La calotta glaciale dell’Antartide versa in uno stato drammatico. Mai la superficie dei ghiacci del Polo sud era stata così poco estesa: qualcosa come 1,5 milioni di chilometri quadrati in meno rispetto al precedente record negativo. A spiegarlo è l’emittente britannica Bbc, che riferisce dati provenienti da osservazioni satellitari.
Persa una superficie pari a cinque volte la Gran Bretagna
Si tratta di una notizia inquietante per almeno due ragioni. La prima è legata al ritmo sempre più preoccupante tenuto dal riscaldamento globale; la seconda è per gli effetti a cascata che ciò può comportare, essendo la calotta antartica fondamentale per gli equilibri complessivi del clima globale.
Of course, this is exacerbated by the sea ice albedo feedback,
which acts quickly and will play an important role in the months to come,
as we are near the equinox,
while Antarctic sea ice seems to have peaked 1 million km² below the previous record low: pic.twitter.com/OnOJVx6je3
“È qualcosa di talmente distante da tutto ciò che abbiamo visto che risulta sconvolgente”, ha dichiarato Walter Meier, ricercatore americano del National snow and ice data center (Nsidc). La calotta oggi copre infatti una superficie di meno di 17 milioni di chilometri quadrati, ovvero 1,5 milioni in meno rispetto alla media del mese di settembre.
Per avere un termine di paragone, a mancare, quest’anno, è una superficie pari a cinque volte l’estensione della Gran Bretagna. E secondo Meier è difficile attendersi una ricostituzione significativa della calotta.
The ice that floats on the Antarctic Ocean is now less than 17 million sq km – well below previous winter record lows. The area of missing ice is about five times the size of the British Isles#GlobalCarbonFeeAndDividendPetitionhttps://t.co/3psG1TO5FN
In Antartide la temperatura cresce più del previsto
“Possiamo vedere a che punto l’Antartide è vulnerabile”, ha aggiunto Robbie Mallett, docente presso l’università di Manitoba, la cui sede è sulla penisola antartica. Oltre all’isolamento, al freddo e ai venti estremi, il lavoro dei ricercatori è reso ancor più complicato proprio dall’assottigliamento della calotta. “Corriamo il rischio che ci sia un distaccamento e una deriva verso il mare, con noi sopra”, ha spiegato Mallett.
D’altra parte, il riscaldamento globale nella regione antartica è più rapido rispetto a quanto previsto A spiegarlo è stato uno studio recente condotto da un gruppo di scienziati francesi, tedeschi e inglesi, e basato su 78 carotaggi provenienti dalla regione, che hanno permesso di valutare l’evoluzione del clima negli ultimi mille anni. Un metodo che permette di compensare la mancanza di dati provenienti dal Polo sud, nel quale sono installate ancora poche stazioni meteorologiche.
“I risultati – ha spiegato all’agenzia Afp Mathieu Casado, principale autore dello studio – indicano valori tra il 20 e il 50 per cento più ampi rispetto a quanto stimato in precedenza dai modelli climatici”. In particolare, l’analisi lascia supporre un riscaldamento nell’area compreso tra 0,22 e 0,32 gradi centigradi ogni decennio: ben al di là degli 0,18 gradi immaginati.
La fusione della calotta in Antartide non è più evitabile, nemmeno nel migliore degli scenari, secondo un un studio pubblicato da Nature climate change.