Flora e fauna della nazione oceanica saranno protette da una nuova legge promossa dal governo di Canberra.
L’Australia vuole raggiungere l’obiettivo di zero estinzioni di piante e animali del Paese nei prossimi dieci anni.
Le associazioni ambientaliste locali si sono dette soddisfatte della novità, ma avrebbero voluto che i fondi stanziati e il numero di specie protette fosse ancora più cospicuo.
Pappagalli, wallaby, tartarughe, rane e persino squali: l’Australia vuole proteggere gli animali che abitano nel suo territorio e ora ha una legge per farlo. 110 specie animali, fra le quali alcune specie endemiche che vivono solo in Oceania, e 20 luoghi diventeranno degli osservati speciali nell’ambito di un programma federale contro l’estinzione noto come Threatened species action plan. Il piano è stato approvato dalla ministra dell’Ambiente Tanya Plibersek e delinea un percorso di dieci anni per conservare e recuperare la flora e fauna oggi a rischio.
La biodiversità dell’Australia
L’Australia è una delle nazioni con maggiore biodiversità al mondo, ma secondo i dati dello stesso governo di Canberra dai tempi della colonizzazione britannica più di cento specie si sono estinte. Lo stato ha perso più specie di mammiferi in via di estinzione a qualsiasi altro paese o continente. “Se continuiamo a fare quello che stiamo facendo, diremo addio ad ancor più piante e animali si estingueranno. Anche i koala sono ora in via di estinzione sulla costa orientale dell’Australia”, ha ammonito la ministra nel documento di presentazione della normativa.
L’ambizioso piano di conservazione si basa su un documento pubblicato dal governo precedente e include l’impegno dell’esecutivo attuale, presieduto dal primo ministro Anthony Albanese, di garantire che il 30 per cento delle aree terrestri e marine venga trasformato in aree di riserva e di conservazione entro il 2030. La norma dispone che il numero di specie prioritarie da salvaguardare venga aumentato da 100 a 110, mentre le località passano da sei a 20.
Australia has laid out a plan to conserve 30% of the nation’s landmass and protect 110 threatened species from extinction. https://t.co/wiNeGmZ9Gl
Le associazioni ambientaliste australiane hanno accolto con favore alcuni aspetti del piano, come l’obiettivo dichiarato di zero estinzioni nel prossimo decennio, ma hanno criticato la scelta del governo di scegliere solo alcune specie e classificarle come prioritarie. Secondo le associazioni sono quasi 2mila quelle già elencate come minacciate dalle leggi nazionali, ma ora i fondi e gli sforzi saranno concentrati solo per quelle indicate dal nuovo piano. Il partito australiano dei Verdi ha detto che gli obiettivi saranno irraggiungibili se il governo continua a sfruttare miniere di carbone e ad aprire stabilimenti per l’estrazione di gas naturale.
Plibersek ha affermato che il piano è più ambizioso e mirato rispetto alle precedenti versioni e che la designazione di specie prioritarie non significa che altre piante e animali saranno trascurati. Tra le piante e animali elencati come minacciati ci sono il serpente grigio velenoso del Queensland, il piccolo wallaby parma – minacciato da incendi boschivi e dall’aumento di predatori – e la cavalletta senza ali, che è sensibile alla siccità. Incendi e fenomeni meteorologici estremi hanno colpito l’Australia in modo crescente negli ultimi anni, mettendo a rischio la popolazione e gli animali.
Fra quelli da proteggere ci sono anche pesci, insetti e rettili, mentre nelle nuove zone tutelate ci sono sei isole, fra le quali Bruny (vicino alla Tasmania) e Norfolk, territorio australiano fra Nuova Caledonia e Nuova Zelanda. Gli scienziati hanno stimato gli stanziamenti necessari per affrontare la crisi di estinzioni in un miliardo di dollari all’anno; l’approvazione del piano è il primo passo per salvare la flora e la fauna uniche al mondo che si trovano nei paesaggi australiani.
Un emendamento rende più difficile fare ricorso e a stabilire i calendari, oltre a Ispra, sarà un organo politico. Le associazioni scrivono al Quirinale.
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