Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Alimenti “compagni di letto”
Gli alimenti amici del sonno Tutti i cibi contenenti carboidrati, come pasta, riso, orzo, pane e così via perché provvisti di un aminoacido chiamato triptofano che induce la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento. Tra le verdure, al primo posto la lattuga, seguita da radicchio rosso, cipolla e aglio, perché le
Gli alimenti amici del sonno
Tutti i cibi contenenti carboidrati, come pasta, riso, orzo, pane e così via perché provvisti di un aminoacido chiamato triptofano che induce la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento. Tra le verdure, al primo posto la lattuga, seguita da radicchio rosso, cipolla e aglio, perché le loro spiccate proprietà sedative conciliano il sonno. La frutta dolce, soprattutto le albicocche. Erbe officinali come basilico (anti insonnia), maggiorana (calmante) e menta (digestiva) meglio se dolcificate con miele. Il miele, per le sue proprietà sedative. Il lievito di birra perché le sue vitamine e i suoi aminoacidi combattono l’irritabilità.
Gli alimenti nemici del sonno
Tutti i cibi troppo ricchi di sodio come insaccati, cibi in scatola, patatine in sacchetto, formaggi stagionati, piatti preparati con dado da cucina, perché l’eccesso di sale sovraccarica il lavoro cardiocircolatorio durante la notte, costringendo a frequenti risvegli per la sete che ne consegue. Cioccolato e cacao, perché contengono sostanze (caffeina e teobromina) che eccitano il sistema nervoso. Senape, curry, pepe, paprika perché possono risultare irritanti. Caffè, tè e bevande a base di cola, soprattutto nelle ore serali, perché il loro contenuto in caffeina determina attività (come l’aumento dei battiti cardiaci, ad esempio) che possono interferire con l’addormentamento. Alcol, perché dopo una prima fase di sonnolenza, provoca frequenti risvegli notturni e insonnia.
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