Drogata e stuprata per anni, Gisèle Pelicot ha trasformato il processo sulle violenze che ha subìto in un j’accuse “a una società machista e patriarcale che banalizza lo stupro”.
Pakistan, dopo l’attentato di Lahore i talebani sfidano il governo
L’esercito e le forze speciali pakistane stanno per lanciare un’operazione militare nella regione del Punjab per stanare esecutori e facilitatori dell’attentato di Lahore che il 27 marzo, giorno di Pasqua, ha provocato oltre 70 morti e centinaia di feriti. Lo riferisce la stampa locale secondo cui nel corso della campagna, ai militari saranno concessi “poteri
L’esercito e le forze speciali pakistane stanno per lanciare un’operazione militare nella regione del Punjab per stanare esecutori e facilitatori dell’attentato di Lahore che il 27 marzo, giorno di Pasqua, ha provocato oltre 70 morti e centinaia di feriti. Lo riferisce la stampa locale secondo cui nel corso della campagna, ai militari saranno concessi “poteri speciali” simili a quelli dei soldati di stanza a Karachi negli ultimi due anni.
“Ci sono ancora dei dettagli da chiarire, ma il governo e i militari sono sulla stessa lunghezza d’onda”, ha dichiarato un ufficiale dell’esercito basato a Lahore sotto copertura dell’anonimato al quotidiano Dawn.
Secondo Radio Pakistan, inoltre, una serie di sospetti sono stati arrestati in cinque raid condotti a Lahore, Faisalabad and Multan nelle ultime 48 ore.
Intanto il Pakistan è ufficialmente entrato nei tre giorni di lutto che il governo ha decretato per commemorare le vittime della strage, soprattutto donne e bambini della minoranza cristiana, che si trovavano nel parco di Gulshan-i-Iqba, affollato di famiglie quando l’attentatore si è fatto esplodere.
Families bury victims of Pakistan Easter attack, after Taliban bomber killed 72 https://t.co/YqNVL9TAtc #LahoreBlast pic.twitter.com/eFyx8epBUP
— AFP news agency (@AFP) 28 marzo 2016
Il movimento che ha rivendicato l’attacco, Jamat-ul-Ahrar, un gruppo fuoriuscito dai Talebani pakistani nell’estate del 2014, ha dichiarato che l’obiettivo erano proprio i cristiani, colpiti nel giorno in cui celebravano la Pasqua. Ma tra le vittime ci sono anche molti musulmani. Un messaggio chiaro al governo laico del premier Nawazi Sharif che ha promesso: “Non elimineremo solo l’infrastruttura del terrore ma anche la mentalità estremista, che è una minaccia al nostro modo di vivere”.
Non è un caso che gli attentatori abbiano preso di mira Lahore: la capitale della provincia del Punjab, la più ampia e ricca del paese, è anche il simbolo della tradizione multiculturale e multiconfessionale del Pakistan. Neanche la data dell’attacco sembra però casuale: il 27 marzo, giorno di Pasqua, coincideva infatti con il 40esimo giorno di lutto per l’esecuzione di Mumtaz Qadri, l’uomo che nel 2011 uccise l’ex governatore del Punjab, Salman Taseer, colpevole di aver proposto una riforma della legge sulla blasfemia. Oggi Qadri viene celebrato in tutto il paese con imponenti manifestazioni anti-governative. Secondo diversi commentatori, locali e internazionali, l’attentato di Lahore è una risposta al governo per la crescente pressione militare, da parte della frangia più oltranzista dei talebani pakistani.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I ribelli che hanno preso il potere in Siria stanno smantellando la produzione di captagon, la droga che arricchiva il regime di Assad.
Il 15 dicembre una petroliera russa si è spezzata a metà e un’altra è rimasta incagliata, riversando combustibile nello stretto di Kerch.
Nel campo profughi di Burj al-Barajneh, le donne palestinesi preparano pasti e distribuiscono aiuti alle persone in difficoltà nella città di Beirut.
Israele ha approfittato della caduta di Assad in Siria per espandere la sua occupazione del Golan, altopiano dove è presente illegalmente dal 1967.
Un’offensiva dei ribelli in Siria ha rovesciato nel giro di 11 giorni il regime di Assad. Ora si cerca una transizione pacifica del potere.
La scarcerazione di Narges Mohammadi è avvenuta per motivi di salute e durerà tre settimane. Cresce la pressione sul regime dell’Iran per renderla definitiva.
Migliaia di persone sono scese in strada contro la decisione del governo di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione europea fino al 2028. Violenta la reazione delle forze dell’ordine. La presidente della Georgia rifiuta di lasciare il mandato finché non verranno indette nuove elezioni.
Il 28 novembre a Nuuk è atterrato il primo volo diretto internazionale. Un evento storico che ha acceso un dibattito sui rischi del turismo di massa.