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Apple Music: Apple lancia la sua app di streaming musicale
Da giugno 2015 il più grande negozio di musica digitale al mondo si apre allo streaming online con Apple Music, il nuovo servizio Apple.
Ogni anno in California si svolge la Apple WorldWide Developers’ Conference (WWDC), conferenza con cui l’azienda statunitense presenta in anteprima agli sviluppatori nuovi prodotti e nuove tecnologie. Quella che si è svolta l’8 giugno 2015 a San Francisco ha portato la novità Apple più sostanziosa in fatto di musica dal lancio di iTunes store del 2003: il suo nome è Apple Music.
Dodici anni fa iTunes ha rivoluzionato il concetto di fruizione musicale e ha contribuito a ridefinire il modo di acquistarla. Ma negli ultimi anni il concetto chiave non è più quello di “possesso” – neppure su supporto digitale – ma quello di “accesso” alla musica: la tecnologia usata da tutte le nuove applicazioni musicali è quella dello streaming online, che permette di avere a disposizione tutta la musica, in qualsiasi momento, ovunque ci si trovi.
https://youtu.be/Y1zs0uHHoSw
Il primo servizio di streaming musicale che viene in mente è, probabilmente, Spotify. Ma le differenze tra i due non saranno poche. Spotify, partendo da zero, è stato costretto ad adottare un modello di business che negli anni si è rivelato problematico e, secondo alcuni, non del tutto vincente: offrendo un servizio per lo più gratuito in cambio di pubblicità, la sua sostenibilità è risultata piuttosto fragile. A farlo presente sono gli stessi artisti, che lamentano royalties sempre più basse.
Nonostante Spotify abbia una penetrazione di mercato che arriva all’86 per cento negli Stati Uniti e il suo fatturato sia arrivato a circa un miliardo di dollari, nel 2013 non è comunque riuscito a far virare i conti in attivo. I fatturati di Apple legati a iTunes, invece, sono in continua crescita (più di quattro miliardi di dollari solo nel quarto trimestre 2013). Apple Music, invece, completamente integrato in iTunes e forte del bacino di utenza già ampiamente acquisito, non avrà nessuna opzione gratuita (a parte quella dei tre mesi di prova) e avrà un costo di 9,99 dollari al mese, 14,99 dollari per il piano famiglia (fino a 6 utenze).
Altra caratteristica: le playlist non saranno generate da software. La selezione musicale di scalette, pensate per specifiche attività, sarà curata direttamente da artisti, musicisti e personalità di spicco del mondo della musica. Tornerà anche Ping, social network musicale lanciato nel 2010 a dire il vero poco fortunato, che prenderà il nome di Connect. L’ultima novità di Apple Music, infine, conferma il fascino che la radio ancora possiede in epoca digitale: Beats 1 sarà la nuova radio targata Apple, trasmetterà da New York, Los Angeles e Londra tutti i giorni, 24 ore su 24 e avrà tra i suoi dj di punta Zane Lowe, che ha lasciato la BBC per trasferirsi in Apple.
A presentare la app al pubblico di San Francisco è stato Jimmy Iovine – collaboratore di artisti come Lennon, Springsteen, U2, Simple Minds e Patti Smith, ma soprattutto co-fondatore di Beats Music, acquisita da Apple lo scorso anno. Al rapper canadese Drake il compito di parlare di Connect. Trent Reznor dei Nine Inch Nails, che per la Apple fa da direttore creativo, è andato dritto al punto nel video di introduzione:
C’è bisogno di un posto in cui la musica possa essere trattata meno come bit digitali e più come l’arte che in realtà è, con un senso di rispetto e scoperta. Quel posto è Apple Music.
Apple Music sarà disponibile dal 30 giugno in più di cento paesi, Italia compresa. Girerà su dispositivi iOS e Windows e il prossimo autunno sarà lanciata per la prima volta un’app apposita che renderà possibile la fruizione di Apple Music anche da Android.
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