L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Il navigatore Ambrogio Beccaria conquista la Mini Transat, nel segno della sostenibilità
Il 12 dicembre centinaia di persone si sono riunite a Milano per festeggiare Ambrogio Beccaria, che ha dominato la Mini Transat a bordo di Geomag. Un’impresa sportiva dall’impatto ambientale minimo.
Il 2019 è stato un anno storico per la vela italiana. L’anno in cui, per la prima volta, un nostro connazionale ha conquistato la storica regata oceanica Mini Transat, infrangendo il tradizionale predominio francese. Quel navigatore si chiama Ambrogio Beccaria e il suo Mini 6.50 prende il nome di Geomag, dall’azienda del settore dei giocattoli che ha reso possibile il suo progetto sportivo. Salpato con la pressione di chi è dato per favorito, ha dominato nella categoria delle barche di serie e ha tenuto testa addirittura ai Proto, “pezzi unici” costruiti con materiali e tecnologie sperimentali molto più performanti. Smaltita la frenesia dell’arrivo, amici, tifosi e appassionati si sono riuniti nella serata del 12 dicembre presso gli spazi di Base Milano, per festeggiare una vittoria dall’animo sostenibile.
L’evento per la vittoria di Ambrogio Beccaria
A raccontare l’impresa, insieme al protagonista, i due giornalisti sportivi Stefano Vegliani e Guido Meda e una leggenda della vela del calibro di Giovanni Soldini. Il pubblico che affollava l’auditorium è rimasto per più di un’ora a guardare le immagini e ascoltare gli aneddoti sui 21 giorni di traversata e sulla lunga preparazione che li ha preceduti. Anche per chi non mastica granché i tecnicismi di questa disciplina, d’altra parte, una regata come la Mini Transat ha un che di affascinante. Novanta velisti hanno affrontato l’Atlantico in solitaria in due tappe, dal golfo di Biscaglia alla Martinica, a bordo di un “guscio di noce” lungo appena sei metri e mezzo, con una tecnologia di bordo molto spartana e nessuna possibilità di comunicare con chi sta a terra.
“La Mini è speciale, è la scuola da dove sono venuti fuori tutti i navigatori con i quali mi sono trovato a gareggiare. Erano trent’anni che aspettavo che la vincesse un italiano”, ha commentato Giovanni Soldini. “La vela è uno sport ostico, meccanico. Richiede di avere visione, spirito imprenditoriale, di credere in se stessi”.
La sostenibilità sale a bordo di Geomag
Chi dedica la sua vita agli oceani non può restare indifferente alle loro condizioni ambientali disastrose. Tanto più perché ormai si vedono a occhio nudo: “Durante la prima tappa la cosa più grande che ho incontrato non è stata una balena, un delfino o un’orca, ma un frigorifero”, ha raccontato Beccaria alla presentazione dell’Osservatorio Milano sostenibile 2019. E la sua vittoria assume un sapore speciale anche perché è stata conquistata con un ridottissimo impatto sull’ecosistema. Oltre a non avere il motore, come tutti i Mini 6.50, Geomag è stata attrezzata con un sistema di pannelli solari che le hanno fornito tutta l’energia di cui aveva bisogno. L’acqua è stata caricata da una cisterna, per evitare l’impiego di bottiglie di plastica. E ancora, niente vetro e niente carta.
Per Geomagworld, questo non è certo il primo progetto a sfondo ambientale. L’azienda, nota per le sue costruzioni magnetiche per bambini, vanta un sito produttivo alimentato al 100 per cento da fonti rinnovabili, in cui gli scarti e i consumi sono ridotti al minimo. A partire dal prossimo anno i materiali plastici di alcuni prodotti saranno sostituiti da polimeri provenienti da fonti bio o di riciclo, mentre il packaging è già costituito all’80 per cento da carta riciclata. A riprova di un interesse particolare per l’emergenza dei rifiuti in mare, Geomagworld ha anche aderito al progetto LifeGate PlasticLess®, contribuendo all’installazione di un dispositivo cattura-plastica nel porto di Marina degli Aregai.
Foto in apertura © Ambrogio Beccaria / Facebook
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