![Wael Al-Dahdouh di Al Jazeera: la vita, la morte e il giornalismo nella Striscia di Gaza](https://cdn.lifegate.it/S-RTClW_8KbLfLzanCHYzFBmSeg=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2025/02/wael-al-dahdouh.jpg, https://cdn.lifegate.it/XSEIOV_QqxviXMu1qIx6Rxlcui8=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2025/02/wael-al-dahdouh.jpg 2x)
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La presenza di amianto nel talco avrebbe causato cancro ovarico in 22 donne: Johnson & Johnson condannata a un risarcimento di 4,7 miliardi di dollari.
La presenza di amianto nel talco avrebbe causato l’insorgenza del cancro alle ovaie in 22 consumatrici. Con questa motivazione una giuria statunitense ha condannato la società multinazionale Johnson & Johnson al pagamento di 4,69 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro) tra risarcimento alle vittime e danni punitivi. Secondo l’accusa, il colosso della cosmesi per adulti e bambini avrebbe taciuto la presenza di asbesto (o amianto, ndr) nel talco, pur essendone consapevole e conoscendo i rischi a cui venivano esposti i consumatori.
“Per oltre 40 anni, Johnson & Johnson ha coperto le prove della presenza di amianto nel talco – ha dichiarato Mark Lanier, l’avvocato che ha rappresentato le 22 querelanti nella causa – Ci auguriamo che questo verdetto attiri l’attenzione del consiglio di amministrazione dell’azienda e che lo induca a informare meglio la comunità medica e il pubblico sulla connessione tra amianto, talco e cancro ovarico”.
La tesi dell’accusa è stata ritenuta attendibile dalla giuria di Saint Louis, in Missouri, composta da sei uomini e sei donne. Il verdetto è giunto dopo un processo durato circa cinque settimane e che ha visto il coinvolgimento di esperti nel presunto collegamento tra cancro e presenza di amianto nel talco.
Johnson & Johnson è stata condannata a risarcire ciascuna delle 22 donne con una cifra di 550 milioni di dollari, ai quali si aggiunge un ulteriore ammenda per i cosiddetti “danni punitivi”, una misura prevista dalla legislazione statunitense che prevede un risarcimento ulteriore in caso di azione dolosa o di colpa grave.
L’azienda, però, respinge le accuse e annuncia un ricorso. “I prodotti della società non contengono asbesto e non causano cancro alle ovaie”, ha dichiarato Carol Goodrich, portavoce di Johnson & Johnson, che ha definito la sentenza come “il prodotto di un processo fondamentalmente ingiusto”.
Il procedimento ha interessato anche il fornitore di talco della multinazionale, la società Imerys Talc America, i cui legali avevano però patteggiato la pena prima del processo. Non è la prima volta che Johnson & Johnson viene condannata a pagare un risarcimento a pazienti oncologici che sostengono di essersi a malati a seguito dell’uso del talco.
Malati di mesotelioma e di cancro ovarico avevano ottenuto in passato sentenze in loro favore, a cui l’azienda si è sempre appellata. In totale, la società deve ancora affrontare le accuse di oltre 9.000 querelanti, tutti convinti degli effetti cancerogeni del talco.
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