Mentre anche a ottobre le immatricolazioni auto calano, con l’elettrico fermo al 4%, l’offerta cresce, con modelli come Opel Grandland che offrono fino a 700 km di autonomia.
Arriva Neox, la prima ebike ad avere la folle
Un cambio unico al mondo per una bicicletta a pedalata assistita che si ispira al mondo dell’automobile. La folle? È l’antifurto.
Linee ben definite, colori accesi, 8 marce e tre modalità di guida. È la Neox, bici a pedalata assistita, realizzata dalla Siral, azienda italiana con base a Recoaro Terme. Una bici elettrica unica nel suo genere, che già a partire dal progetto si discosta dalle altre ebike oggi in commercio.
Perché, se le altre biciclette sono assemblate a partire da componenti già presenti sul mercato, Neox è interemente originale. Batterie, telaio, controller, software, tutto è realizzato esclusivamente per questo modello. “Il concetto che sta alla base della bici è che volevamo fare qualcosa di totalmente diverso, venendo come azienda dal settore industriale e tecnologico”, spiega Fabrizio Storti, socio e ideatore di Neox.
Per questo nasce una bici depositaria di ben 4 brevetti internazionali inerenti il cambio, il sistema di innesto, il sensore di coppia e la posizione di folle. È proprio il cambio il cuore del progetto: si tratta di un sequenziale rotativo, ovvero un sistema che elimina i movimenti trasversali della catena che tutti conosciamo e gioca invece su un cilindro che contiene tutti i raggi, che vengono attivati attraverso il selettore. Risultato? Non c’è più il salto della catena e il cambio delle marce risulta estremamente fluido, in grado di accompagnare letteralmente la guida. Un cambio trasportato dal mondo della auto a quello delle bici.
Perché la folle? Perché quando si spegne la bici, ovvero si spegne il computer di bordo, Neox va in folle e i pedali girano a vuoto. L’unico modo per riattivare le marce è inserire un codice personalizzato che solo il cliente e l’azienda conosce. Un modo per scoraggiare i furti, perché l’ebike è di fatto inutilizzabile.
Ma non è tutto. Il disegno della bici è pensato per “nascondere” le parti meccaniche, il pacco batterie, il motore, l’elettronica. Se la batteria si trova all’interno del tubo obliquo, tutto il gruppo trasmissione è raggruppato nell’area tra i pedali e il mozzo posteriore. Cosa che la rende estremamente compatta. Ma la comodità di questo modello è quello di poter smontare le ruote in pochissimi passaggi, senza dover pensare alla catena o ad altri ingombri e di trasportarla facilmente nel bagagliaio dell’auto.
Una bici di nicchia, pensata per un pubblico di nicchia, perché il prezzo non è accessibile a tutti. Con lo sconto che l’azienda propone per il lancio del prodotto i tre modelli Urban, Sporter e Crosser, si aggirano rispettivamente sui 3900 euro, 4500 euro e 4900 euro.
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