Una ricerca tedesca conferma che l’auto elettrica è sempre più apprezzata, anche rispetto all’autonomia. In questa direzione vanno pure i dati di vendita.
L’auto elettrica fa spendere meno di diesel e benzina (se si ricarica a casa)
Nonostante il caro energia, l’auto elettrica conviene in caso di ricarica domestica o a bassa potenza. Il quadro cambia alle colonnine fast o ultrafast.
L’auto elettrica conviene nonostante il caro energia. Soprattutto se si opta per la ricarica domestica. In un anno si paga la metà rispetto alla benzina e molto meno del diesel, anche in una fase storica caratterizzata dai prezzi delle bollette ai massimi storici. A queste conclusioni è arrivata una ricerca di Altroconsumo, l’organizzazione di tutela e informazione di consumatori, che ha messo a confronto le diverse modalità per fare il pieno al proprio veicolo elettrico: nel garage di casa, grazie a un wallbox oppure sfruttando le colonnine di ricarica pubbliche, che hanno costi diversi in base al tipo di offerta.
I vantaggi del bonus colonnine
Considerando il costo medio dell’energia (con prezzi aggiornati allo scorso febbraio), si parte da 36 centesimi per kWh nel caso della ricarica casalinga, e via via si sale 58 centesimi per le colonnine lente, a 87 centesimi per quelle fast e a 93 centesimi per le colonnine ultrafast, le più veloci e potenti. Alla luce della convenienza della ricarica domestica, evidenzia Altroconsumo, può essere vantaggioso sfruttare il bonus colonnine che fino al 2024 riconosce l’80 per cento del prezzo di acquisto di una stazione privata; i contribuenti hanno a disposizione una spesa massima di 1.500 euro, mentre per i condomini si arriva a 8.000 euro.
Auto elettrica, risparmi fino al 50 per cento
Per confrontare i costi di percorrenza di diverse tipologie di auto – elettrica, benzina e diesel – l’associazione ha ipotizzato due scenari che si riferiscono a una famiglia di quattro persone: l’uso per il tragitto casa-lavoro o un utilizzo più intensivo. Dai calcoli emerge che le auto alla spina pesano decisamente meno sul portafoglio rispetto a quelle a combustione interna; in particolar modo quando si ricaricano in casa, ma anche presso le colonnine a bassa potenza. Nel caso di un’utilitaria utilizzata prevalentemente in città, il costo annuo del rifornimento è pari alla metà rispetto all’auto a benzina: circa 500 euro contro più di 1.000. Il risparmio scende leggermente in confronto a un’auto a gasolio, che costa 890 euro in un anno.
Diesel e benzina più convenienti se la ricarica è veloce
Il secondo scenario si concentra su un utilizzo intensivo: parliamo dunque della prima auto di una famiglia, di media grandezza, che percorre almeno 20.000 chilometri l’anno anche su strade extraurbane. Anche in questo caso, i veicoli elettrici restano più convenienti con circa 1.500 euro di spesa annua in caso di ricarica domestica contro i quasi 3.000 della benzina e i circa 2.600 del diesel. In entrambi gli scenari i vantaggi si mantengono – sia pur assottigliati – in caso di ricarica a bassa intensità, e si perdono se si fa il pieno all’auto nelle stazioni rapide o ultrarapide. In questo caso i veicoli a benzina e diesel continuano ad essere meno costosi.
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