Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Apple accelera sull’auto a guida autonoma e su nuove, rivoluzionarie batterie
Il progetto della prima auto di Apple sembra riprendere piede. Ma per alcuni l’azienda finirà per concentrarsi su un software per mezzi già in commercio.
Dagli smartphone fino alle strade, l’auto a guida autonoma firmata Apple potrebbe presto diventare realtà. Lo sostiene l’agenzia di stampa Reuters, per la quale la società di Cupertino punta a realizzare entro il 2025 uno dei grandi sogni del suo fondatore. Ma non solo: l’azienda creata da Steve Jobs si starebbe concentrando anche su una nuova tipologia di batterie, in grado di assicurare minori ingombri e maggiore autonomia; una tecnologia di “livello successivo”, ha confidato una fonte alla testata britannica, paragonabile “alla prima volta che l’iPhone è apparso sul mercato”.
Il primo progetto dell’auto di Apple è del 2014
Se le indiscrezioni venissero confermate, saremmo di fronte a un nuovo punto di svolta di una storia decisamente travagliata. Risale infatti al 2014 il primo annuncio dell’interesse di Apple per il mercato automobilistico, con l’obiettivo di mettere sul mercato la propria auto entro il 2020; solo un paio di anni dopo l’azienda sembrava aver definitivamente abbandonato il progetto di sviluppare un mezzo vero e proprio, per concentrarsi su un software per la guida autonoma adattabile ai modelli di diversi costruttori.
Ora invece sembra che a Cupertino abbiano rivalutato gli obiettivi, affidando la ripresa del vecchio progetto a Doug Field, un veterano dell’azienda con un passato lavorativo in Tesla. Il condizionale è d’obbligo, perché i piani di Apple non sono pubblici; e sebbene parliamo di un vero e proprio colosso, realizzare un veicolo partendo da zero rappresenta comunque una sfida molto impegnativa: lo sa bene Elon Musk, che prima di ottenere buoni profitti con la Tesla ha atteso oltre 15 anni. Come ha spiegato alla Reuters una persona che aveva lavorato anni fa al progetto, “se c’è una società sul pianeta che ha le risorse per farlo, probabilmente è Apple. Ma allo stesso tempo, non parliamo di un cellulare”.
Con le nuove batterie meno ingombri e più autonomia
Con ogni probabilità la prima auto dell’azienda a guida autonoma sarà dotata di sensori lidar in grado di determinare le distanze degli oggetti circostanti e di offrire una visione tridimensionale della strada: una tecnologia che si sta sviluppando già in casa, visto che i modelli Apple iPhone 12 pro e iPad pro messi in commercio nel 2020 sono entrambi dotati di questo tipo di sensori. Al centro della strategia aziendale c’è inoltre un nuovo design della batteria a “monocellula”, che potrebbe ridurne radicalmente il costo e l’ingombro, aumentando al contempo l’autonomia del veicolo; Apple starebbe vagliando anche un accumulatore al litio-ferro-fosfato (lfp) che, avendo meno possibilità di surriscaldarsi, potrebbe essere più sicuro di altre batterie agli ioni di litio.
Le indiscrezioni della Reuters hanno fatto molto rumore, ma l’azienda si è trincerata dietro un “no comment” e anche gli investitori hanno reagito con cautela. Per sostenere i costi di un impianto di assemblaggio, d’altronde, la produzione deve superare i 100.000 veicoli l’anno. Per questo motivo c’è chi è pronto a scommettere che alla fine l’azienda ridurrà la portata dei propri sforzi concentrandosi su un software di guida autonoma, da integrare con un’auto prodotta da una casa automobilistica tradizionale.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Lynk & Co presenta la nuova elettrica 02: pensata per l’Europa, prodotta in Cina, si può (anche) noleggiare e offre fino a 445 chilometri di autonomia.
Dopo un buon 2023 si inverte la tendenza delle auto elettriche sul mercato. L’Italia resta, insieme alla Spagna, uno dei fanalini di coda del continente.
Con 600 chilometri di autonomia e dimensioni europee, l’Explorer inaugura una nuova generazione di modelli elettrici Ford. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Si chiama Inster la prima elettrica da città Hyundai: due le declinazioni, urban o outdoor, dimensioni compatte e interni ispirati alla circolarità.
Stellantis sull’auto elettrica si allea con la cinese Leapmotor e annuncia in tre anni un nuovo veicolo ogni anno, si parte con la T03, una urban car sotto i 18mila euro.
Col debutto del brand Dfsk cresce la disponibilità di auto cinesi low cost e di buona qualità, una possibile risposta all’urgenza (e al costo) della transizione ecologica dell’auto.
Un anno dopo l’introduzione della Ulez, l’enorme Ztl a traffico limitato, Londra centra gli obiettivi. “Camminare previene l’obesità” spiega l’esperta Cristina Xiao.
Dal 2027 le norme europee renderanno obbligatorio il passaporto digitale per quasi tutte le batterie dei veicoli elettrici: più attenzione all’ambiente e ai diritti umani.