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Antartide: la vita sfida anche i ghiacci
Il “sesto continente”
L’Antartide è il territorio con la più elevata
superficie ricoperta da ghiaccio e paradossalmente ha gli stessi
problemi delle zone aride del resto del mondo. E’ infatti la
mancanza di acqua liquida a rendere impossibile la presenza di
esseri viventi in questo luogo.
Secondo uno studio pubblicato su “Science”, alcuni ricercatori
americani, arrivati al lago Bonney, nella McMurdo Dry Valleys hanno
fatto una piacevole scoperta: effettuato un carotaggio nel ghiaccio
hanno scoperto che, alla profondità di circa due metri dalla
superficie, c’è una zona dove viene effettuata la
fotosintesi. Chiara segnalazione della presenza di esseri
viventi.
La sorpresa degli scienziati viene dal fatto che solitamente non
c’è traccia di acqua liquida nel ghiaccio. In realtà
esiste, nello strato interno, una zona composta da sabbia e da
ghiaia che permette, durante l’estate antartica (che va da novembre
a febbraio), la presenza di acqua liquida.
In questa zona, un piccolo “villaggio” di esseri viventi si concede
il lusso di sopravvivere sfidando, nel vero senso della parola, il
gelo. Un’oasi protetta che produce tutto ciò di cui
necessita prelevando dall’esterno anidride carbonica, azoto,
energia solare e ovviamente acqua. Gli organismi presenti sono
alghe bluverdi, che sfruttano l’energia solare per produrre
materiale organico e hanno la stessa funzione delle nostre piante.
Altri batteri prelevano l’azoto, elemento indispensabile,
dall’atmosfera che trovano sotto forma di NO2 e lo rendono
disponibile alla comunità e, infine, batteri eterotrofi che
decompongono la sostanza organica rimettendo in ciclo le forme
inorganiche degli elementi che costituiscono la materia
vivente.
Secondo quanto sostengono alcuni ricercatori dell’università
di Innsbruck, questa comunità rappresenta il caso più
estremo che possiamo immaginare. Questo tipo di scoperta potrebbe
essere utile come modello di studio per un’ipotetica vita su Marte.
Infatti alcune teorie ipotizzano l’origine della vita tra i freddi
oceani di questo pianeta che, raffreddatosi improvvisamente, si
è ricoperto di ghiaccio. In un secondo tempo gli ipotetici
organismi viventi sarebbero poi stati trasportati all’interno di
meteoriti sulla Terra.
Elena Evangelisti
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