Afghanistan, doppio attentato a Kabul: “Uccisi dei giornalisti”

Due esplosioni hanno scosso la capitale dell’Afghanistan, Kabul. Il secondo attacco ha preso di mira i giornalisti accorsi sul posto. Almeno 25 i morti.

Un doppio attentato suicida ha colpito nella mattinata di lunedì 30 aprile la città di Kabul, in Afghanistan. Il bilancio delle vittime è per ora di 25 morti e 45 feriti, secondo quanto indicato dalla stampa internazionale. Parlando all’emittente televisiva Tolonews, tuttavia, un portavoce del ministero degli Interni ha sottolineato che le cifre sono ancora provvisorie.

Ucciso Shah Marai, il capo-fotografo dell’agenzia Afp a Kabul

Il primo dei due attentati ha preso di mira la sede dei servizi segreti afgani. Un kamikaze si è fatto esplodere mentre era a bordo di una motocicletta, attorno alle otto di mattina, nel settore di Shash Darak. La seconda esplosione è stata invece registrata qualche minuto dopo e ha puntato ad un obiettivo in qualche modo nuovo per i terroristi: ad essere colpiti sono stati infatti i reporter accorsi sul posto per raccogliere informazioni sull’accaduto.

A confermare che nel mirino ci fossero i giornalisti è stato un portavoce della polizia di Kabul, Hashmat Stanikzai. Tra le vittime accertate c’è Shah Marai, responsabile dei servizi fotografici dell’agenzia Afp nella capitale afgana. Le forze dell’ordine hanno parlato di quattro morti e cinque feriti legati al secondo attentato, “tutti civili”.

Immagine di apertura tratta da un video pubblicato da Tolonews.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Cosa succede in Georgia, dove la gente è tornata a protestare

Migliaia di persone sono scese in strada contro la decisione del governo di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione europea fino al 2028. Violenta la reazione delle forze dell’ordine. La presidente della Georgia rifiuta di lasciare il mandato finché non verranno indette nuove elezioni.