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La Terra prima dei soldi. E il giudice australiano boccia la miniera di carbone
“Sarebbe al posto sbagliato nel momento sbagliato”: così un giudice australiano ha messo la parola “fine” al progetto per una nuova miniera di carbone.
Niente da fare per Rocky Hill, la miniera di carbone a cielo aperto che doveva essere scavata nella Hunter Valley, in Australia. L’amministrazione dello stato federato del Nuovo Galles del Sud aveva già negato il suo via libera al progetto, preoccupata per le pesanti conseguenze negative che avrebbe comportato per la vicina città di Gloucester. Come riporta il quotidiano Guardian, la società mineraria Gloucester Resources aveva fatto ricorso, ma quest’ultimo è stato respinto venerdì 8 febbraio dal giudice capo Brian Preston.
Una miniera di carbone “al posto sbagliato nel momento sbagliato”
Il giudice ha messo nero su bianco che la miniera nella Gloucester Valley, con il suo peso inaccettabile sull’ecosistema e sulla comunità locale, si sarebbe trovata “al posto sbagliato nel momento sbagliato”. “Il posto sbagliato, perché una miniera di carbone a cielo aperto in questo panorama naturale e culturale, vicino alle case e alle aziende agricole di molte persone, provocherebbe un impatto significativo a livello paesaggistico e sociale”.
“Il momento sbagliato – continua – perché le emissioni di CO2 della miniera e dei suoi prodotti carbonieri comporterebbero un aumento delle concentrazioni totali di gas serra nell’atmosfera, in un’epoca in cui, per raggiungere i target sul clima concordati a livello globale, ciò che serve con urgenza è un drastico e rapido calo delle emissioni. Bisogna evitare queste terribili conseguenze. Questo progetto va fermato”. Il giudice ha sottolineato l’impegno di cui l’Australia si è fatta carico firmando l’Accordo di Parigi sul clima. Di fronte a una responsabilità di questo calibro, poco importa che le emissioni legate allo specifico progetto di Gloucester siano una briciola rispetto al totale planetario: “Il problema globale dei cambiamenti climatici dev’essere affrontato mediante una molteplicità di azioni locali”, scrive.
Winning with @GGlo2422. #climatelitigation #RockyHillLitigation pic.twitter.com/eYfIVG7ydV
— David Morris (@djmor6) 7 febbraio 2019
Gloucester rappresenta un clamoroso precedente
Una decisione “importantissima” secondo David Morris, a capo dell’Environmental Defenders Office (un’organizzazione non governativa per la difesa dell’ambiente), che ha difeso in tribunale i residenti della zona, riuniti nel comitato Groundswell Gloucester.
Di per sé, ha precisato Morris, questo giudizio è riferito in modo puntuale a un caso circoscritto, quindi legalmente è difficile che venga impugnato nel corso di altre cause, perché le circostanze specifiche saranno per forza di cose differenti. Ciò non toglie che la clamorosa decisione presa in merito alla miniera Rocky Hill possa “influenzare profondamente” l’approvazione di futuri progetti legati ai combustibili fossili. Le autorità locali e i decision maker, ha commentato, in futuro ci penseranno due volte prima di rilasciare una concessione per una nuova miniera. Consapevoli del fatto che, anche agli occhi della legge, puntare sul carbone sia una scelta anacronistica e irresponsabile.
Foto in apertura © Jeremy Buckingham / Flickr
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