Il governo australiano ha inserito i koala tra le specie a rischio di estinzione in tre stati: il Queensland, il Nuovo Galles del Sud e il Territorio della capitale australiana.
Soprattutto a causa dei devastanti incendi che hanno colpito il paese, la popolazione di koala è crollata di un terzo tra il 2018 e il 2021.
Le organizzazioni ambientaliste esortano l’amministrazione a fare molto di più per proteggere il loro habitat dallo sviluppo edilizio, dal disboscamento e dalle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Ci sono alcune immagini che sono diventate simboli dei devastanti incendi che hanno dilaniato l’Australia per oltre quattro mesi, tra settembre 2019 e gennaio 2020. Quelle dei koala portati in salvo dai soccorritori, dopo essere rimasti feriti dalle fiamme e aver visto il loro habitat ridotto letteralmente in cenere. Trascorsi due anni, è possibile trarre un bilancio di una stagione degli incendi tanto drammatica. Il governo australiano l’ha fatto, arrivando a dichiarare che i koala sono ufficialmente a rischio di estinzione in tre stati: il Queensland, il Nuovo Galles del Sud e il Territorio della capitale australiana.
La popolazione di koala in Australia si è ridotta di un terzo
Fino a un decennio fa non si paventava nessun rischio di estinzione per i koala. Nel 2012 erano stati classificati come “vulnerabili” in questi tre stati federali, ma ora il governo australiano ha ritenuto necessario alzare il livello di allerta. Stando alle rilevazioni condotte dalla Australian koala foundation, infatti, nel 2018 la loro popolazione era compresa fra i 45mila e gli 82mila animali. A settembre 2021 era scesa tra i 32mila e i 57mila. Nel complesso, dunque, in appena tre anni si è ridotta di un terzo. 6.400 gli animali che sarebbero rimasti uccisi nel corso della stagione degli incendi del 2019-2020. Soprattutto nel Nuovo Galles del Sud, dove pare che siano morti addirittura 7 koala su 10: ciò significa che, in assenza di interventi urgenti per la loro tutela, nel 2050 saranno estinti.
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“È un giorno buio per la nostra nazione”, ha dichiaratoRebecca Keeble, direttrice regionale per l’Oceania dell’International fund for animal welfare’s (Ifaw). “Se non sappiamo proteggere una specie che in Australia è endemica, che possibilità hanno le specie meno conosciute ma non per questo meno importanti? Questo deve essere un campanello d’allarme per l’Australia e il governo che devono agire molto più velocemente per proteggere gli habitat critici dallo sviluppo edilizio e dal disboscamento, affrontando anche in modo serio l’impatto dei cambiamenti climatici”. L’amministrazione australiana ha stanziato circa 30 milioni di euro per la tutela degli animali e il ripristino dei loro habitat, ma i gruppi ambientalisti lo esortano a fare molto di più. L’obiettivo, affermano tramite un comunicato congiuntoIfaw, Wwf Australia e Human society international, deve essere ambizioso: raddoppiare il numero di koala sulla costa orientale del paese entro il 2050.
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