Pensata per incentivare i turisti a godere dei vasti spazi aperti del paese, ora viene criticata perché favorirebbe anche il loro “abuso”.
Il Bacio di Hayez alle Gallerie d’Italia, ma non solo
È un’occasione unica per gli amanti dell’arte e della pittura in particolare: un viaggio profondo nell’opera di Francesco Hayez, esponente di spicco del Romanticismo italiano che ha vissuto e lavorato a Milano dove è stata allestita questa grande mostra, alle Gallerie d’Italia, un luogo che è anch’esso un’opera d’arte. Inaugurata la scorsa settimana, la mostra
È un’occasione unica per gli amanti dell’arte e della pittura in particolare: un viaggio profondo nell’opera di Francesco Hayez, esponente di spicco del Romanticismo italiano che ha vissuto e lavorato a Milano dove è stata allestita questa grande mostra, alle Gallerie d’Italia, un luogo che è anch’esso un’opera d’arte.
Inaugurata la scorsa settimana, la mostra rappresenta la più completa e aggiornata esposizione monografica su Francesco Hayez (Venezia 1791 – Milano 1882), a più di trent’anni dall’importante rassegna milanese del 1983, e raccoglie in un’unica sede oltre 100 tra dipinti e affreschi dell’artista, tra i quali tre della collezione Fondazione Cariplo esposti nella permanente dedicata all’Ottocento delle Gallerie di Piazza Scala, La morte di Abradate, realizzato nel 1813, Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima crociata del 1835 e L’ultimo abboccamento di Jacopo Foscari con la propria famiglia, noto come I due Foscari, dipinto tra il 1838 e il 1840.
Conosciuto a tutti per il dipinto Il Bacio, Hayez è stato, con Giuseppe Verdi e Alessandro Manzoni, il maggiore interprete del Risorgimento, contribuendo insieme a loro a costruire l’unità culturale del nostro Paese, ancora prima che questa divenisse politica. Proprio de Il Bacio, in questa mostra sarà possibile per la prima volta ammirare le tre versioni, una delle quali fu presentata anche all’Esposizione Universale di Parigi del 1867. Altre opere molto celebri sono Malinconia e Meditazione, allegorie per esprimere le attese e le inquietudini del Risorgimento.
L’allestimento insieme affascina e insegna: il percorso infatti segue una successione cronologica, ritmata dalla presenza degli autoritratti dell’artista, in mondo da rievocare insieme la sua vicenda biografica e il percorso creativo, dagli anni della formazione tra Venezia e Roma, ancora nell’ambito del Neoclassicismo, sino all’affermazione, a Milano, come protagonista del movimento Romantico.
Hayez, morto a 91 anni a Milano, ha dunque attraversato un secolo di profondi cambiamenti e visitare questa sua completa mostra significa ripercorrere quegli anni, le atmosfere e le speranze di un popolo che intravedeva un futuro di grandi innovazioni.
L’appuntamento è fino al 26 febbraio, dal martedì alla domenica, ore 9.30 – 19.30, giovedì ore 9.30 – 22.30, chiuso lunedì; i biglietti costano: intero 10 euro, ridotto 8 euro, ridottissimo 5 euro.
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