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Oltre l’auto elettrica: in futuro anche navi, aerei e camion andranno a batterie
L’esigenza dell’industria di tagliare le emissioni e i costi di gestione farà da volano per l’elettrico. L’uso delle batterie si svilupperà su molti fronti.
Elettrica l’auto. Elettriche la bici, la barca e la moto. Elettrici il monopattino, l’aereo, il camion, oltre ovviamente al treno, al filobus e al tram. A leggere i programmi di ricerca e sviluppo di sempre più aziende di tutto il mondo sembrerebbe che i giorni, per il motore endotermico (Diesel e a benzina), siano davvero contati. La situazione non è esattamente questa, ma il “grande passo” è stato fatto: la convinzione, cioè, che la mobilità a batterie rappresenti il futuro, è ormai consolidata e diffusa, sebbene gli scettici non manchino.
Guardare avanti con nuovi mezzi di trasporto a batterie
Fra chi guarda con diffidenza all'”invasione” di veicoli elettrici di tutti i generi non c’è Gruppo Volkswagen, nonostante una tradizione e un know-how lungo decenni proprio nel campo dei motori endotermici. L’azienda tedesca (che al suo interno comprende anche la spagnola SEAT, la ceca ŠKODA, le italiane Lamborghini e Ducati, solo per citarne alcune), infatti, si è già mossa da tempo in direzione dell’elettromobilità e della trasformazione da produttore di automobili a fornitore di servizi di mobilità. Tuttavia, l’industria automobilistica non è sola nell’accelerazione verso l’elettrico. E proprio il Gruppo Volkswagen fa il punto dei possibili scenari su MoDo, il portale dedicato alla Mobilità di Domani.
Volare a batterie
Chi soffre di ansia da autonomia sulle auto elettriche potrebbe viverlo come il peggior incubo: volare con un aereo “tenuto su” dall’energia contenuta nei pacchi batteria. Eppure, molte aziende si stanno muovendo in questa direzione, anche se, per ora, non per tratte transcontinentali. La start-up israeliana Eviation Aircraft, per esempio, sta sviluppando un aereo a 9 posti (più 2 piloti) con un’autonomia di 1.200 km e una velocità di crociera fino a 450 km/h. Se supererà i test di volo entrerà in servizio commerciale nel 2021. Sarà un aereo molto competitivo economicamente: costerà infatti circa 2 milioni di euro. E proprio i costi sono una delle ragioni che ha spinto due “istituzioni” dell’aviazione come Airbus e Boeing a investire nell’elettrico. La prima sta lavorando a un ultraleggero elettrico da quattro posti, pensato per i piccoli spostamenti urbani e capace di decollare e atterrare in verticale. La seconda da un lato sostiene la start-up Zunum Aero, che nel 2022 porterà sul mercato un aereo ibrido da dodici posti; dall’altro ha a sua volta in cantiere – fra gli altri progetti – un velivolo pensato per le brevi distanze concepito per il trasporto di oggetti.
Il filocamion
Dall’ultraleggero Airbus ai mezzi pesanti su gomma: anche qui, fortunatamente, l’evoluzione non si ferma. E se il primo tratto di autostrada dedicato esclusivamente ai camion risale al 2016 – è stato inaugurato in Svezia – ora questa soluzione sta arrivando anche altrove. In Germania, per esempio, in un tratto di cinque chilometri vicino a Francoforte. Sempre in Germania, tra Weiterstadt e Mörfelden-Walldorf, stanno sperimentando una tecnologia che permette la ricarica dei camion ibridi. Ma di cosa si tratta, nello specifico? Di qualcosa di molto simile a ciò che già si vede con i filobus in città. I camion si collegano alla fonte di energia elettrica (che è sospesa) mediante un pantografo – che è la struttura metallica flessibile simile a quella dei treni – che fuoriesce dal tetto della cabina. Il processo di connessione e disconnessione richiede solo alcuni secondi e può essere effettuato anche in movimento a 90 km/h.
Tecnologia elettrica su ferro e su acqua
Abbiamo appena citato i treni. Nella maggior parte del mondo l’elettricità è la fonte energetica di questo mezzo di trasporto. Tuttavia, è importante che la sua origine sia la più sostenibile: in Olanda, per esempio, è dal 2017 che i treni della società locale NS sono alimentati esclusivamente con energia eolica prodotta localmente o dai vicini Belgio e Finlandia. Ancora nel Nord Europa, esempio virtuoso di sostenibilità, troviamo Aurora e Tycho Brahe: sono i due traghetti cui l’armatore svedese ForSea ha sostituito i motori Diesel con quelli elettrici e le batterie. Queste due imbarcazioni trasportano fino a sette milioni di passeggeri e due milioni di veicoli all’anno, su una tratta di venti minuti. Ogni volta che sono all’ancora, le batterie vengono ricaricate per un tempo che varia tra sei e nove minuti. Operano nelle acque dello Stretto di Öresund, tra Danimarca e Svezia.
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