Circa 40.000 persone hanno sostenuto le richieste indigene, che si oppongono a un progetto di revisione del trattato fondativo della Nuova Zelanda.
Amianto nel talco: Johnson & Johnson condannata a un maxi risarcimento a 22 donne
La presenza di amianto nel talco avrebbe causato cancro ovarico in 22 donne: Johnson & Johnson condannata a un risarcimento di 4,7 miliardi di dollari.
La presenza di amianto nel talco avrebbe causato l’insorgenza del cancro alle ovaie in 22 consumatrici. Con questa motivazione una giuria statunitense ha condannato la società multinazionale Johnson & Johnson al pagamento di 4,69 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro) tra risarcimento alle vittime e danni punitivi. Secondo l’accusa, il colosso della cosmesi per adulti e bambini avrebbe taciuto la presenza di asbesto (o amianto, ndr) nel talco, pur essendone consapevole e conoscendo i rischi a cui venivano esposti i consumatori.
“Per oltre 40 anni, Johnson & Johnson ha coperto le prove della presenza di amianto nel talco – ha dichiarato Mark Lanier, l’avvocato che ha rappresentato le 22 querelanti nella causa – Ci auguriamo che questo verdetto attiri l’attenzione del consiglio di amministrazione dell’azienda e che lo induca a informare meglio la comunità medica e il pubblico sulla connessione tra amianto, talco e cancro ovarico”.
La tesi dell’accusa è stata ritenuta attendibile dalla giuria di Saint Louis, in Missouri, composta da sei uomini e sei donne. Il verdetto è giunto dopo un processo durato circa cinque settimane e che ha visto il coinvolgimento di esperti nel presunto collegamento tra cancro e presenza di amianto nel talco.
Johnson & Johnson è stata condannata a risarcire ciascuna delle 22 donne con una cifra di 550 milioni di dollari, ai quali si aggiunge un ulteriore ammenda per i cosiddetti “danni punitivi”, una misura prevista dalla legislazione statunitense che prevede un risarcimento ulteriore in caso di azione dolosa o di colpa grave.
L’azienda, però, respinge le accuse e annuncia un ricorso. “I prodotti della società non contengono asbesto e non causano cancro alle ovaie”, ha dichiarato Carol Goodrich, portavoce di Johnson & Johnson, che ha definito la sentenza come “il prodotto di un processo fondamentalmente ingiusto”.
Il procedimento ha interessato anche il fornitore di talco della multinazionale, la società Imerys Talc America, i cui legali avevano però patteggiato la pena prima del processo. Non è la prima volta che Johnson & Johnson viene condannata a pagare un risarcimento a pazienti oncologici che sostengono di essersi a malati a seguito dell’uso del talco.
Malati di mesotelioma e di cancro ovarico avevano ottenuto in passato sentenze in loro favore, a cui l’azienda si è sempre appellata. In totale, la società deve ancora affrontare le accuse di oltre 9.000 querelanti, tutti convinti degli effetti cancerogeni del talco.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Aia accusa ufficialmente Netanyahu e Gallant di crimini di guerra a Gaza. Per la prima volta nella storia della Corte si chiede l’arresto di leader occidentali.
Da Lecco a Casale Monferrato, le storie di chi non si è arreso alla fibra killer che in Italia miete ancora 10 vittime al giorno, con 370mila siti da bonificare.
La Colombia fa la sua parte per sradicare il fenomeno dei matrimoni precoci con una legge che proibisce di sposarsi al di sotto dei 18 anni.
Il paese del Caucaso punta su eolico, solare e idroelettrico. Ma il legame con il petrolio è ancora forte. Quali progetti ci sono nel cassetto e che ruolo gioca l’Europa.
Israele a Gaza sta attuando politiche che privano deliberatamente la popolazione delle risorse per vivere. Per il Comitato speciale dell’Onu è genocidio.
La società di contractor accusata di aver torturato i detenuti del carcere di Abu Ghraib è stata condannata a pagare un risarcimento danni di 42 milioni
Gran parte dei media e della politica hanno parlato di “pogrom” e “caccia all’ebreo” riguardo alle violenze di Amsterdam. Le cose stanno diversamente.
Dichiarazioni tiepide sono arrivate da Mosca dopo la vittoria di Trump. Rimane incerto il futuro dell’invasione dell’Ucraina.