Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Armonia dei sapori opposti in cucina
Che si tratti di un’insalata in agrodolce o di un panforte, di un piatto di tortelli di zucca o di un pinzimonio colorato, una cosa è certa: la ricerca dell’armonia dei sapori in cucina è praticamente innata. E non riguarda solo la percezione dei sapori, ma anche il piacere di mangiare durante lo stesso pasto
Che si tratti di un’insalata in agrodolce o di un panforte, di
un piatto di tortelli di zucca o di un pinzimonio colorato, una
cosa è certa: la ricerca dell’armonia dei sapori in
cucina è praticamente innata. E non riguarda solo la
percezione dei sapori, ma anche il piacere di mangiare durante lo
stesso pasto cibi cotti e caldi, e cibi crudi e freschi,
così come l’utilizzo dei colori e la diversa consistenza dei
cibi.
Nella cucina naturale la ricchezza sensoriale è ricercata al
pari di quella nutrizionale, e si è rivelata l’arma vincente
per avvicinare ad una sana alimentazione molte persone, soprattutto
i bambini.
Del resto, come si può resistere ad un piatto multicolore e
multiforme costituito da un pugno di riso integrale basmati, carote
crude grattugiate al limone, filetti di sgombro e fagiolini
trifolati? Ogni ricetta, anche- come la precedente- la più
semplice, può trasformarsi in un piccolo capolavoro di gusto
e salute, perché armonia degli opposti in cucina significa
lasciare andare la fantasia alla ricerca di esperienze sensoriali
diverse, accostando magari una preparazione di cucina etnica, ad un
prodotto tipico italiano preparato secondo la tradizione.
Senza dimenticare che gli accostamenti più insoliti vengono
proprio dal passato.
Il biologico si presta “per natura” al gioco degli opposti con i
suoi colori brillanti (nonostante l’assenza di additivi), la sua
consistenza e i suoi sapori intensi. Recentemente quello che
dall’autorevole rivista Wine Spectator viene definito come il
miglior ristoratore d’America, alias Charlie Trotter, ha basato
tutti i suoi menu proprio sull’utilizzo di prodotti bio
perché, secondo lui, più buoni di quelli
convenzionali. I clienti hanno gradito, tant’è che il
biologico d’autore sta per sbarcare anche in Europa, ad un
indirizzo ancora ignoto di Londra.
Nell’attesa, LifeGate ti propone il suo menu “Armonia degli opposti”.
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