Camminare (o pedalare) a passo lento tra natura e luoghi storici alla ricerca del silenzio. Si può in Umbria con il Cammino dei borghi silenti.
Amanti della bici in città come in ferie, l’identikit dei cicloturisti italiani
I cicloturisti usano la bici negli spostamenti quotidiani e durante le ferie. Preferiscono muoversi in compagnia, spesso in abbinamento con il treno.
Si muovono principalmente in coppia o in gruppo con amici. Pedalano in Italia, in particolare nel nord-est, o nei paesi confinanti. E soggiornano mediamente cinque notti, soprattutto in bed & breakfast e in hotel. Ecco il primo profilo dei cicloturisti italiani realizzato sulla base delle loro esperienze di viaggio: a realizzare l’indagine è stato un gruppo di economisti dei trasporti dell’Università dell’Insubria che, in collaborazione con la Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab), ha analizzato un campione di 940 persone che scelgono la bicicletta per i propri viaggi.
Le preferenze di chi viaggia su due ruote
Il cicloturista italiano ama usare la bicicletta anche per gli spostamenti quotidiani, in particolare nei tragitti casa-lavoro, trascorre vacanze in bici della durata media di cinque giorni e, nel 43 per cento dei casi, ha l’abitudine di andare anche all’estero, soprattutto nei paesi confinanti con l’Italia, nei quali il connubio tra bicicletta e vacanza è ormai consolidato. Le esperienze di turismo su due ruote vengono vissute principalmente in coppia (28 per cento) o con gli amici (23 per cento), le tappe giornaliere sono generalmente comprese tra i 50 e i 70 chilometri e si preferiscono sistemazioni in bed & breakfast in Italia e in hotel all’estero.
Austria, Germania e Francia sono i paesi europei con il maggior numero di visite, sia per la vicinanza con la nostra penisola, sia per la presenza di percorsi cicloturistici conosciuti e ben organizzati, che offrono anche tappe culturali nelle città attraversate. A farla da padrone in Italia – con il 38 per cento – sono le regioni del nord-est trainate da Veneto e Trentino-Alto Adige, seguite dal nord-ovest e dal centro, in particolare la Toscana. La spesa media giornaliera è di 65 euro, in linea con il resto d’Europa: anzi, a fronte di servizi di qualità, il cicloturista si rivela disposto a spendere anche di più.
Il binomio con il treno e i servizi di intermodalità
Molto interessante è il dato sui mezzi di trasporto utilizzati in Italia per raggiungere il luogo della vacanza: se il 30 per cento del campione si muove unicamente la bicicletta partendo da casa, ben il 32 per cento usa il treno in abbinamento alla bici. “Il binomio fra treno e bici si rivela ancora una volta un elemento fondamentale per la crescita del cicloturismo nel nostro Paese e conferma le scelte virtuose e vincenti fatte da alcuni territori, come il Nord Est, dove gli investimenti in infrastrutture per la ciclabilità sono stati accompagnati da iniziative e servizi di intermodalità per i viaggiatori in bicicletta”, spiega Antonio Dalla Venezia, coordinatore regionale di Fiab Veneto e presidente del comitato tecnico scientifico di Bicitalia, la rete ciclabile nazionale mappata dalla Federazione e collegata alla rete europea Eurovelo.
L’indagine ha dato voce a chi viaggia in bicicletta fornendo anche una panoramica sui fattori più importanti per lo sviluppo del cicloturismo: traffico controllato su strade condivise con veicoli a motore, un’adeguata segnaletica lungo gli itinerari e la disponibilità di informazioni dettagliate sui percorsi ciclabili, sono aspetti molto rilevanti. Condizioni favorevoli per agevolare la scelta di una vacanza sulle due ruote sono anche la sicurezza e la cura dei percorsi, la facilità di accesso a strutture alberghiere per cicloturisti e la disponibilità di servizi di prevenzione del furto come ciclo-parcheggi custoditi.
Una scelta turistica in linea con l’Agenda Onu 2030
Le risposte fornite dall’indagine, commentano Elena Maggi e Daniele Crotti del dipartimento di economia dell’Università degli Studi dell’Insubria, “offrono chiari e importanti elementi in merito a esigenze e abitudini dei cicloturisti. Considerazioni e aspetti che auspichiamo siano di aiuto e sprone alle istituzioni per orientare in modo decisivo le risorse verso il turismo in bicicletta quale fonte sostenibile di rilancio economico del turismo nel nostro paese, con vantaggi per l’intero indotto e per la valorizzazione di aree territoriali ancora parzialmente inesplorate”.
Con una crescita rapida e costante negli ultimi anni, il cicloturismo coniuga sviluppo economico e qualità dell’ambiente e della vita, secondo un approccio sostenibile in linea con i principi dell’Agenda Onu 2030. Mai come in questo momento storico, oltretutto, la bicicletta gode del favore degli italiani che la preferiscono per gli spostamenti in ambito urbano e nel tempo libero: un mezzo in grado garantire, in modo naturale, il distanziamento sociale richiesto.
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