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Arredamento second hand, un’ottima opportunità per l’ambiente. L’esempio di Deesup
Se in settori come la moda l’usato è sdoganato, l’arredamento second hand è una novità, soprattutto nel segmento del lusso: un caso di successo è Deesup.
- Il mercato globale dell’arredamento è in grande crescita, trainato dall’Europa.
- L’arredamento second hand è un’ottima opportunità per abbattere il suo impatto ambientale.
- Deesup è una startup innovativa che vende pezzi di design usati.
Per il mercato globale dell’arredamento questo è un momento d’oro e le previsioni per i prossimi anni prevedono un’ulteriore crescita: da un volume d’affari di 560 miliardi registrato nel 2020 si passerebbe infatti, già nel 2025, alla cifra di 850 miliardi. In questo quadro l’Europa ha un ruolo di primo piano: da qui proviene il 45 per cento dei produttori mondiali, che genera un fatturato annuo di circa 96 miliardi, 23 dei quali derivano dall’industria italiana, la prima come volumi di produzione.
Questi dati, sicuramente positivi per il comparto, mettono in luce due fattori: il primo è che evidentemente è cambiato qualcosa nelle nostre vite e nella frequenza con la quale acquistiamo, o cambiamo, i mobili e il secondo riguarda l’impatto che tutto questo ha sull’ambiente. Forte urbanizzazione e incentivi immobiliari sicuramente sono tra i fattori che stanno influenzando lo stato di salute del settore, ma ci sono anche altri motivi, legati al diverso valore che diamo all’abitazione dopo la pandemia, e al generale desiderio di novità che chiunque prova per il semplice fatto che il nostro cervello è programmato per questo: cercare sempre cose nuove per innescare una scarica di dopamina.
Arredamento e impatto ambientale
Ma quanto è impattante la produzione di mobili a livello ambientale? Sappiamo ormai tutti a memoria qual è l’impronta carbonica di una T-shirt (circa 3 chilogrammi) ma quella di una sedia? O di un armadio? Una sedia pesa, a livello di emissioni di CO2, per 28 chili, mentre un armadio può arrivare fino a 858, un tavolo in legno a 130 e un divano a 200. Queste sono cifre tutt’altro che trascurabili, soprattutto se messe in prospettiva e moltiplicate per le centinaia di mobili che vengono comprate ogni anno. E c’è anche un altro aspetto da considerare: al di là della produzione, anche le materie prime con cui sono realizzati i pezzi di arredamento hanno un loro peso sull’ambiente.
I materiali sono sostanzialmente di due tipi: quelli disponibili in natura, come legno e cotone, o ottenibili con un processo di trasformazione come l’acciaio, oppure quelli di derivazione sintetica, come le plastiche, le vernici e gli adesivi, che in quanto derivanti del petrolio, hanno un impatto molto forte. In fatto di arredamento uno dei materiali più utilizzati è chiaramente il legno, circa il 20 per cento di tutti i mobili a livello globale è costituito interamente da questo materiale, ma quali sono gli effetti sull’ambiente di un consumo eccessivo? Ogni anno vengono tagliati circa 10 milioni di ettari di foreste, stando ai report della Fao, e questa perdita di copertura arborea ha conseguenze pesanti sull’ecosistema: negli ultimi quarant’anni la popolazione di animali selvatici si è dimezzata e il 28 percento delle specie rimaste è oggi a rischio estinzione.
Deesup, il marketplace di design nel settore del lusso
Stando al Furniture Global Market Report 2021, la classe media mondiale è destinata a raddoppiare, raggiungendo i cinque miliardi di persone entro il 2030: questo significa, in un momento in cui l’accesso a nuove riserve di risorse sta diventando sempre più difficile e costoso, che dovremo far fronte ad una richiesta sempre crescente di materie prime a prezzi sempre più alti. Mettendo insieme queste informazioni è evidente come la crescita del settore dell’arredamento stia recando un danno ambientale non indifferente e come un modello di business improntato al riuso sia un passo avanti nella lotta al cambiamento climatico.
In questo senso un player virtuoso nel mercato del design è rappresentato da Deesup, marketplace specializzato in vendita di mobili d’alta gamma second hand che fa parte dell’ecosistema di LifeGate Way. Il lusso è una nicchia nel settore dell’arredamento: il suo giro d’affari globale nel 2017 era pari a 23 miliardi di dollari, di cui 7,3 nella sola Europa. Ma è una nicchia che sta vivendo una forte crescita, il che pone di fronte all’esigenza di considerarne l’impatto ambientale. Ogni nuovo arredo consuma energia, emette CO2 e, non da ultimo, genera rifiuti: attraverso la vendita di prodotti già esistenti sul mercato si limita tutto questo.
Perché l’arredamento second hand è un sistema virtuoso
Il mercato del second hand si basa infatti sul concetto virtuoso di economia circolare dove, a differenza del modello di economia lineare in cui le materie prime vengono estratte, trasformate e poi smaltite, i prodotti finiti vengono mantenuti nel ciclo economico. L’economia circolare cambia il modo in cui creiamo e conserviamo valore: rendendo la produzione più sostenibile e massimizzando l’utilizzo di quello che esiste già si contribuisce a limitare lo spreco di risorse e la creazione di nuovi rifiuti.
Nel segmento dell’arredamento di lusso, il ruolo del second hand è poi cruciale per la natura stessa dei prodotti, che sono realizzati con materiali premium, quindi più durevoli e resistenti all’usura (solitamente prevedono il rinforzo dei componenti già dalla loro fase di progettazione). Sono più longevi anche da un punto di vista emotivo perché spesso sono pezzi unici, senza tempo, e portano con sé storie e significati importanti. Rispetto ai mobili di fascia bassa, inoltre, nei mobili di lusso l’utilizzo di materie prime e di energia è generalmente più alto: vengono impiegate più risorse naturali e questo rende ancora più impattante il ruolo del second hand e di una startup come Deesup che in un anno, grazie al progetto Forest Month, è riuscita a preservare 100.000 metri quadri di foresta amazzonica.
I benefici del second hand nell’arredamento di alta gamma
I benefici del resale inoltre non si limitano alla riduzione dell’impatto ambientale ma, secondo un sondaggio condotto da Bcg x Vc Resale Survey, hanno un impatto positivo anche dal punto di vista degli affari. Il 72 per cento dei consumatori è infatti più disposto ad acquistare prodotti di brand che collaborano con marketplace di usato, il 48 per cento ha comprato pezzi di brand che non conosceva o che altrimenti non avrebbe preso in considerazione, e il 31 per cento dei rivenditori second hand, con i proventi della vendita di articoli usati, ha acquistato nuovi arredi luxury.
Il mercato dell’usato d’altra parte è in continua espansione, attualmente cresce ogni anno di una cifra compresa tra il 15 e il 20 per cento, e lo sarà sempre di più perché, per sempre più persone, fare acquisti second hand rappresenta una filosofia di vita. Secondo un’indagine condotta da Deesup tra i suoi utenti, il 60 per cento del totale non si limita a comprare e vendere solamente arredi usati, ma anche abbigliamento e accessori, abbracciando in pieno lo spirito dell’economia circolare. Per creare ancora più consapevolezza, Deesup ha deciso che quello di novembre 2022 sarà il Circular month: un mese ricco di iniziative e promozioni speciali che coinvolgeranno tanto il lato della domanda quanto quello dell’offerta. Il punto 4 del manifesto di sostenibilità di Deesup prevede proprio di sensibilizzare la community, per raggiungere quella “massa critica” indispensabile per affermare un modello di consumo basato sul riuso.
Comprare prodotti usati massimizza il potere d’acquisto, fa bene all’ambiente, consente spesso di trovare prodotti talvolta unici e consente una scelta molto più ampia rispetto al nuovo, è un comportamento d’acquisto responsabile ed etico che sempre più persone stanno abbracciando.
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