L’Agenzia per la protezione ambientale (Epa) non ha il potere di regolamentare le emissioni di CO2 delle centrali elettriche. L’ha deciso la Corte suprema.
Chi è Andrew Wheeler, nuovo direttore dell’Agenzia per l’ambiente americana
Climatoscettico, lobbista e sostenitore delle fonti fossili, Andrew Wheeler è stato confermato dal Senato degli Stati Uniti a capo dell’Epa.
Alla fine dello scorso mese di febbraio, il Senato degli Stati Uniti ha confermato la nomina a capo dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente americana (Epa) di Andrew Wheeler. Che già a partire dal mese di luglio del 2018 aveva sostituito il dimissionario Scott Pruitt.
Per l’organismo pubblico, tuttavia, non si tratta di un cambiamento sostanziale. Sia Wheeler che il suo predecessore, infatti, sono due sostenitori dei combustibili fossili. Non a caso, il presidente Donald Trump, ha lodato il lavoro svolto finora dal nuovo capo dell’Epa. Lavoro che è consistito nello smantellamento sistematico delle regole ambientali che erano state imposte da Barack Obama in precedenza.
Andrew Wheeler, una carriera a difesa del carbone
Wheeler, d’altra parte, dopo aver cominciato la carriera proprio all’Epa, come giurista, ha lavorato a fianco del senatore repubblicano apertamente climatoscettico James Inhofe. Quindi si è dedicato ad attività di lobbying, difendendo in particolare gli interessi delle imprese del settore del carbone, della chimica e dell’uranio.
The Senate has confirmed Andrew Wheeler to lead Trump’s EPA. We had to file an ethics complaint against Wheeler. https://t.co/LTFVqRz9ce
— Citizens for Ethics (@CREWcrew) 4 marzo 2019
In particolare, è stato anche direttore della società FaegreBD Consulting, il cui principale cliente era la compagnia mineraria Murray Energy. Secondo quanto riportato dal sito OpenSecrets.org – citato dalla stampa internazionale – l’azienda avrebbe versato almeno 300mila dollari all’anno all’impresa di Wheeler, tra il 2009 e il 2017.
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