Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Se rottami il diesel salvi l’Artico
Se avete un vecchio diesel e nel contempo vi stanno a cuore i ghiacci polari, forse è ora di cambiare auto. Scoprite perché
Per salvare l’Artico basterebbe… cambiare automobile, specialmente se si è in possesso di un diesel. È quanto rivela uno studio dell’Università dell’Aquila svolto da un gruppo di ricercatori guidati da Giovanni Pitari, professore di Fisica dell’Atmosfera e Oceanografia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Atmosphere.
Gli scienziati naturalmente sanno che a sciogliere i ghiacci polari è il riscaldamento globale nel suo insieme, causato da un mix in atmosfera di gas serra (anidride carbonica, metano, protossido di azoto) e inquinanti a vita breve (ozono troposferico e Black carbon). L’impatto dei motori a gasolio, tuttavia, è tra i più elevati. Non solo: a causa della circolazione atmosferica globale, nell’Artico arriva una gran quantità di inquinanti a vita breve di cui sono responsabili Nord-America, Europa e Asia, determinando un effetto di annerimento delle nevi che accelera il riscaldamento locale oltre che globale.
Attraverso modelli numerici che hanno sfruttato dati climatologici, si è potuto così calcolare l’impatto delle polveri sottili e degli inquinanti generati dai motori a gasolio circolanti su strada e si è potuto concludere che, se venissero eliminati dal pianeta tutti i veicoli con un motore diesel, si potrebbe abbassare almeno di 1°C la temperatura dell’Artico specialmente a primavera, stagione più critica per lo scioglimento dei ghiacci.
L’area polare è tra le più fragili della Terra: come accennavamo, qui l’aumento della temperatura è mediamente maggiore di 2-5 volte rispetto al resto del pianeta. Questo comporta un rischio maggiore per quanto riguarda lo scioglimento dei ghiacciai, che a sua volta causa una minore efficienza da parte dell’oceano nell’assorbire l’anidride carbonica perché limita la possibilità di rimescolamento delle acque superficiali con quelle profonde.
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