Approvato uno storico trattato per la protezione degli oceani

Ci sono voluti 15 anni di negoziati ma i governi di tutto il mondo hanno raggiunto un accordo per la protezione degli oceani e dell’alto mare.

  • Dopo un lunghissimo negoziato, durato 15 anni, i governi di tutto il mondo si sono accordati su un Trattato per la protezione dell’alto mare.
  • Si tratta della superficie dei mari che non è sottoposta ad alcuna giurisdizione.
  • Per numerosi osservatori si tratta di una svolta storica.

Dopo più di quindici anni di discussioni, rinvii e negoziati, i paesi membri delle Nazioni Unite hanno raggiunto un’intesa per l’adozione di un trattato per la protezione dell’alto mare. L’accordo è arrivato sabato 4 marzo e rappresenta una svolta storica: si tratta del primo documento che punta a proteggere tali porzioni degli oceani, al fine di proteggerli dalle numerose minacce che pesano sulla salvaguardia di ecosistemi vitali per la biodiversità e, di conseguenza, anche per l’intera umanità.

L’alto mare copre circa la metà della superficie della Terra

A lungo, infatti, l’alto mare è stato ignorato nell’ambito degli sforzi per la protezione della natura. Eppure, esso rappresenta all’incirca la metà della superficie del Pianeta. E soprattutto assorbe una porzione gigantesca delle emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane, contribuendo in modo decisivo a limitare il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici. Si tratta delle zone situate al di là delle “zone economiche esclusive” delle nazioni, che possono estendersi al massimo a 370 chilometri dalle coste.

La difficoltà è stata dunque legata anche al fatto che non si tratta di acque territoriali né, appunto, soggette ad un’esclusività dal punto di vista economico. Luoghi, in altre parole, non sottoposti alla giurisdizione di alcuno stato.

15 anni di discussioni e quattro di negoziati formali

Le trattative si sono svolte presso la sede delle Nazioni Unite a New York e si sono concluse, dopo due settimane di lavori, con un lungo applauso da parte dei delegati. Per loro, il raggiungimento dell’accordo rappresenta la fine di un lungo lavoro: i negoziati formali sotto l’egida dell’Onu, che hanno seguito i colloqui tra le nazioni, sono durati quattro anni. Ed erano state già organizzate altre due sessioni considerate “conclusive”, ma al termine delle quali non era stata raggiunta un’intesa.

acqua-oceano
Gli oceani di tutto il mondo saranno tutelati maggiormente grazie al Trattato sulla protezione dell’alto mare © Jeremy Bishop/Unsplash

Nonostante quest’ultima, in ogni caso, ora il testo dovrà essere adottato in maniera formale. Ciò avverrà dopo che i servizi giuridici delle Nazioni Unite avranno analizzato il documento, e dopo che lo stesso sarà stato tradotto nelle sei lingue ufficiali dell’Onu. In ogni caso, il trattato sulla protezione dell’alto mare non potrà più essere modificato in modo sostanziale, ha assicurato la presidente della conferenza che l’ha approvato, Rena Lee.

António Guterres, Onu: “Vittoria del multilateralismo”

Il contenuto esatto del testo non è stato ancora pubblicato, ma da più parti è stato sottolineato come esso sarà fondamentale per rendere operativo il principio che punta a rendere area protetta il 30 per cento della superficie degli oceani di tutto il mondo, entro il 2030.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha parlato di “vittoria del multilateralismo e degli sforzi mondiali per contrastare le pratiche distruttrici che minacciano la salute degli oceani, oggi e per le generazioni a venire”.

Secondo Laura Meller, attivista di Greenpeace Nordic, si tratta di “un giorno storico per la tutela dell’alto mare. Il segno che, in un mondo diviso, la protezione della natura e delle persone può trionfare sulla geopolitica”. Di “momento storico” ha infine parlato anche il commissario europeo all’Ambiente Virginijus Sinkevicius.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Unesco, 5 siti in acque internazionali per la prima volta patrimonio dell’umanità

Lo sguardo dell’Unesco sta volgendo verso alcune aree oceaniche lontane dalle coste, luoghi ameni e non appartenenti al territorio di alcuno stato sovrano. Si sta concretizzando una nuova generazione di patrimoni dell’umanità che comprenderà cinque aree particolarmente preziose per la biodiversità, alcune per la presenza di specie rare di coralli e altre perché sono luogo di