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Aquae Venezia, in Laguna l’esposizione sull’oro blu
Come fare in modo che tutti, sul pianeta, abbiano accesso all’acqua? Se ne parla a Venezia in un evento collaterale a Expo.
Nel “fuori Expo” allargato che si sta svolgendo un po’ in tutta Italia, con iniziative di vario tipo in diverse città italiane sul cibo e non solo, c’è anche un padiglione che affronta il tema del consumo d’acqua.
L’esposizione dedicata all’oro blu si chiama Aquae Venezia 2015, ha il patrocinio di Expo2015 ed ha la sua ubicazione nella laguna: si confugura come una mostra interattiva ed esperienziale, articolata in quattro macro-temi (Immergiti nell’esperienza, Un mare di sapori, Conference e Expo & Business) per raccontare la biodiversità di mari, fiumi e laghi, l’economia legata all’acqua e i metodi per non sprecarla.
Il Wwf, uno dei partner dell’evento, ha colto l’occasione per ricordare i numeri del consumo idrico nel Paese: secondo l’associazione se ne vanno, per la produzione di cibo, circa 70 miliardi di metri cubi di acqua all’anno.
Donatella Bianchi, Presidente Wwf. Foto: © Wwf
Il settore più “idrovoro” sarebbe quello della produzione agricola, che richiede l’85 per cento dell’acqua totale: il 75 per cento è utilizzato per la produzione destinata agli esseri umani e al bestiame, il 10 per cento per pascoli e allevamenti. Il restante 15% si ripartisce tra consumi domestici (7 per cento) e utilizzi industriali (8 per cento).
Durante i sei mesi di lavori – anche Aquae Venezia, presentato ufficialmente il 2 maggio alla presenza del Presidente del Wwf Italia, Donatella Bianchi, duerà fino al 31 ottobre – si parlerà di uso sostenibile dell’acqua dolce e di come garantire a tutta la popolazione mondiale l’accesso a questa preziosissima risorsa.
Foto: © Getty Images
Attualmente, infatti, una parte dell’umanità non ha accesso all’acqua; la domanda globale riguarda circa il 30 per cento dell’offerta accessibile (l’agricoltura rappresenta il 70 per cento della domanda globale, le industrie il 20 per cento e le città grandi e piccole circa il 10 per cento). Sempre secondo dati dell’associazione, gli italiani si piazzerebbero al quarto posto per consumo di acqua sul pieneta, dietro agli statunitensi, i greci e i malesi.
Un uso sostenibile dell’acqua è però possibile: secondo il Wwf è necessario rispettare la biodiversità delle acque dolcie gli ecosistemi acquatici, seguendone i cicli naturali.
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