È più di un anno che, mese dopo mese, la temperatura media globale fa registrare dei record. Si tratta di notizie catastrofiche per il clima della Terra, che però la ripetitività rischia di far passare inosservate. Guai, invece, ad abituarsi a tale ricorrente attualità, poiché si tratta di campanelli d’allarme sempre più inquietanti, che dovrebbero spingere tutti noi – governi, cittadini, imprese, associazioni – ad agire. L’ultima notizia, in ordine di tempo, è stata diffusa dal servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus, e riguarda il mese di giugno di quest’anno.
💧 wetter than average over Iceland, central and most of south-western Europe; 💧 drier than average over Ireland, most of the UK, Fennoscandia and southern Italy.
— Copernicus ECMWF (@CopernicusECMWF) July 8, 2024
A pesare è anche il riscaldamento anomalo degli oceani
La temperatura media globale, nei trenta giorni terminati una settimana fa, non era mai stata così alta nello stesso periodo, da quando i dati vengono registrati con regolarità. Perfino più del giugno 2023, che a sua volta aveva fatto segnare un record assoluto.
🌡 globally warmer than any previous June on record, at 0.67°C above the 1991-2020 average; 🌡 the 13th month in a row that is the warmest on record for the respective month of the year.
— Copernicus ECMWF (@CopernicusECMWF) July 8, 2024
“Si tratta del tredicesimo mese consecutivo di massimi a livello globale, e il dodicesimo di fila con una temperatura di oltre 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali”, ha precisato il direttore di Copernicus, Carlo Buontempo. Nel corso dell’ultimo anno, tra il luglio del 2023 e il giugno del 2024, la media è stata di 1,64 gradi in più rispetto quando il mondo non aveva ancora cominciato a bruciare combustibili fossili (ovvero prima della metà dell’Ottocento).
Numerosi episodi di caldo estremo sulla Terra nelle ultime settimane
Benché i dati locali non siano necessariamente probanti in questo senso, va detto che nel corso delle ultime settimane si sono moltiplicate le cronache di ondate di caldo eccezionali in numerose zone del mondo. Dal Messico alla Cina, passando per l’Arabia Saudita e la California, gli episodi estremi sono stati moltissimi, alimentati secondo Copernicus dal riscaldamento inedito degli oceani, che assorbono la maggior parte del calore in eccesso nell’atmosfera terrestre.
Più di 1.300 persone sono morte mentre si erano recate in pellegrinaggio alla Mecca a causa di temperature salite a livelli insopportabili per gli esseri umani: fino a 51,8 gradi centigradi. In Grecia, a metà giugno si sono raggiunti i 44 gradi centigradi, e valori superiori ai 40 gradi sono stati segnalati in numerose località della Cina, inclusa la capitale Pechino. Al contrario (a dimostrazione che non bisogna mai fare confusione tra dati meteorologici e climatici) in buona parte dell’Europa occidentale a giugno le temperature sono state particolarmente fresche per la stagione.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.