Il running ha moltissimi effetti benefici. Correre fa bene al cuore, al cervello, ma ha anche molti altri pregi poco noti, che meritano di essere esaltati.
Antigravity, come funziona e perché fa bene allenarsi a testa in giù
Eseguire in sospensione asana yoga, esercizi di pilates o di danza, apporta benefici fisici e mentali. Perché volteggiare non grava sulle articolazioni, cambia la prospettiva e aiuta a liberarsi dalle paure.
- Il concetto di antigravity applicato all’allenamento nasce in America negli anni Novanta da un’idea del poliedrico Cristopher Harrison, ex regista e ballerino di Broadway e fondatore di una compagnia di danzatori-acrobati.
- Grazie ad una speciale amaca attaccata al soffitto, il corpo esegue pose e sequenze che permettono di esplorare un movimento nello spazio a 360 gradi.
- Rimanere sospesi ed esercitarsi anche a testa in giù insegna a controllare meglio il proprio corpo e i suoi movimenti e allena la mente a controllare la paura, acquisendo consapevolezza di sé e dei propri limiti.
Stanchi di rimanere con i piedi per terra? Allora potete prendere il volo, anche se solo in palestra, grazie alle discipline antigravity. A partire da AntiGravity Fitness & Yoga, con i suoi differenti programmi che offrono una variante antigravitazionale al fitness tradizionale integrando discipline come yoga, pilates e danza. Così, utilizzando speciali amache di tessuto elastico, dotate di una zona più ampia di sostegno al centro e fissate al soffitto con due ganci, si eseguono pose e sequenze che permettono di esplorare un movimento nello spazio a 360 gradi. Il “marchio di fabbrica” di questa disciplina è l’inversione del corpo (esercizi a testa in giù), una condizione che aiuta tra l’altro a decomprimere la colonna vertebrale e le articolazioni e a contrastare i disagi da cattiva postura.
Le varianti in sospensione
L’AntiGravity Fitness & Yoga è l’antesignano di tutte le discipline “in volo” da palestra. Si tratta di un’armoniosa miscellanea di yoga (sessanta per cento), pilates, calisthenics, suspension fitness e arti aeree ideata dal vulcanico Christopher Harrison, regista, coreografo, ex ballerino a Broadway e fondatore di una compagnia di danzatori-acrobati che volteggiano a più di quindici metri d’altezza. Sulla sua scia sono nati diversi spin-off, come l’antigravity pilates che, racconta Paola Miretta, personal and fitness trainer, AntiGravity Star 1 instructor per l’Italia e fondatrice di Fitness boutique di Piacenza: “Unisce la tecnica di Joseph Pilates con quella dell’antigravity di Christopher Harrison ed è la disciplina ideale per chi svolge lavori sedentari o ha bisogno di migliorare la postura e rilassare la schiena, perché l’inversione del corpo assicura una decompressione naturale della colonna vertebrale e delle articolazioni in generale”. Una lezione tipo si svolge in più fasi: si inizia con l’amaca antigravity all’altezza delle anche, che permette di sperimentare immediatamente i benefici dell’inversione del corpo. Da qui prende il via la parte “aerea” della lezione, con l’esecuzione di esercizi dove mobilità, flessibilità e forza, uniti alla sospensione da terra (con la sperimentazione di altre due altezze dell’amaca, una bassa a quindici centimetri da terra e una media, a metà coscia), fanno lavorare intensamente la muscolatura stabilizzatrice, in particolare quella del core. Nella fase cosiddetta di cocooning, effetto bozzolo, che chiude la sessione, ci si dondola sull’amaca, con luci soffuse, musica soft e candele in sottofondo, per ottenere un profondo rilassamento. Molto diffuso e praticato è anche il programma AntiGravity Aerial Yoga dove, accanto all’esecuzione degli asana yoga, ci si concentra in particolare sulla respirazione profonda e la meditazione.
Le differenze tra AntiGravity Aerial Yoga e AntiGravity Pilates dipendono ovviamente dai differenti programmi su cui sono basati: il primo è incentrato sullo yoga, il secondo sul pilates. Ma entrambi hanno in comune i benefici immediati dell’inversione, che dura dai due agli otto minuti e che tra l’altro stimola la circolazione sanguigna e linfatica e sortisce un’azione antinvecchiamento, grazie alla maggiore irrorazione e ossigenazione della pelle del viso. “Uno dei principi filosofici di antigravity è la levity, ovvero la leggerezza, che si traduce spesso nel gioco, nella risata che come noto aiutano anche ad allenare i muscoli del viso”, dice Miretta. A proposito di esercizi a testa in giù, che presentano alcune controindicazioni (vedi più sotto): esiste anche un programma introduttivo, l’AntiGravity Restorative Yoga, che li rende più accessibili. Prevede, infatti, l’utilizzo dell’amaca nella sua variante più bassa (a metà tibia), che consente di mantenere la testa e le spalle sempre appoggiate a terra o all’amaca, rendendo così l’inversione più accessibile. Un’ulteriore variante di discipline sempre in “modalità aerea” è AntiGravity AIRbarre: qui la speciale amaca diventa la sbarra in cui si eseguono gli esercizi di condizionamento muscolare tipici della danza, distribuendo il peso del corpo tra l’amaca e il pavimento. “Adatto anche ai principianti e ai non ballerini, migliora flessibilità, mobilità, forza e coordinazione, sempre senza gravare sulle articolazioni”, dice Miretta.
I benefici fisici dell’antigravity in dettaglio
Al di là delle varianti e delle evoluzioni eseguite sull’amaca, i diversi programmi antigravity offrono un buon allenamento cardiovascolare e permettono di decomprimere la colonna vertebrale attraverso una trazione naturale e un aumento dell’idratazione dei dischi vertebrali. Con la pratica, sviluppano eleganza del movimento, fluidità, senso dell’equilibrio. “Aiutano anche a riattivare i sistemi circolatorio, endocrino, linfatico e digerente e migliorano la neuroplasticità del cervello, nonché i riflessi e la flessibilità muscolare. Inoltre, conferiscono maggiore forza alle braccia e rendono gambe, glutei, girovita più tonici e snelli”, spiega l’esperta. Ancora: aumentano la consapevolezza cinestesica, con l’ottimizzazione della gestione dell’equilibrio (recettori sensoriali), con conseguente miglioramento dell’agilità e del controllo del corpo e dei suoi movimenti.
I benefici psicologici
Non solo vantaggi fisici: significativi sono anche i benefici psicologici insiti nella pratica delle classi antigravity . “Rimanere sospesi ed esercitarsi a testa in giù allena la mente a domare la paura e ad acquisire una maggiore consapevolezza di sé e dei propri limiti, aumentando il senso di fiducia e spingendo a superare anche paure ataviche. Tra i benefici maggiori c’è la riconnessione di corpo e mente nella percezione della ricchezza del momento presente”, puntualizza Miretta. Tutt’altro che marginale è anche il divertimento, che incrementa la secrezione di serotonina, dopamina, ossitocina e altri ormoni del benessere: così, anche l’umore prende il volo!
Antigravity: chi non può praticarlo
Le classi di antigravity sono accessibili a tutti con gli opportuni adattamenti, anche agli “over”, ma esistono delle controindicazioni all’inversione. “Non possono, per esempio, andare a testa in giù le donne nei primi tre mesi di gravidanza e le persone che soffrono di vertigini o di pressione alta. L’inversione è controindicata anche a chi è affetto da glaucoma, disturbi cardiaci, ernia iatale, osteoporosi, artrite avanzata, sindrome del tunnel carpale. Da evitare anche se si ha subito un intervento chirurgico recente (nei sei mesi antecedenti) o si sono effettuate iniezioni di tossina botulinica nelle sei ore precedenti l’allenamento”, dice Miretta.
Altre discipline “in sospensione”
Oltre ai vari programmi di antigravity che prevedono l’uso di speciali amache di tessuto, ci sono altri allenamenti che si praticano in sospensione. Tra i più conosciuti c’è il Trx suspension training. Il training si ispira ai workout dei Navy Seal americani, che lo usavano sulle portaerei e sui sommergibili per mantenersi in forma. Tutti gli esercizi si eseguono su una struttura portante alla quale sono appese due bande in tessuto hi-tech e alle cui estremità è installata una barra o due maniglie che sfruttano contemporaneamente il peso corporeo e la forza di gravità. Le tecniche di allenamento Trx sono studiate per spostare il centro di gravità e attivare la muscolatura del core durante ogni esercizio e generare così nuove risposte neuromuscolari, migliorando equilibrio, forza, flessibilità e stabilità e sviluppando i muscoli di addome, glutei e braccia. Infine, chi vuole sperimentare l’ebbrezza del volo libero ma in sicurezza può farlo in una galleria del vento verticale: tra gli impianti di indoor skydiving attivi in Italia ci sono l’AeroGravity di Milano e il Fly X di Roma.
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