Un anno dopo l’introduzione della Ulez, l’enorme Ztl a traffico limitato, Londra centra gli obiettivi. “Camminare previene l’obesità” spiega l’esperta Cristina Xiao.
Aromi benefici e malefici
Tra gli aromi il limite benefico o malefico, non è ancora ben definito, non è sempre facile distinguere i “fiori del bene” e i “fiori del male”.
Hanno dei profumi favolosi, aromi affascinanti, svolgono
un’attività per il benessere e la salute molto potente. Il
limite benefico o malefico, buono o cattivo, non è ancora
ben definito, non è sempre facile distinguere i “fiori del
bene” e i “fiori del male”.
Sembra che il fiore del male per eccellenza sia il papavero.
Papavero da cui si estrae la morfina che calma il male, dalla
morfina stessa si estrae l’eroina che fa il male (notoriamente
distrugge il cervello). Ecco come questo esempio dimostra la
difficoltà a classificare il bene e il male. Altro esempio
la salvia, dal latino salvia del salvatore, che salva, quindi
dovrebbe essere il fiore del bene per eccellenza. Ma di quale
salvia si parla? La salvia sclarea, per le turbe del ciclo
femminile, la circolazione o la salvia officinale dalle mille
virtù, ma anche neurotossica e abortiva per i tujoni, alfa e
beta, che sono chetoni particolarmente dannosi? E’ qui che si
ricongiungono la letteratura e l’aromaterapia nella
relatività delle cose della vita e nella difficoltà
della classificazione.
I Rosmarini
Dal latino rosmarinus “rosa marina”. E’ il fiore dei bordi del
mare. Come per la salvia officinale si parla del rosmarino
officinale. Officinale viene dal fatto che un certo numero di
piante fanno parte della farmacopea antica, piante selezionate per
la loro attività fitoterapeutica (e non aromaterapeutica) e
dunque usate in “officina” (farmacia). La determinazione della
razza chimica, o chemiotipo, permette di differenziare diversi
rosmarini officinali, dagli odori ed attività assai diversi.
Si troverà del rosmarino officinale al cineolo, in cui odore
e attività hanno punti in comune con certi eucalipti,
essendo, in particolare, respiratori.
Le lavande
Lavanda deriva da lavare, essendo usata dalle lavandaie per
profumare e disinfettare l’acqua del bagno e della biancheria. Da
avere sempre in casa, l’olio essenziale ha un odore molto delicato,
non ha nessuna tossicità, è polivalente per
eccellenza.
Esistono delle lavande ibride come il lavandino super (o dolce) e
il lavandino abriale. Vi sono altre lavande, come la stoechade,
molto diversa, è cicatrizzante ma ricca in chetoni e quindi
neurotossica, ma anche la spiga, dal nome della vipera (veniva
usata dai pastori per curare gli animali), non tossica,
respiratoria per la sua ricchezza in cineolo.
I Gerani
I più rappresentativi sono i gerani rosati, detti odorosi o
bourbon. Da non confondere con i gerani ornamentali che tutto il
mondo conosce. Il geranio rosato ricco in molecole aromatiche
varie, produce un olio essenziale indispensabile nel quotidiano,
come rigenerante cellulare, cicatrizzante, antinfettivo,
fluidificante ed emostatico e per il profumo molto vicino alla
rosa, come indica il nome.
La Rosa Vera
Attenzione al suo prezzo molto elevato, viene spesso falsificata; i
più rari sono gli estratti realmente ottenuti per estrazione
con vapore acqueo, senza estrazione preliminare con solventi
chimici. Non è soltanto un favoloso profumo ma è un
eccellente tonico, astringente e cicatrizzante.
Il Neroli
E’ il fiore dell’arancio. Molteplice l’uso, fra cui la depressione
nervosa e il risanamento batteriologico del terreno.
La Verbena Odorosa
Da provare per mille cose e da considerare per stroncare una febbre
molto alta, senza ostacolarla. Oltre al favoloso profumo è
un eccellente tonico, astringente e cicatrizzante.
Jacques Paltz
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