“L’equilibrio ecologico del Pianeta si è rotto”. E l’umanità ormai “sta facendo la guerra alla natura”. Il che rappresenta “un suicidio”. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres si è espresso con toni drammatici, in un discorso tenuto presso l’università Columbia di New York. Lanciando un appello – per l’ennesima volta – alla comunità internazionale, affinché agisca per “riparare” la Terra.
Dobbiamo “arrestare il saccheggio delle risorse della Terra”
Quello che occorre, secondo il massimo dirigente dell’Onu, è un piano che agisca al contempo su due aspetti. Da un lato, la limitazione della crescita della temperatura media globale: obiettivo che sarà possibile centrare unicamente attraverso un calo drastico delle emissioni di gas ad effetto serra. Dall’altro, la ricostruzione dei sistemi economici dopo la crisi scatenata dalla pandemia di coronavirus. “Si tratta di due facce della stessa medaglia”, ha sottolineato Guterres, secondo il quale “un nuovo mondo sta prendendo ormai forma”.
Il segretario generale ha quindi auspicato che il summit previsto per il prossimo 12 dicembre, in occasione del quinto anniversario dell’Accordo di Parigi (raggiunto nella capitale francese, al termine della Cop 21, nel 2015), possa rappresentare l’occasione per rilanciare l’azione climatica a livello mondiale. “Il prossimo anno – ha spiegato – avremo l’opportunità di arrestare il saccheggio delle risorse della Terra e avviare un processo di guarigione”.
In overcoming #COVID19, we can also avert climate catastrophe and restore our planet.
We have a chance to not simply reset the world economy but to transform it.
Antonio Guterres: “Non esistono vaccini per il Pianeta”
In che modo? Innanzitutto riducendo in modo sostanziale l’uso di combustibili fossili. Ma, più in generale, rivedendo in profondità i nostri sistemi produttivi. Il trend attuale, infatti, è negativo da moltissimi punti di vista: “La biodiversità sta crollando. Un milione di specie è a rischio estinzione. Gli ecosistemi spariscono sotto i nostri occhi. I deserti avanzano. Le zone umide scompaiono. Ogni anno, perdiamo 10 milioni di ettari di foreste”, ha ammonito il diplomatico portoghese.
Inoltre, “gli oceani sono sovra-sfruttati e saturi di rifiuti di plastica. Il biossido di carbonio che assorbono ne comporta l’acidificazione. Le barriere coralline sbiancano e muoiono. L’inquinamento dell’aria e delle risorse idriche uccide 9 milioni di persone ogni anno”. Un quadro nefasto, che impone all’umanità una sola strada: “Dobbiamo fare pace con la natura”. Si tratta, secondo Guterres, della “priorità assoluta per tutti, ovunque. In questo contesto, l’uscita dalla pandemia rappresenta un’opportunità. Possiamo sperare in un vaccino per il coronavirus. Ma non esistono vaccini per il Pianeta”. Siamo dunque ad un bivio: dobbiamo governare un profondo cambiamento se non vogliamo ritrovarci travolti da una catastrofe.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Alcune buone notizie e qualche passo indietro nelle misure previste dal nuovo provvedimento del Consiglio dei ministri, in attesa del testo definitivo.