Le conseguenze sugli animali dell’eruzione del vulcano di Tonga

Gli animali potrebbero essersi salvati dall’eruzione del vulcano di Tonga, ma stanno soffrendo le drammatiche conseguenze di uno sversamento di petrolio.

  • Mentre la stima dei danni e le ricerche per i dispersi sono ancora in corso, iniziano a sorgere le prime preoccupazioni per gli animali che popolano l’arcipelago di Tonga e i paesi limitrofi.
  • A causa delle onde generate dall’esplosione, c’è stato un grave sversamento di petrolio al largo delle coste peruviane, definito il peggior disastro ecologico del paese da Óscar Maúrtua, ministro degli Esteri.

Il 15 gennaio, nell’arcipelago di Tonga, il vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai ha eruttato. Gli scienziati ritengono sia stata l’eruzione più violenta del XXI secolo, con una forza esplosiva oltre 500 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima. Data la gravità della situazione, la stima dei danni è ancora in corso, ma iniziano a sorgere le prime preoccupazioni per la fauna. L’impatto dell’eruzione ha infatti causato enormi onde che si sono diffuse per tutto il Pacifico, arrivando fino alle coste peruviane dove hanno provocato una fuoriuscita di petrolio durante le operazioni di scarico di alcune petroliere al largo della capitale Lima.

Le conseguenze per gli animali dell’eruzione del vulcano di Tonga

L’impatto sulla fauna di un’eruzione vulcanica è molto variabile. Come ci ha spiegato Giovanni Chimienti, ricercatore in zoologia presso il dipartimento di biologia dell’Università di Bari e National Geographic explorer, se questa avviene in profondità, la pressione dell’acqua contiene l’eruzione e l’impatto in superficie è meno importante.

“Al contrario, se avviene vicino alla superficie, come è successo in questo caso, a circa cento metri di profondità, l’impatto è più forte ma le specie sono più resilienti”, precisa. In pratica, succede come con gli incendi: “Spesso le eruzioni portano a una rinascita e a un rinnovo della biodiversità rendendo l’ecosistema più forte”, spiega Chimienti. “Di base la fauna più colpita da questi eventi è rappresentata da esemplari di piccole dimensioni, fissi, o sessili [attaccati al fondale, ndr], gli altri bene o male scappano”.

Non bisogna però dimenticare che l’azione umana ha fortemente indebolito tutti gli ecosistemi marini, oltre che quelli terrestri, quindi eventi come quello di Tonga, hanno conseguenze più gravi rispetto a quelle che potevano avere qualche secolo fa.

L'arcipelago di Tonga ricoperto dalla cenere del vulcano
L’arcipelago di Tonga ricoperto dalla cenere del vulcano © New Zealand Defense Force via Getty Images

Lo sversamento di petrolio è il “peggior disastro ecologico” del Perù

Se da una parte gli animali possono sopravvivere o adattarsi a eventi naturali estremi, dall’altra non hanno scampo davanti a una fuoriuscita di petrolio. E quella avvenuta al largo della costa di Lima è già stata definita il “peggior disastro ecologico” ad aver colpito il Perù negli ultimi tempi.

Il ministro degli Esteri Óscar Maúrtua ha dichiarato che lo sversamento ha interessato un’area di 18mila chilometri quadrati con conseguenze drammatiche per gli animali, le piante e i pescatori della zona. Le immagini che stanno girando nelle ultime ore sui social media mostrano animali intrappolati nel petrolio che non riescono più a muoversi e spiagge completamente ricoperte di nero.

Lo sversamento sarebbe stato causato da una petroliera della compagnia spagnola Repsol, mentre scaricava il greggio alla raffineria La Pampilla, che rifornisce più di metà del mercato locale. Secondo le loro stime, sarebbero seimila i barili di petrolio sversati in mare.

Uno dei quattro terminali di La Pampilla è stato chiuso e la magistratura peruviana ha aperto un’indagine per accertare le responsabilità. Il governo, però, ha già chiesto a Repsol un risarcimento per gli enormi danni causati.

Si aspettano ora le stime ufficiali, nella speranza che più animali possibili siano riusciti a mettersi in salvo.

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