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Anni di… piombo
Un metallo prezioso, gi
Nel Medio Evo è stato impiegato dagli alchimisti, i quali
erano convinti di poterlo trasmutare in oro, il metallo prezioso
per eccellenza. Passando dai Romani, che lo utilizzarono per
forgiare tubazioni e condutture ancora oggi in funzione, attraverso
gli anni delle guerre a cavallo, in cui veniva usato per armature e
armi, oggi lo si può ritrovare ancora in uso.
È il metallo presente nelle batterie di avviamento per i
motori di automobili, camion e trattori. In
associazione con l’acido solforico, produce la corrente elettrica
necessaria al funzionamento dei motori a combustibile.
Il piombo è però un metallo altamente tossico, il
quale può portare a seri danni al sistema nervoso, oltre che
ad inquinare le acque e i terreni, se immesso in natura.
Per proteggere sia la salute dei cittadini che quella
dell’ambiente, negli anni ottanta, anni nei quali veniva tolto
dalle benzine per la sua tossicità, nasceva il Cobat,
(Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste), un’ente istituito nel
1988, per raccogliere, stoccare e
riciclare le batterie esauste e i rifiuti piombosi.
In vent’anni di attività, il Cobat ha raccolto più
di 2,5 milioni di tonnellate di batterie esauste, recuperando in
questo modo, più di 1,5 milioni di tonnellate di piombo.
Ogni anno viene recuperato il 50% del fabbisogno nazionale del
metallo, traducendo tutta l’attività di
riciclaggio, in un risparmio di circa 200 milioni di
euro.
Inoltre, grazie alla re-immisione nel mercato del piombo
raccolto, c’è una riduzione del 66% dell’energia che si
sarebbe dovuta utilizzare per estrarre e lavorare questo
metallo.
Da quest’anno il Cobat, impiegherà i propri sforzi per
avviare la raccolta di pile esaurite non al piombo, pile che usiamo
tutti i giorni quotidianamente per una miriade di oggetti ed
elettrodomestici e di cui la maggior parte va a
finire in discarica. Con questa iniziativa si
tenterà di raggiungere gli obbiettivi richiesti dall’Ue per
il 2010, che puntano ad una raccolta del 25% di pile esaurite.
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