Un gruppo di studenti universitari ha raggiunto la città di Kaifeng l’8 novembre dopo cinque ore di viaggio in sella a biciclette in sharing
Il coronavirus mette in ombra tutto, anche la sostenibilità sui mezzi d’informazione
Lo scorso anno l’ambiente è stato poco trattato dai mezzi di informazione. Il rapporto Eco-Media rileva come la pandemia abbia ridisegnato le priorità.
Dopo anni di interesse sempre crescente, il coronavirus ha oscurato l’attenzione mediatica per le tematiche inerenti l’ambiente. Lo scorso anno l’emergenza sanitaria ha finito per monopolizzare l’interesse di stampa, radio, tv e web, spingendo gli argomenti green ai margini del dibattito pubblico. Eppure a inizio 2020 erano stati accesi i riflettori, grazie soprattutto agli appelli di Papa Francesco e alle politiche europee incardinate nel green new deal. Il Rapporto Eco-Media 2020 – il “bollettino” annuale che monitora l’attenzione rivolta dai principali media alle tematiche ambientali – rileva anche una certa ripresa negli ultimi mesi: per il 72 per cento degli italiani il Next Generation Eu è fondamentale per un rilancio dello sviluppo in chiave sostenibile.
Con il coronavirus l’ambiente è sparito dal dibattito pubblico
L’inversione negativa di tendenza si è avuta all’inizio del mese di marzo, quando l’emergenza sanitaria e la conseguente crisi socio-economica hanno ottenuto spazi sempre crescenti sui mezzi di informazione. “Doveva essere l’anno della svolta green per arrestare la crisi climatica – spiega Massimiliano Pontillo, direttore del rapporto – ma la pandemia globale ha ridisegnato le priorità dei media e del dibattito pubblico. Il volto di Greta Thunberg e il green deal europeo hanno lasciato spazio a bollettini, mappe e curve epidemiologiche”.
La pandemia è arrivata ad occupare l’85 per cento degli spazi disponibili sui mezzi d’informazione. La frequenza delle notizie sulla Covid-19 ha seguito la crescita e il calo del contagio. Il risultato, rileva ancora Pontillo, è che “il contesto sanitario ha travolto il Pianeta mettendo all’angolo le tematiche ambientali, trattate sporadicamente dai mezzi d’informazione. Rileviamo anche un altro dato molto critico: l’assenza di un legame, scientificamente provato, tra ambiente e Coronavirus’”.
Televisione, quotidiani e web, come cambiano i dati
Sono state dieci le keyword selezionate, nove delle quali hanno un’affinità con la sfera dell’ambiente, mentre una è “Covid-19/Coronavirus’”. L’analisi ha coperto quattro mesi, dal 25 maggio al 24 settembre. Due le novità rispetto alla ricerca del 2019: sono stati esaminati sia il web e sia l’informazione che passa attraverso i social media, con un focus sulle fake news. Per la sezione tv, la frequenza delle keyword, delle parole chiave, relative all’ambiente in rapporto a quella sull’emergenza sanitaria è nettamente inferiore: 106 rispetto a 718. La parola “Covid-19, coronavirus” è comparsa in tutte rilevazioni, con valori assoluti molto alti e un picco il 25 maggio, nel quale la keyword è stata registrata 58 volte: ciò nonostante l’Italia non fosse in un periodo di massima allerta, perché il primo lockdown era terminato da tre settimane e la seconda ondata non era ancora scoppiata; eppure, il tema della pandemia è stato molto presente anche a discapito di quello ambientale.
I quotidiani nazionali si sono dimostrati sensibili all’ambiente solo quando lo hanno affrontato all’interno di un più ampio contesto economico o politico, mentre le testate locali hanno mostrato maggiore attenzione. Per la sezione web, nonostante sia difficile ottenere una visione d’insieme precisa sulla copertura dei siti analizzati, su un totale complessivo di 6.165 notizie l’ambiente è stato trattato nel 18 per cento dei casi, contro l’82 per cento del coronavirus. Più in generale, nonostante diversi studi abbiano messo in relazione il coronavirus e l’ambiente, questo aspetto ha avuto scarso risalto mediatico: è il caso di una ricerca che ha correlato l’inquinamento all’aumento del tasso di mortalità per la Covid-19, oppure di un lavoro che ha connesso lo stop delle attività produttive e del traffico post lockdown a una diminuzione delle morti per inalazione di gas tossici. Notizie certamente rilevanti, mentre la maggior parte dei media ha preferito concentrarsi sullo smaltimento delle mascherine all’interno degli ospedali.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Più di cento calciatrici hanno inviato una lettera alla Fifa per chiedere di interrompere la sponsorizzazione con la Saudi Aramco
Da questo autunno 7.000 nuovi studenti di San Diego sosterranno corsi che includono una quota di tematiche riservate al clima.
Dopo la non convalida dei trattenimenti dei 12 migranti di Egitto e Bangladesh, l’elenco dei Paesi sicuri viene definito per legge.
La “liana delle anime” è un decotto della medicina indigena dell’Amazzonia che può alterare lo stato psichico di chi la assume, e per questo affascina milioni di persone nel mondo.
Tra le 1.757 barche iscritte alla Barcolana di Trieste, la regata più partecipata del mondo, ce n’era una che gareggiava per Emergency.
Presente al corteo l’attivista svedese ha detto: “Non puoi dire di lottare per la giustizia climatica se si ignora la sofferenza dei popoli emarginati”.
Tutti i premi che sono stati assegnati, giorno per giorno, nel campo della medicina, fisica, chimica, letteratura, pace ed economia.