Aggiornamento ore 14:30 – Il bilancio dei terribili incendi che hanno colpito l’Algeria si è aggravato ulteriormente. Sono ormai 43 le vittime accertate.
Una serie di giganteschi incendi, divampati nella regione nord-orientale dell’Algeria, ha avuto conseguenze devastanti. Secondo quanto riferito da fonti locali i roghi, estremamente violenti e rapidi nella diffusione, hanno provocato almeno 38 vittime e circa 200 feriti, alcuni dei quali hanno riportato gravi ustioni. Ad essere colpito è stato inoltre il parco nazionale di El Kala, che ospita un ecosistema unico nel bacino del Mediterraneo, dichiarato per questo dall’Unesco riserva della biosfera nel 1990.
Colpito il parco di El Kala, un “mosaico di ecosistemi”
Nel parco sono oltre 10mila gli ettari distrutti dalle fiamme, su una superficie totale di circa 80mila. Situata non lontana dalla città omonima di El Kala, la zona ospita centinaia di specie di uccelli, mammiferi e pesci, che la rendono eccezionale a livello mondiale. Basti pensare che vi transitano ogni anno più di 60mila uccelli migratori: “Si tratta – ha spiegato l’Unesco – di un mosaico di ecosistemi marini, lacustri, forestali e delle dune, con un’area marina ricca di coralli, posidonie e pesci”.
Un dramma aggravato dal fatto che, secondo un esperto ascoltato dall’agenzia Afp, “la foresta bruciata non si ricostituisce: diventa a macchie e evolve verso una zona di arbusti, per finire poi priva di vegetazione. L’altra conseguenza è la rarefazione, per non dire la scomparsa di animali e piante. Ciò in quanto, col tempo, gli incendi indeboliscono la foresta”.
Aperta un’inchiesta per comprendere l’origine degli incendi in Algeria
Secondo quanto indicato dalla protezione civile dell’Algeria, nel giro di sole 48 ore sono divampati 51 incendi (150 dall’inizio del mese di agosto) in 17 dipartimenti. E ancora nel weekend i pompieri lottavano contro gli ultimi due, nella zona di Tlemcen, a pochi chilometri dal confine con il Marocco. Per circoscrivere le fiamme è stato necessario inviare sul posto 1.700 vigili del fuoco.
Wildfires which killed at least 38 people across northern Algeria have been largely contained, firefighters said Friday, but new blazes forced further evacuations and the closure of some roads near the Tunisian border https://t.co/VD8b7GXU8cpic.twitter.com/aiv8WqKG5B
Il ministero della Giustizia dell’Algeria ha aperto un’inchiesta al fine di comprendere l’origine degli incendi. Il tribunale di Souk Ahras, all’altro estremo del paese nordafricano, non lontano dalla frontiera con la Tunisia, dove un’intera famiglia è morta a causa dei roghi, ha annunciato l’arresto di un piromane. Nella zona più di 350 famiglie hanno dovuto abbandonare le loro case e un ospedale ha dovuto essere evacuato.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.