Uno studio scientifico ha individuato il “tallone d’Achille” del Thwaites e la ragione per la quale esso fonde velocemente rispetto agli altri ghiacciai.
Il riscaldamento globale continua a mietere vittime. Le ultime in ordine di tempo sono i ghiacciai Pine Island e Thwaites, nella regione antartica. Secondo le informazioni contenute in uno studio scientifico pubblicato dalla rivista Proceedings of the national academy of sciences (Pnas), tali struttura glaciali fondamentali per la stabilità dell’intero polo Sud sono ormai sul punto di rompersi.
Pine island & Thwaites glaciers in the Antarctic are sustaining rapid damage at their most vulnerable points, leading to the breaking up of vital ice shelves with major consequences for global sea level rise.
Il Thwaites perde 80 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno
Le porzioni di calotta che impediscono normalmente al Pine Island e al Thwaites di distaccarsi e di avanzare verso il mare stanno mostrando segni di scioglimento avanzato. Si tratterebbe di una notizia estremamente inquietante, dal momento che – benché ancora ancorati alla calotta antartica – la fusione parziale dei due ghiacciai ha già contribuito per il 5 per cento all’innalzamento globale del livello dei mari.
Le dimensioni di tali struttura sono infatti gigantesche. Il ghiacciaio Thwaites è lungo 600 chilometri e largo 120 ed è tra quelli che si sciolgono più rapidamente. Secondo quanto riferito dalla Bbc, perderebbe circa 80 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno ormai (negli anni Novanta erano 10 miliardi). Se dovesse sciogliersi per intero, la risalita del livello dei mari raggiungerebbe i 65 centimetri.
Lo scenario “apocalittico” che prevede un effetto-domino per i ghiacciai
Gli scienziati sembrano aver compreso la ragione di tale aumento: al di sotto del Thwaites è stata scoperta la presenza di una serie di canali profondi. Essi permettono all’acqua più calda degli oceani di lasciare fondere la porzione inferiore del ghiacciaio. “Per la prima volta, abbiamo fatto chiarezza sulla vie attraverso le quali l’acqua calda può raggiungere la calotta”, ha spiegato Kelly Hogan, dell’istituto British Antarctic Survey, tra gli autori dell’analisi.
If Pine Island and Thwaites glaciers destabilize, its neighbors will fall apart. https://t.co/lRBWrhl37h
Secondo quest’ultima, i canali individuati potrebbero raggiungere una profondità di 600 metri. “Proprio a causa di tale lunghezza, così come della loro larghezza, essi permettono a molta acqua di far sciogliere i ghiacci”, ha aggiunto l’esperta. In caso di distacco, si potrebbe verificare uno scenario definito “apocalittico”, con un effetto-domino che rischierebbe di trascinare altre importanti porzioni di calotta.
Il 22 febbraio il ghiaccio marino antartico aveva un’estensione di 1,98 milioni di chilometri quadrati. Il valore più basso mai rilevato dai satelliti.
I mari che si innalzano di 6,5 metri minacciando Londra, New York, Tokyo. È il futuro che ci attende se non fermeremo la fusione dei ghiacci in Antartide.
I tassi di perdita delle masse ghiacciate in Antartide e Groenlandia stanno aumentando rapidamente. E il livello globale del mare è già cresciuto di 1,8 cm dagli anni Novanta.
Un occhio tecnologico, un laser sofisticatissimo e capace di inviare 10mila impulsi al secondo verso la superficie terrestre, ha mappato con precisione quasi millimetrica le superfici delle calotte glaciali, misurandone i cambiamenti e permettendo ai ricercatori di comprendere in maniera dettagliata il futuro della Groenlandia e dell’Antartide. I risultati provengono dal satellite Nasa Ice, cloud