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Alla ricerca di nutrimento spirituale
Intervista a Nanni Deambrogio, vice direttore dell’ILTK di Pomaia e coordinatore del corso “Alla scoperta del buddhismo” presso l’istituto. E’ personalmente impegnato nell’integrazione del buddhismo con il pensiero occidentale.
Che cosa è l’istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia?
L‘Istituto Lama Tzong Khapa, fondato nel 1977, è uno tra i più importanti centri buddhisti in occidente, membro della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana, un’organizzazione internazionale fondata da Lama Thubten Yeshe e Lama Zopa Rinpoche che riunisce 140 centri nel mondo. Fa parte dell’Unione Buddhista Italiana.
Quali sono le attività dell’ILTZ?
Oggi, durante i fine settimana, ma anche per periodi più lunghi, è possibile impegnarsi in ritiri di meditazione o seguire corsi di filosofia buddhista a vari livelli fino ad arrivare al programma internazionale di Studi Superiori di filosofia buddhista, il Masters Program, della durata di sette anni. A latere degli studi buddhisti, da anni l’Istituto ospita anche convegni di incontro tra pensiero occidentale e buddhista oltre a seminari di arti e terapie varie, come yoga, feng shui, tai chi, ecc.
Che obiettivi si pone l’Istituto?
Le attività dell’Istituto hanno come principale obbiettivo quello di rendere sempre più chiara ed attuabile la stretta relazione tra la antica filosofia buddhista e la realtà dell’occidente contemporaneo. L’intento è quello di offrire un’educazione integrata, ispirata a un’attitudine di responsabilità universale, attraverso la quale il cuore e la mente delle persone possano sviluppare il loro pieno potenziale di saggezza e compassione.
Quanto e come si diffonde il buddhismo nel mondo e in Italia?
Dopo la morte del suo fondatore in India 2500 anni fa, il buddhismo si è progressivamente diffuso, nel corso dei secoli, in varie aree dell’oriente e, pur mantenendo in ogni luogo le sue caratteristiche fondamentali, si è caratterizzato in modo peculiare a contatto delle differenti culture che ha incontrato. Ormai da una quarantina di anni, alcune delle principali tradizioni buddhiste hanno fatto la loro apparizione anche in Italia. In particolare in questo momento sono prevalentemente presenti nel nostro paese varie scuole della tradizione tibetana, la tradizione Theravada, e la tradizione del buddhismo zen. In questo arco di tempo è stato portato avanti un serio lavoro di chiarificazione ed approfondimento da parte di queste tradizioni ad uso del mondo occidentale, un lavoro di cui si aveva assoluto bisogno per eliminare finalmente i grossolani fraintendimenti rispetto alla filosofia buddhista.
Ciò che ha accelerato questa chiarificazione è stato il fatto che la filosofia buddhista venga presentata e commentata da maestri qualificati provenienti dalle culture che hanno originato le varie tradizioni. Inoltre, possiamo dire che ormai anche alcuni occidentali o italiani abbiano acquisito una valida e corretta conoscenza della filosofia buddhista e quindi siano in grado di presentarla correttamente. Penso di poter dire che negli ultimi anni la diffusione del buddhismo in Italia abbia subito una notevole accelerazione, pur dovendo scontare i normali problemi di tutto ciò che va ad incidere profondamente sulla vita delle persone. In particolare accade di scoprire ancora oggi degli improvvisati “guru”, prevalentemente portatori di conoscenze esoteriche, che non hanno a a che vedere con il pensiero buddhista, il quale non è altro che una seria e scientifica ricerca sulle potenzialità della mente e sulle sue possibilità di sviluppo pratico esperienziale.
Quali sono le ragioni di questo crescente interesse nei confronti del buddhismo?
Credo che la diffusione del buddhismo in questo momento risponda al desiderio di trovare un sostegno ai legittimi bisogni di nutrimento spirituale di ognuno, dove con queste parole intendiamo il bisogno di pace mentale e soddisfazione interiore. In particolare il buddhismo dispone di vari strumenti che rispondono alle attuali esigenze della nostra società. Da una parte le sue caratteristiche di seria ricerca denotata da un approccio analitico lo avvicinano alle nostre abitudini culturali, dall’altra alcuni aspetti di sacralità possono, alla bisogna, dimostrarsi utili elementi di sostegno alla nostra pratica di sviluppo interiore. Credo che questi due siano i fattori fondamentali che permettono al buddhismo di vivere, in questo momento, una particolare fase di crescita nel mondo moderno occidentale.
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