto evitare i problemi. Ma di sicuro, ogni volta che superi un problema nella tua vita, sviluppi nuovi strumenti. Una volta che l’esperienza è alle tue spalle, questi strumenti possono eventualmente rimanere nel tuo bagaglio per superare altri problemi che inevitabilmente dovrai affrontare durante il viaggio della vita. Posso dire che le persone mi sembrano già diverse, che stanno riscoprendo il senso della comunità, il senso delle amicizie, il senso del bisogno reciproco per completarsi veramente. Perché non siamo nulla se non possiamo esprimere le nostre emozioni. Quindi non dipende molto da persone come me inviare un messaggio particolare, ma la vera speranza è che le persone investano più tempo nel cercare quel tipo di ispirazione, ascoltando, appoggiandosi agli altri e permettendo agli altri di aiutarli. Questo è quello che ci rende umani e senza non siamo nulla. Quindi questo è l’unico aspetto positivo di ciò che sta accadendo e dobbiamo assicurarci che questa esperienza insegnerà a tutti una buona lezione e lasceremo tutto questo alle nostre spalle con strumenti migliori per procedere nella nostra vita e vivere meglio.
Il tuo atteggiamento positivo nei confronti della vita aiuta?
È difficile per me dirlo perché, come ho detto all’inizio, so di essere una persona fortunata, che ha il privilegio di avere una casa, con addirittura una casetta in legno nel giardino dove tengo tutta l’attrezzatura per allenarmi, sono circondata da una grande famiglia sana, stiamo guardando molti film, ho molte cose da fare. Quindi il disagio che sto vivendo in questi giorni è molto, molto piccolo rispetto a quello che stanno vivendo altre persone. Ma allo stesso tempo, ciò che posso dirti è che il punto comune con ciò che sta accadendo in questi giorni da un punto di vista personale e ciò che mi è successo in un altro periodo della mia vita è la capacità di avere un interesse per gli aspetti positivi che si possono sempre trovare in tutto. E questo è ciò che mi ha portato a trasformare ciò che mi era successo in una grande opportunità. Quando ho perso le gambe, anche prima di scoprire dove cercare e cosa trovare, ero molto fiducioso che avrei trovato qualcosa di positivo in quello che è successo. E l’ho fatto. E con quello che ho fatto nella mia vita immagino di aver dimostrato che quel concetto è sempre vero.
Quindi in questo momento, dalle mie piccole sventure, posso dirti che l’aspetto positivo è il fatto che il telefono non squilla molto, non devo viaggiare, sono giorni molto rallentati. E considerata la vita frenetica come quella in cui vivo normalmente, ora mi godo la tranquillità. Ma sono sicuro che ci sono aspetti molto migliori che, se siamo abbastanza curiosi, possiamo raccogliere, mantenere o usare come punto di partenza per costruire una vita migliore per ognuno di noi. La cosa importante in questo momento è non farsi prendere dal panico, è non prendere decisioni senza le giuste informazioni. L’importante è agire come una comunità, e davvero seguire le istruzioni che stiamo ricevendo. Se davvero il problema più grande è che dobbiamo rimanere a casa per un altro mese, altri due mesi, impareremo a superarlo. Il sole sorgerà prima o poi e ci sarà tempo per fare altre cose.
Già, forza Alex, hai molte altre cose da fare. Ti aspettiamo.
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