Il gatto deve essere accompagnato con intelligenza verso il fine vita. Ma basta poco per rendere la sua terza età più agevole e accettabile.
Come superare l’ansia da separazione nel cane
Un problema comportamentale diffuso: l’ansia da separazione nel cane.
L’ansia da separazione nel cane è una reazione ansiosa che si manifesta in alcuni soggetti quando rimangono soli o separati dal proprietario. Il problema può manifestarsi quando l’animale rimane nella propria abitazione, ma a volte basta anche che il cane sia fisicamente separato dal proprietario, per esempio chiuso in un’altra stanza o nell’abitacolo dell’automobile. Si tratta di uno dei comportamenti errati più frequenti presenti nel cane e, di conseguenza, uno dei principali riferiti all’addestratore o all’educatore cinofilo.
Spiega a questo proposito la comportamentalista Eleonora Mentaschi: “L’ansia da separazione può manifestarsi principalmente attraverso tre sintomi: distruggere, abbaiare (o lamentarsi, piangere o altro tipo di vocalizzazione), eliminare urina o feci in un luogo inappropriato. Il cane può mostrare uno solo (per esempio solamente distruggere), oppure due o tre sintomi allo stesso tempo. La sintomatologia si manifesta solo ed esclusivamente quando il cane è separato dal padrone. E bene sapere che l’ansia da separazione si manifesta anche per separazioni di breve durata o solo di pochi minuti.
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Perché viene l’ansia da separazione nel cane
Ma perché i cani soffrono di ansia da separazione? “Le reazioni di ansia conseguenti alla separazione sono molto frequenti nelle specie sociali come il cane – continua Mentaschi. Il cane, infatti, è un animale estremamente sociale, che ha nel suo repertorio comportamentale innato un grande bisogno di sentirsi parte di un gruppo, la solitudine e la separazione dai suoi referenti sociali sono situazioni assai difficili da gestire e sopportare. L’ansia da separazione può essere anche originata da un’eccessiva dipendenza o da un eccessivo attaccamento del cane verso uno o più membri della famiglia. Per questo i sintomi si manifestano sempre quando il proprietario è assente o nei momenti che precedono l’uscita del compagno umano. I fattori alla base di questa problematica possono essere diversi e non tutti i casi di problemi da solitudine sono uguali. In alcuni casi l’ansia da separazione può essere provocata da una mancanza di abitudine a restar soli oppure da ritmi di vita quotidiani molto instabili.
Come superare l’ansia
Per trattare l’ansia da separazione è molto importante comprendere che il cane NON si sta vendicando e non sta facendo un dispetto. Le numerose ricerche scientifiche svolte in tutto il mondo hanno dimostrato che la distruttività, le vocalizzazioni e le eliminazioni di materiale organico che appaiono solo ed esclusivamente al momento della separazione dal padrone sono unicamente una manifestazione dello stato ansioso sofferto in quel momento dal cane.
Ma qual è la chiave per identificare il problema? Spiega la comportamentalista: “Non tutti i cani che distruggono, abbaiano o eliminano feci o urina in casa soffrono di ansia da separazione. Per poter identificare un problema di questo tipo il cane deve manifestare i sintomi solo ed esclusivamente quando il proprietario è assente.” Ci sono problemi legati a determinate patologie, infatti, che vengono scambiati per problemi ansiosi. E’ il caso del quattrozampe che orina in casa senza riuscire ad aspettare la passeggiata quotidiana. Spesso si tratta di fenomeni legati a problemi renali o a cistiti croniche che vengono, appunto, scambiati per ansia da separazione.
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“L’ansia da separazione nel cane è una problematica che può essere trattata e controllata. Ogni caso ha una prognosi diversa, che solo lo specialista può fornirvi. Bisogna comunque tenere presente che non può essere risolta dall’oggi al domani, ma che la pazienza è l’arma vincente. Se si è disposti a collaborare con l’educatore cinofilo e a seguire le sue indicazioni, la terapia può portare a risultati sorprendenti. L’ansia da separazione nel cane è, infatti, da considerare come una vera e propria malattia. E come tale va affrontata e curata”, continua Mentaschi.
Il trattamento di questo tipo di problema comportamentale include una serie di regole di comportamento che vengono prescritte dal professionista chiamato in causa (sia esso il veterinario, il comportamentalista o l’addestratore) e che devono essere applicate da tutti i familiari. “ Si inizierà la terapia con un visita comportamentale dettagliata e verrà indicata solo in seguito la terapia più adatta e il comportamento più idoneo”, prosegue Mentaschi.
Ogni singolo caso è trattato infatti in modo diverso e la terapia viene concordata con i proprietari, a seconda delle loro esigenze di tempo, disponibilità, abitudini di vita ecc. Conclude Mentaschi: “È importante sottolineare che l’apporto di uno specialista è basilare in questi casi. Solo una persona competente sarà in grado di aiutarvi ad affrontare in modo corretto la terapia più adatta alla vostra singola situazione”.
Ansia da separazione nel cane, esercizi per contenerla
L’ansia da separazione genera grande stress nel cane che percepisce l’assenza dei membri del proprio gruppo familiare e viene diagnosticata nel 20-40 per cento dei cani che vengono visitati. Per cercare di eliminare questo problema esistono tre terapie: comportamentale, modificazione ambientale, farmacologica. La prima è la più importante e, se bene eseguita, può eliminare la patologia senza ricorrere all’utilizzo del farmaco. È sicuramente consigliato l’aiuto di un comportamentalista, ci sono però alcuni accorgimenti che possiamo prendere per ridurre l’ansia da separazione nel cane. È importante, ad esempio, dare al cane una routine rassicurante stabilendo precisi orari per passeggiate e pasti. Si consiglia di ignorare i comportamenti di richiesta di attenzione e premiare i comportamenti desiderati e, in particolare, prestare attenzione alle interazioni al momento dell’uscita e del rientro. Per favorire il rilassamento del cane è bene ignorarlo per i 15-30 minuti precedenti l’uscita e per quelli successivi al rientro. Infine è assolutamente necessario ricordare che il cane non va punito per un comportamento legato all’ansia, non farebbe che amplificare il problema.
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