
Gli effetti economici e sociali di un clima estremo: i casi del Mediterraneo orientale e del Sudovest asiatico
Il clima estremo mina il settore socioeconomico di aree quali il Mediterraneo e Oriente. C’è in gioco la sicurezza nazionale.
Il clima estremo mina il settore socioeconomico di aree quali il Mediterraneo e Oriente. C’è in gioco la sicurezza nazionale.
Nel Leicestershire era dal 1800 che non si vedeva nidificare una coppia di falco pescatore, una gioia immensa per i responsabili del progetto
Le spugne come depuratori degli habitat marini. La loro sempre più difficile reperibilità si traduce in danni irreversibili per l’ambiente.
I costi della biomassa sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2021 e la curva continua a salire mostrando un aumento esponenziale del pellet.
Il Pakistan è ancora sott’acqua, le case distrutte sono 1,6 milioni. Per le Nazioni Unite la colpa è dei cambiamenti climatici.
Le elezioni del 25 settembre definiranno il nostro futuro. Dobbiamo comprendere che, per salvarci, è necessario abbandonare i combustibili fossili.
Tra il 2000 e il 2019 le miniere hanno provocato la distruzione di 3.264 chilometri quadrati di foreste tropicali, per la metà in Indonesia.
Quest’anno in Bolivia è bruciata un’area delle dimensioni dell’Umbria. La devastazione non sembra volersi arrestare e il governo appare impotente.
Circa un terzo del legname trattato dagli impianti romeni di produzione di pellet proviene da foreste protette. Lo sostiene un’inchiesta giornalistica.
Due summit in Africa, uno in Gabon e uno in Egitto, sono stati l’occasione per richiamare il Nord del mondo alle proprie responsabilità sul clima.