Dall’inizio del 2024, solo in Italia sono stati macellati oltre 54 milioni di animali per il consumo di carne, tra mucche, vitelli, polli, tacchini, maiali e agnelli.
I dati dall’inizio dell’anno ad oggi registrano 675mila animali macellati al giorno, quasi cinquecento animali al minuto.
L’anno scorso sono stati quasi 620 milioni, senza contare i milioni di pesci uccisi dall’industria ittica. Si tratta di numeri enormi che nascondono le sofferenze estreme che gli animali allevati a scopo alimentare patiscono ogni giorno a causa di sfruttamento e costrizione.
Dietro all’uccisione degli animali destinati al consumo alimentare c’è una vita trascorsa in allevamenti sovraffollati, spesso passata per gran parte del tempo in gabbia, circa quaranta milioni di animali in Europa vivono infatti ancora oggi rinchiusi in gabbie così piccole da impedire qualsiasi loro movimento.
Come Animal Equality denunciamo da tempo gli abusi subiti dagli animali da parte dell’industria della carne in Italia e nel mondo, tra malattie, maltrattamento genetico, violenze e soprusi. In alcuni casi queste crudeltà non hanno neppure limiti di legge, come nel caso dei pesci.
L’industria dell’acquacoltura obbliga questi animali a vivere in condizioni di sovraffollamento estreme che rendono i pesci stressati e aggressivi, per poi condannarli a essere macellati, anche senza stordimento.
Come abbiamo documentato in una delle nostre inchieste in Scozia, i salmoni, per esempio, vengono colpiti a bastonate fino alla loro morte. In altri casi, le loro branchie vengono esportate quando ancora questi animali sono coscienti.
More than 1.8 tonnes of meat was thrown away earlier this month at the Isle of Man meat plant, the environment, food and agriculture minister has said. https://t.co/OUSsKiTuJZ
Come se non bastasse, ogni giorno milioni di animali uccisi a scopo alimentare finiscono in discarica. Sì, perché l’industria della carne è anche responsabile di mandare al macello animali che non verranno mai consumati. Secondo uno studio condotto dall’Università di Leiden, nei Paesi Bassi, ogni anno 52,4 milioni di tonnellate di carne vengono mandate al macero. Ciò equivale a 18 miliardi di animali, in particolare polli e bovini, allevati e uccisi per poi essere buttati.
L’allevamento e l’uccisione brutale che l’industria della carne nasconde ai consumatori sono inaccettabili.
Cosa ne pensano i cittadini europei
L’Eurobarometro del 2023 della Commissione europea ha rilevato che la stragrande maggioranza dei cittadini europei vuole che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia maggiore.
In particolare, il 94 per cento degli europei e il 93 per cento degli italiani ritiene che gli animali abbiano bisogno di un ambiente adatto alle loro esigenze fondamentali. L’89 per cento degli europei vuole che l’Unione europea ponga fine alle mutilazioni, insieme al 91 per cento degli intervistati in Italia. L’89 per cento dei cittadini europei e il 91 per cento di quelli italiani è inoltre favorevole al divieto dell’allevamento di animali in gabbie singole.
Gli animali, insomma, meritano di meglio e le loro condizioni di vita dipendono anche dalle nostre scelte di consumo critico e consapevole. Per questo motivo, scegliere di ridurre o eliminare del tutto il consumo di carne e di altri prodotti di origine animale può fare la differenza.
Un emendamento rende più difficile fare ricorso e a stabilire i calendari, oltre a Ispra, sarà un organo politico. Le associazioni scrivono al Quirinale.
Il 10 dicembre è la Giornata internazionale dei diritti per gli animali. Animal Equality scende in piazza a Milano per dare voce a chi non ce l’ha, per fermare la sofferenza degli animali.
Il Comitato permanente della convenzione di Berna, ignorando i pareri del mondo scientifico, ha deciso di accogliere la richiesta da parte dell’Unione europea di declassare lo status di protezione del lupo.
Nuove immagini in un allevamento di maiali di un fornitore di Lidl rivelano condizioni inadeguate e violenze sugli animali. Dopo il caso dei polli, cosa ci vorrà per fermare la sofferenza?